Mercoledi 19 settembre, presso il bookshop del Museo Archeologico “Antonino Salinas” di Palermo, si terrà una conferenza che non dovreste perdere se siete nei paraggi. La conferenza in questione, dal titolo La Pietra di Palermo – L’antico Egitto tra mito e realta, illustrerà e divulgherà al grande pubblico le nuove scoperte sulla cosiddetta Pietra di Palermo, fatte grazie alla applicazione di nuove e moderne tecnologie, quali ad esempio la fotografia tridimensionale. A relazionare, Massimiliano Nuzzolo dell’Università Carlo IV di Praga Direttore della Missione Archeologica di Abusir in Egitto, dopo l’introduzione della Direttrice del Museo, Francesca Spatafora.

Questo grande frammento di basalto nero, probabilmente ritrovato ad Heliopolis, è da tempo associato a cinque frammenti più piccoli, ad oggi conservati presso il Museo Egizio del Cairo e ad un frammento conservato presso il Petrie Museum of Egyptian Archaeology di Londra. Solo un lato della Pietra è facilmente leggibile, mentre l’altro è assai abraso e di difficile lettura. Si pensi che, cosi come la Pietra di Rosetta, anche questo frammento fu riutilizzato in edilizia dalle gente locale, la nostra Pietra in particolare fu riusata come soglia di una porta.

La Pietra di Palermo.

La scoperta della Pietra è ad oggi poco chiara. Sappiamo solo che fu donata al Museo Archeologico di Palermo il 19 ottobre 1877 e che inizialmente fu conosciuta con il semplice numero 1028. Gli studiosi non son d’accordo circa la data esatta di questo frammento, ma le iscrizioni suggeriscono in maniera quasi inequivocabile che essa possa risalire alla V dinastia e che quindi fu redatta proprio in questo periodo.

La maggior parte di noi conosce la Stele di Rosetta e conosce la sua importanza per l’Egittologia tutta. La meno nota Pietra di Palermo non è da meno, anzi ci ha fornito negli anni tantissimi indizi e tantissime conoscenze che hanno fatto luce sui primi anni dell’Egitto predinastico e dinastico. Questo eccezionale reperto contiene la lista di sovrani predinastici e dinastici e gli annali reali delle prime dinastie egizie. Come potete immaginare la sua importanza è enorme e non ha niente da invidiare a quella della Stele conservata al British Museum.

Ora, per intenderci, gli Annali Reali registravano il nome del faraone/governante, la lunghezza del suo regno e le vicende degne di nota accadute durante il suo governo. La Pietra di Palermo inizia con l’elenco dei governanti predinastici (quindi quelli succedutisi prima dell’unificazione del Basso e dell’Alto Egitto) e continua fino ai faraoni della V dinastia, come accennato prima.

Per darvi un’idea di quello che vi e scritto nella Pietra di seguito riporto la traduzione di parte della seconda riga, in specifico quello riservato al re Djer della prima dinastia:

1 registro: “Viaggio (da intendere come tour processionale) di Horus, Nascita di Anubis (ovvero l’erezione di una statua dedicatoria o uno stendardo che per magia sarebbe diventato vivo) nel settimo giorno del sesto mese.”

2 registro: “[…]Unificazione del Basso e Alto Egitto, il festival ‘della Corsa intorno al Muro’ (entrambe cerimonie di intronizzazione del faraone che ne legittimavano l’assunzione al trono) nel tredicesimo giorno del quarto mese.”

Come potete notare questi esempi, le iscrizioni sono brevi e concise, quasi aride, ma dopotutto sempre di annali si tratta. Se avete trovato l’argomento di vostro interesse e se volete saperne di più, non lasciatevi sfuggire la conferenza al Museo Salinas di Palermo.

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