28 Aprile 2015
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Almeno per quanto riguarda la differenza nelle dimensioni di maschi e femmine, gli Australopithecus Afarensis dovevano essere simili agli umani. Queste le conclusioni di un nuovo studio pubblicato su PeerJ: in precedenza si riteneva invece che ci fossero alti livelli di dimorfismo nelle popolazioni di Australopithecus Afarensis, come spiega Philip Reno, Professore Assistente di Antropologia alla Penn State University.
Il dimorfismo sessuale si può manifestare nella dimensione o nel peso o nei canini: questi però erano quasi della stessa dimensione, ma si riteneva che le dimensioni corporee differissero. Per l’analisi, si sono utilizzati i resti piuttosto incompleti della celebre Lucy, e quelli invece ragionevolmente intatti di Kadanuumuu, recentemente scoperto. L’Australopithecus Afarensis era perciò solo moderatamente dimorfico.

Lo studio “From Lucy to Kadanuumuu: balanced analyses of Australopithecus afarensis assemblages confirm only moderate skeletal dimorphism”, di Philip L. Reno, C. Owen Lovejoy, è stato pubblicato su PeerJ.
Link: PeerJ; Penn State University
Scheletro di « Lucy » (AL 288-1), Australopithecus afarensis, dal Museum national d’histoire naturelle, Parigi. Foto da WikipediaCC BY 2.5, caricata e di 120.

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