27 Aprile 2016
journal.pone.0152284.g005
In molti siti del Pleistocene Medio è possibile individuare la compresenza di ominidi e carnivori, ma le tracce della diretta interazione tra questi non sono al contrario abbondanti.
Un femore di un ominide di 500 mila anni fa, ritrovato nel sito della Thomas Quarry I (anche nota come “Grotte à Hominidés”) in Marocco, presenta i segni dell’essere consumato da un grande carnivoro, probabilmente una iena. Il frammento di femore presenta varie fratture e segni di denti. Non si è compreso però se si tratti del risultato di predazione o se l’ominide era morto da poco, prima che il femore fosse consumato dall’animale.
Queste alcune delle conclusioni dello studio relativo, pubblicato su PLOS One.

Lo studio “Pleistocene Hominins as a Resource for Carnivores: A c. 500,000-Year-Old Human Femur Bearing Tooth-Marks in North Africa (Thomas Quarry I, Morocco)”, di Camille Daujeard, Denis Geraads, Rosalia Gallotti, David Lefèvre, Abderrahim Mohib, Jean-Paul Raynal, Jean-Jacques Hublin, è stato pubblicato su PLOS One.
Link: PLOS OneEurekAlert! via PLOS.
Fig 5. Segni di carnivori sul femore di un ominide, proveniente da una grotta marocchina. Sarebbero stati determinati da grandi carnivori, probabilmente iene. Da PLOS One, © 2016 Daujeard et al., CC BY 4.0.

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