26 Ottobre 2015
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La Beringia, il ponte di terra che univa Siberia e Alaska, diede vita ai primi coloni dell’Emisfero Occidentale, anche se la caratterizzazione genetica di quelle popolazioni è sempre rimasta oscura. Ora si è decifrato il materiale genetico da due neonati di 11.500 anni fa, seppelliti insieme nel campo di Upward Sun River in Alaska. Questi sono successivi la fine della colonizzazione di pochi millenni appena.
I dati rilevati nello studio suggeriscono una maggiore diversità genetica nella prima Beringia rispetto ad oggi, e supporterebbero il modello della fermata in Beringia (Beringian standstill model), per il quale i Nativi Americani discenderebbero da popolazioni asiatiche che si sarebbero fermate in Beringia per un massimo di diecimila anni, per poi spostarsi rapidamente nelle Americhe attorno ai 15 mila anni fa almeno.
In otto siti esaminati si sono ritrovate poi tutte le principali discendenze di Nativi Americani, che indicano la presenza di questi nella prima popolazione in Beringia.

Lo studio “Two contemporaneous mitogenomes from terminal Pleistocene burials in eastern Beringia”, di Justin C. TackneyBen A. PotterJennifer RaffMichael PowersW. Scott WatkinsDerek WarnerJoshua D. ReutherJoel D. Irish, e Dennis H. O’Rourke, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.
Link: PNAS; University of Utah
Il ponte di terra nell’attuale stretto di Bering, nei millenni a partire dal 21 mila a. C. (Cliccare per l’animazione). Dal NOAA (http://www.ncdc.noaa.gov/paleo/parcs/atlas/beringia/lbridge.html), da WikipediaPubblico Dominio, caricata da Roblespepe.

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