3 Agosto 2015
Lucy-reconstruction
I primi appartenenti al genere Homo non sarebbero stati più grandi degli altri ominidi allora esistenti (gli australopitechi), secondo un nuovo studio. La ricerca sfida l’assunto che l’incremento della massa corporea sia stato coincidente con le origini del genere. Una dimensione simile a quella attuale sarebbe già presente nell’Australopithecus afarensis (la specie di Lucy) tra i 3 e i 3,5 milioni di anni fa. Confermato invece l’incremento per l’Homo erectus.
Secondo gli studiosi, questo sarebbe solo uno dei tanti preconcetti sul tema che verranno spazzati via nei prossimi anni. Anche il dimorfismo sessuale sarebbe diminuito solo lievemente a partire dal tempo dell’Homo erectus, per giungere al livello attuale solo tardi nell’evoluzione.

Lo studio “Body mass estimates of hominin fossils and the evolution of human body size”, di Mark Grabowski, Kevin G. Hatala, William L. Jungers, Brian G. Richmond, è stato pubblicato sul Journal of Human Evolution.
Link: Journal of Human Evolution; Science Daily via Eurekalert via George Washington University.
Ricostruzione di femmina di Australopithecus afarensis dal Natural History Museum a Washington DC, USA; foto di Donmatas da WikipediaCC BY-SA 3.0, caricata da Petruss.
 

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