Gli scavi nella Regio IX, insula 10 di Pompei stanno facendo emergere i resti di un grande cantiere in corso durante l’eruzione del 79 d.C.
Il Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” rinnova il suo allestimento e apre al pubblico a partire dal 6 marzo 2024. Il percorso, ampliato, predispone anche una visita ai depositi, finora non accessibili e avrà una scuola di formazione e digitalizzazione.
Dopo la fortunata tappa al Quirinale, la mostra Gli Dei ritornano. I bronzi di San Casciano approda al Museo Archeologico di Napoli – MANN
Identificato l’archivio dell’antica città di Doliche. Ritrovate più di 2000 impronte in terracotta (bullae) usate per sigillare i documenti in papiro e pergamena
La mostra L’altra Pompei. Vite comuni all’ombra del Vesuvio, alla Palestra grande degli scavi del Parco Archeologico di Pompei
Inaugura il 20 dicembre la nuova mostra Honesta Missio: Il diploma di Valerius Clemens al Museo Archeologico e d’Arte della Maremma. Il titolo prende spunto da un ritrovamento epigrafico nel 1958 di un diploma militare presso Poggio Rotigli, nel Comune di Campagnatico (GR).
Il Parco Archeologico del Colosseo, nell’ambito di un progetto di studio e ricerca, ha riportato alla luce alcuni ambienti di una lussuosa domus di età tardo-repubblicana, un tempo esistente esattamente nell’area in cui, in età augustea, vennero costruiti gli Horrea Agrippiana, i celebri magazzini lungo il Vicus Tuscus (strada commerciale che collegava il porto fluviale sul Tevere e il Foro Romano) costruiti dal genero di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa.
Con la Campagna di scavi 2023, San Casciano dei Bagni restituisce informazioni preziose e reperti, come un Apollo in marmo e un donario
Scavi 2023 della Scuola Archeologica Italiana di Atene – Missione archeologica dell’Eforia alle Antichità di Larissa e dell’Università di Messina a Skotoussa (Tessaglia)
Continuano le scoperte nel sito archeologico di Butrinto in Albania. Il gruppo di ricerca guidato dal professor Enrico Giorgi dell’Università di Bologna e dalla professoressa Belisa Muka dell’Istituto di Archeologia di Tirana ha messo in luce i resti di una struttura ancora ben conservata con segni di una lunga frequentazione e quelli di un ponte di epoca romana sommerso.