SILVANO TOTI GLOBE THEATRE

Direzione artistica Gigi Proietti

Dal 10 al 21 agosto 2016 ore 21.15

Lunedì riposo

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

regia di Riccardo Cavallo

traduzione di Simonetta Traversetti

Prodotto da Politeama Srl

Claudia Balboni e Gerolamo Alchieri
Claudia Balboni e Gerolamo Alchieri

Per il decimo anno consecutivo torna l’appuntamento cult del Silvano Toti Globe Theatre: il SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE, a firma dell’indimenticabile Riccardo Cavallo (traduzione di Simonetta Traversetti) che quest’anno andrà in scenda dal 10 al 21 agosto ore 21.15. Una storia che non smette mai di emozionare e che continua a far sognare grandi e piccoli raccontando il tempo breve della felicità con un sottile sottofondo di malinconia. L’opera è stata scritta in occasione di un matrimonio e rappresenta, come una scatola cinese, un mondo stregato in cui dominano il capriccio e il dispotismo. Linguaggi diversi che si intrecciano: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, e quello degli artigiani, in cui la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso raffinato.

Foto ©MarcoBorrelli
Foto ©MarcoBorrelli

La stagione 2016 del Silvano Toti Globe Theatre di Roma – unico teatro elisabettiano d’Italia, nato nel 2003 grazie all’impegno dell’Amministrazione Capitolina e della Fondazione Silvano Toti per una geniale intuizione di Gigi Proietti – è promossa da Roma Capitale con la produzione di Politeama srl, organizzazione e comunicazione di Zètema Progetto Cultura. Anche quest’anno nelle sere di spettacolo sarà attivo il Globar.

Foto ©MarcoBorrelli
Foto ©MarcoBorrelli

Note di Regia

La notte di mezz’estate è una notte magica e il titolo ne svela immediatamente l’atmosfera onirica, irreale anche se, come viene precisato, la notte in cui si svolge gran parte dell’azione è quella del calendimaggio, la celebrazione del risveglio della natura in primavera e non in estate. È comunque l’augurio di un risveglio gioioso. Ma è davvero così? Tre mondi si contrappongono: il mondo della realtà (quello di Teseo, Ippolita e della corte), il mondo della realtà teatrale (gli artigiani che si preparano alla rappresentazione) e il mondo della fantasia (quello degli spiriti, delle ombre). Ma i sogni alle volte possono trasformarsi in incubi: il dissidio fra Oberon e Titania che rivela a un certo punto un terribile sconvolgimento nel corso stesso delle stagioni, il rapporto tra Teseo e Ippolita, il conquistatore e la sua preda, la brutalità di certi insulti che gli amanti si scambiano sotto l’influsso delle magie di Puck.

Sogno di una notte di mezza estate”, scritta in occasione di un matrimonio, è come una serie di scatole cinesi. All’esterno dell’opera ci sono la sposa, lo sposo e il pubblico, all’interno le coppie, Teseo e Ippolita, Titania e Oberon e i quattro innamorati e nell’opera dentro l’opera, i teatranti, la vicenda di Piramo e Tisbe. In questo mondo stregato domina il capriccio, il dispotismo di Oberon che attraverso Puck gioca con i mortali e con Titania, per imporre il suo dominio. Si compie quindi su Titania quella violenza che Teseo compie su Ippolita e che Egeo vorrebbe compiere sulla figlia costringendola a un matrimonio che respinge. Si noti la sequenza degli scambi fra gli amanti. Si inizia con Ermia che ama Lisandro e con Elena che ama Demetrio, ma quest’ultimo con l’appoggio di Egeo, padre di lei, vuole invece conquistare Ermia. Si passa, attraverso l’intervento “magico” di Puck, al folle girotondo in cui Ermia insegue Lisandro, Lisandro Elena, Elena Demetrio e Demetrio Ermia. E non è finita. Perché Ermia, alla quale dapprincipio aspiravano entrambi i giovani, sarà abbandonata da tutti e due, innamorati ora di Elena, e solo nel quarto atto dopo un nuovo intervento di Puck, si avrà la conclusione in cui gli amanti formeranno davvero due coppie.

La grandezza di Shakespeare sta nell’aver saputo coinvolgere tre mondi diversi, ciascuno con un suo distinto linguaggio: quello delle fate che alterna al verso sciolto, canzoni e filastrocche, quello degli amanti dominato dalle liriche d’amore e quello degli artigiani, nel quale la prosa di ogni giorno è interrotta dalla goffa parodia del verso aulico.
Il mondo è folle e folle è l’amore. In questa grande follia della natura, l’attimo di felicità è breve. Un richiamo alla malinconia che accompagna tutta la vicenda.

Riccardo Cavallo

Interpreti

(in ordine alfabetico)

Nick Chiappa

GEROLAMO ALCHIERI

Titania

CLAUDIA BALBONI

Elena

FEDERICA BERN

Tassello

ROBERTO DELLA CASA

Demetrio

SEBASTIANO COLLA

Teseo

MARTINO DUANE

Lisandro

MARCO PAPARELLA

Puck

FABIO GROSSI

Ermia

VALENTINA MARZIALI

Tom Beccuccio

CLAUDIO PALLOTTINI

Fata

ANDREA PIROLLI

Oberon

RAFFAELE PROIETTI

Egeo

CARLO RAGONE

Peter Zeppa

ALESSIO SARDELLI

Francis Ciufolo

MARCO SIMEOLI

Francis Ciufolo

ROBERTO STOCCHI

Ippolita

DANIELA TOSCO

COSTUMI

Manola Romagnoli

SCENE

Silvia Caringi e Omar Toni

DISEGNO LUCI

Umile Vainieri

PROGETTO FONICO

Franco Patimo

ASSISTENTI ALLA REGIA

Elisa Pavolini

Testo e immagini da Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura

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