15 Marzo 2016
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La distribuzione degli alberi nelle foreste della parte orientale degli Stati Uniti potrebbe riflettere l’agricoltura dei Nativi Americani, più che altri fattori naturali. Questi avrebbero influenzato la concentrazione delle specie di piante presenti nell’America settentrionale, molto prima dell’arrivo degli Europei.
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Queste le conclusioni di un nuovo studio, pubblicato su PLOS One, che ha verificato la distribuzione dell’albero noto come spino di Giuda (Gleditsia triacanthos) in relazione alle coltivazioni dei Cherokee. L’autore dello studio, il prof. Robert J. Warren II, si è spinto in questa ricerca dopo aver intuito il possibile legame: ogni volta che vedeva uno spino di Giuda, un sito archeologico Cherokee era nelle vicinanze. L’albero avrebbe fornito zuccheri, ma pure legno per bastoni e armi. Warren non esclude che la cosa possa essere vera per altri alberi. Teorie formulate in passato, in merito alla diffusione dell’albero, lo collegano alla dispersione di piccoli animali, del bestiame introdotto dagli Europei, al trasporto acquatico.
[Dall’Abstract:] Da lungo tempo un presupposto nell’ecologia è che la distribuzione delle specie corrisponde coi loro requisiti di nicchia, ma le prove che specie possono persistere anche in habitat non adatti per secoli mina il legame tra specie e habitat. Inoltre, le specie possono essere più dipendenti da partner di simbiosi mutualistica che da habitat specifici. La maggior parte delle prove che collegano le culture indigene con la dispersione delle piante è aneddotica, ma le registrazioni storiche suggeriscono che i Nativi Americani coltivavano e trasportavano molte specie, compresa lo Gleditsia triacanthos (“spino di Giuda”). Lo Gleditsia triacanthos era un albero importante da un punto di vista medicinale e culinario (ad es.: zucchero), culturale (ad es.: bastoni da gioco) e spirituale per i Cherokee (Nativi Americani del sud est degli Stati Uniti). Lo studio verifica l’ipotesi che un’eredità nelle coltivazioni Cherokee guidi gli attuali pattern di distribuzione dello G. triacanthos. Lo Gleditsia triacanthos si trova in altipiano rocciosi e campi molto asciutti, ma inesplicabilmente pure nei corridoi sulle rive dei fiumi con umidità moderata o ben bilanciata, e nelle pianure alluvionali nelle quali i Cherokee si insediarono e coltivarono. Si sono combinati gli esperimenti sul campo e i rilevamenti nella regione montuosa degli Appalachi meridionali (Stati Uniti) per investigare i requisiti di selezione dello G. triacanthos e i pattern di distribuzione per determinare se c’è un’associazione quantificabile tra G. triacanthos con gli antichi insediamenti Cherokee. Inoltre, si sono pure investigati meccanismi di dispersione alternata, come il trasporto fluviale e il bestiame domestico. I risultati indicano che un’eredità secolare delle coltivazioni dei Nativi Americani rimane intatta, poiché l’attuale distribuzione dello G. triacanthos negli Appalachi meridionali sembra spiegarsi meglio con i pattern degli insediamenti Cherokee che con l’habitat. I dati indicano che l’albero è caratterizzato da una grave limitazione della dispersione nella regione, percorrendo distanze apprezzabili dagli antichi insediamenti Cherokee dove i pascoli del bestiame sono prevalenti. L’eredità determinata dall’utilizzo umano della terra può giocare un ruolo di lungo periodo nel modellare la distribuzione delle specie, e l’attività degli insediamenti precedenti l’arrivo degli Europei appare sottovalutata come fattore che influenza le distribuzioni delle specie di alberi oggi.

Lo studio “Ghosts of Cultivation Past – Native American Dispersal Legacy Persists in Tree Distribution”, di Robert J. Warren II, è stato pubblicato su PLOS One.
Link: PLOS One; Newswise via Buffalo State – The State University of New York.
Lo spino di Giuda (Gleditsia triacanthos), foto di Kevmin, da WikipediaCC BY-SA 3.0.
Dettaglio delle spine dell’albero, foto di Greg Hume, da WikipediaCC BY-SA 3.0.

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