14 Febbraio 2016

Ritratti di mummie egizie di epoca romana dal sito di Tebtunis, Egitto. I ricercatori della Northwestern University hanno scoperto che tutti e tre condividono uno stile simile, materiali e struttura della stratificazione dell pitture, portandoli alla conclusione che i tre dipinti siano opera di una singola mano. Da sinistra: 'Ritratto di ragazzo,'; & 'Ritratto di giovane uomo,' e ;'Ritratto di uomo barbuto.' Credit: Phoebe A. Hearst Museum of Anthropology, University of California, Berkeley
Ritratti di mummie egizie di epoca romana dal sito di Tebtunis, in Egitto. I ricercatori della Northwestern University hanno scoperto che tutti e tre condividono uno stile simile, materiali e struttura della stratificazione delle pitture. Sono così giunti alla conclusione che i tre dipinti siano opera di una singola mano. Da sinistra: ‘Ritratto di ragazzo’, ‘Ritratto di giovane uomo’ e ‘Ritratto di uomo barbuto.’ Credit: Phoebe A. Hearst Museum of Anthropology, University of California, Berkeley

I ritratti delle mummie di oltre duemila anni fa, dipinti dagli dagli artisti dell’Egitto nel periodo romano, sono oggi considerati tra i precursori della ritrattistica occidentale.
I ricercatori dell’Università Northwestern utilizzano vari strumenti scientifici e tecniche non distruttive e non invasive per lo studio di materiali e metodi impiegati in questi dipinti. Vengono così raccolti indizi su forme e colori che si celano al di sotto della superficie, oltre a varie altre informazioni.

I ricercatori hanno identificato i pigmenti utilizzati e le fonti dei materiali impiegati; l’ordine, la collocazione e lo stile delle pennellate. Si è giunti alla conclusione che tre dei dipinti provengono dallo stesso laboratorio e forse addirittura dalla stessa mano.
Queste conoscenze potranno pure risultare utili nel comprendere l’evoluzione delle tecniche pittoriche nell’Impero Bizantino e oltre, e forniscono un ricco contesto archeologico per i ritratti da Tebtunis. Si è scoperto che i pigmenti di ferro e terra provengono da Ceo, in Grecia, mentre il minio (rosso ricavato da un ossido del piombo) proveniva dalla Spagna. Il substrato in legno veniva invece dall’Europa Centrale. Il blu egizio era invece utilizzato in maniera inusuale.
I ritratti costituiscono assai vivide rappresentazioni dei defunti, e provengono da Tebtunis (oggi Umm el-Breigat), nel Governatorato di Al Fayyum. Venivano incorporati nelle bende e direttamente sul volto.

Marc Walton, della Northwestern University-Art Institute of Chicago Center for Scientific Studies in the Arts (NU-ACCESS), ha effettuato una presentazione sulla sua biennale ricerca sull’argomento il 14 Febbraio, durante il meeting annuale della American Association for the Advancement of Science. La presentazione “Romano-Egyptian Mummy Portraits from Tebtunis, Egypt” è pure parte del simposio “Faked or Changed? Using Science to Reconstruct Object Biography”. In seguito nella giornata, la conferenza stampa “Science Provides New Insights into Old Paintings, including van Gogh’s Bedroom in Arles”.
 
Link: EurekAlert! via Northwestern University
Credit per il video: Marc Walton, Northwestern University.
 

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