15 Marzo 2016
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Sta facendo molto parlare di sé, un reperto del Paleolitico Superiore proveniente da un sito a cielo aperto di Cantalouette II, nella regione francese della Dordogna.
Si tratta di una scheggia di selce, sulla cui superficie irregolare si è scavato con uno strumento in pietra. Datata a 31-35 mila anni fa, presenta la straordinaria raffigurazione di un uccello in incavo, col piumaggio e dettagli della testa. Non vi sono reperti simili – anche per livello di naturalismo – per quanto riguarda il Paleolitico Superiore: quest’opera può dunque aiutarci a comprendere meglio gli esordi dell’arte figurativa.
L’incisione si distingue da altre rappresentazioni, per l’animale raffigurato e per le tecniche innovative utilizzate. Nonostante la presenza di certe convergenze, infatti, l’assenza di canoni è caratteristica per l’arte dell’Aurignaziano. Difficile dire di che uccello si tratti: probabilmente un passeriforme, di torcicolli (picidi del genere Jynx), di starne (fasianidi del genere Perdix) o quaglie. Raffigurazioni di uccelli sono molto inusuali per il periodo, e dunque in questo caso si tratta forse di un’espressione di pura creatività, non legata a concezioni religiose e sociali.
Il sito di Cantalouette II, la cui scoperta è avvenuta durante i lavori per la circonvallazione di Bergerac, ha rivelato un’occupazione che va dal Paleolitico Medio al Neolitico.



Lo studio “A naturalistic bird representation from the Aurignacian layer at the Cantalouette II open-air site in southwestern France and its relevance to the origins of figurative art in Europe”, di Iluminada Ortega, Joseba Rios-Garaizar, Diego Garate Maidagan, Juan Arizaga, Laurence Bourguignon, è stato pubblicato sul Journal of Archaeological Science Reports.
Link: Journal of Archaeological Science Reports; INRAP 1, 2 (PDF); Le Monde; Arkeobasque; Past Horizons; The History Blog.
La Dordogna in Francia, da WikipediaCC BY-SA 2.5 (MarmeladBased on Image:Départements de France-simple.svg).

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