11 – 19 Giugno 2015
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Anche se ai Greci si attribuisce un ruolo fondamentale nella nascita del pensiero logico e razionale, nei loro scritti ci sono passaggi che esprimono chiaramente la credenza che i morti potessero continuare ad vagare sulla terra. Questi però potevano costituire un pericolo anche non lasciando fisicamente le proprie tombe.
Dal cimitero greco di Kamarina (o Camarina), in Sicilia, verrebbero le prove archeologiche riguardanti l’applicazione pratica di queste credenze: alcuni scheletri erano appesantiti da rocce e pesanti frammenti di anfora, per impedire loro di emergere dalla tomba. A Kamarina non vi sono però solo testimonianze di necrofobia, ma pure di necromanzia, con un’iscrizione magica (katadesmos) che invece invitava i morti ad uscire dalle tombe e a ottenere la loro vendetta sui vivi.

Il libro del dott. Sulosky Weaver, The Bioarchaeology of Classical Kamarina: Life and Death in Greek Sicily, uscirà a Settembre per la University Press of Florida.

Link: Daily Mail; Popular Archaeology; Live Science 1, 2
L’Agorà di Kamarina, foto da WikipediaCC BY-SA 3.0, caricata da e di I, LeZibou.

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