Aria di cambiamento al Museo Archeologico di Paestum. Il Direttore Gabriel Zuchtriegel annuncia due nuovi allestimenti “provocatori”. Basta pensare al Museo come contenitore di oggetti vecchi e di antiquariato, il tempio delle Muse si appresta a diventare un luogo diverso e già un messaggio posto all’ingresso del Museo ne vuole giustificare quest’aria di cambiamento.

Per l’occasione è stata scelta una frase “Ceci n’est pas un musée” (Questo non è un museo”, illuminata al neon e posta sopra la cella che opsita le famose metope dal Santuario di Hera sul fiume Sele a Nord di Paestum). L’allestimento, che si ispira al celebre quadro di René Magritte “Il tradimento delle immagini” e la sua scritta “Ceci n’est pas une pipe” apre ad una fase di profondo cambiamento che vedrà l’edificio trasformato per i prossimi mesi e anni a causa dei lavori di riqualificazione e riallestimento con finanziamenti nazionali ed europei con un cambio di significato del luogo museo della tradizione verso nuove interpretazioni semantiche.

Secondo una recente ricognizione di customer satisfication, è emerso che i visitatori vorrebbero avere più informazioni sul museo come contenitore. Da ora in poi si potrà trovare un percorso con nuovi pannelli e QR-Code con informazioni sulla storia dell’edificio, dalla prima progettazione in seguito agli scavi nel santuario sul fiume Sele negli anni’30 fino all’inaugurazione nel 1952 e all’allestimento della sala “Mario Napoli” che ospita le famose lastre della Tomba del Tuffatore.

In più, i visitatori potranno apprezzare una nuova sezione del percorso museale dedicato alle necropoli del sito magno-greco e ai rituali funerari. I progetti di allestimento sono stati creati da due nuovi giovani funzionari, Maria Boffa e Daniele Rossetti, che hanno brillantemente superato la loro “prima volta”.

 

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