8 Agosto 2016

Pony islandese durante i campionati mondiali. Credit: Monika Reissmann
Pony islandese durante i campionati mondiali. Credit: Monika Reissmann

Andare a cavallo è l’uso fondamentale che si è fatto di questo animale domestico, e ha influenzato per millenni le società umane. Le tecniche si sono modificate nei secoli, e cavalli in grado di tenere un’andatura “comoda” sulla lunga distanza furono considerati di grande valore.

Un nuovo studio, pubblicato su Current Biology, ha rilevato la presenza di un allele mutato in relazione a queste caratteristiche. La ricerca ha preso in esame il DNA antico di 90 cavalli, a partire dal Calcolitico (seimila anni fa) e fino all’undicesimo secolo d. C. La mutazione è stata rilevata in due cavalli inglesi tra 850 e 900 d. C., e con più frequenza in quelli islandesi tra nono e undicesimo secolo. I cavalli compaiono in Islanda a partire dall’870 d. C., ed è improbabile che si sia giunti a una mutazione indipendente in così poco tempo. L’origine dei cavalli ambiatori sarebbe dunque da ritrovarsi nell’Inghilterra medievale: i coloni norreni (provenienti da Danimarca e Svezia meridionale) portarono questi cavalli in Islanda, dove li allevarono. Evidentemente questi preferirono questa andatura comoda al loro arrivo nell’isola. Furono poi diffusi – a partire dall’Inghilterra o dall’Islanda – nel resto del mondo. L’assenza del gene nei cavalli europei dell’epoca (Scandinavia compresa) lascia infatti pensare che la diffusione dello stesso sia avvenuta a partire dalle Isole Britanniche.

Arne Ludwig, tra gli autori dello studio, ha espresso sorpresa per il fatto che tale mutazione non fosse più antica, visto che il tratto è così diffuso oggi. Evidentemente con una forte selezione tutto può avvenire molto velocemente.

Lo studio “The origin of ambling horses”, di Saskia Wutke, Leif Andersson, Norbert Benecke, Edson Sandoval-Castellanos, Javier Gonzalez, Jón Hallsteinn Hallsson, Lembi Lõugas, Ola Magnell, Arturo Morales-Muniz, Ludovic Orlando, Albína Hulda Pálsdóttir, Monika Reissmann, Mariana B. Muñoz-Rodríguez, Matej Ruttkay, Alexandra Trinks, Michael Hofreiter, Arne Ludwig, è stato pubblicato su Current Biology.

Link: Current BiologyAlphaGalileo via Forschungsverbund Berlin e.V. (FVB); EurekAlert! via Cell Press.

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