4 – 8 Marzo 2016
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Qual era il potere dei sermoni declamati dai pulpiti inglesi di 400 anni fa? La reazione ai sermoni, per i credenti, poteva fare la differenza tra un’eternità di beatitudine o di tormenti infernali.
La dott.ssa Margaret Bullett spiega che se il sermone era caratteristica della religione prima del Protestantesimo, con la Riforma esso diviene mezzo per la salvezza. Negli anni ottanta del Cinquecento, l’Inghilterra era divenuto un paese protestante, e fondi venivano spesi per restaurare chiese e per reclutare i predicatori più potenti.
Il paradiso non si conquistava più con opere buone e penitenza, ma con la Riforma la dottrina della predestinazione giocò un ruolo molto importante in questo. Si poteva essere salvati o dannati, e la reazione alla predicazione della parola poteva mostrare se si era tra gli eletti o meno.
Queste alcune delle conclusioni nella tesi della dott.ssa Margaret Bullett, che si è occupata dell’importanza della predicazione nelle chiese e nelle cappelle dei Pennini tra il 1580 e il 1600. Alla fine si dimostrerebbe che la predicazione avrebbe interessato un’ampia fetta della popolazione. Per la sua ricerca, la dott.ssa ha impiegato varie fonti: registri parrocchiali, materiale dei tribunali, ballate, più di 50 sermoni.
Link: EurekAlert! via University of Huddersfield.
Pulpito della Chiesa di Tutti i Santi a Rotherham, foto di Richard Croft, da WikipediaCC BY-SA 2.0.

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