La Porta Maggiore nel tratto sudorientale dell'Acropoli
La Porta Maggiore nel tratto sudorientale dell’Acropoli

La Fondazione Dià Cultura e il Museo Civico di Alatri organizzano, nelle giornate del 28 e 29 novembre, il VI° Seminario Internazionale sulle Mura Poligonali, promosso dal Comune di Alatri, dalla Provincia di Frosinone e dalla Regione Lazio.
Il convegno, la cui partecipazione è gratuita e aperta a tutti, è articolato in sessioni durante le quali gli studiosi si confronteranno su diversi casi di studio e sullo stato delle ricerche riguardanti queste particolari opere difensive.
Particolare delle Mura Poligonali di Alatri
Particolare delle Mura Poligonali di Alatri

Le mura poligonali – dette anche pelasgiche o ciclopiche per via della loro presunta origine da popolazioni preelleniche – sono opere difensive (ma anche sostruttive) caratterizzate dalla messa in posa, senza calce, di grandi massi lavorati a forma di poligoni irregolari, che vanno a costituire le cinte murarie di insediamenti che giungono fino all’età romana. Nonostante questa tipologia di cinte murarie sia molto diffusa nell’Italia centro-meridionale, e oggetto di indagine storica e archeologica da circa un secolo, sono molti gli interrogativi ancora aperti su cui si intende dibattere in occasione del Seminario. Il convegno, giunto alla sesta edizione, si propone dunque come momento di aggiornamento sullo stato della ricerca.
locandina alatri

Palazzo Conti-Gentili, ingresso su Piazza Santa Maria Maggiore, sede del VI° Seminario Internazionale sulle Mura Poligonali
Palazzo Conti-Gentili, ingresso su Piazza Santa Maria Maggiore, sede del VI° Seminario Internazionale sulle Mura Poligonali

Le due giornate di confronto sono articolate in sessioni nell’ambito delle quali gli studiosi esporranno casi di studio particolari e le novità più interessanti in materia; il tutto filmato e reso disponibile sui canali social e sul sito web della Fondazione Dià Cultura. La prima sessione è dedicata alle mura in poligonale della città di Alatri, ospite del Seminario, l’ultima alla presentazione degli Atti del V Seminario.
Il convegno, pur aperto a un pubblico ampio, mantiene la sua vocazione scientifica che è assicurata dalla selezione dei contributi effettuata dal comitato scientifico costituito da: Luca Attenni (Museo Civico di Alatri), Daniele Baldassarre (Centro Studi sull’opera poligonale), Valentino Nizzo (Direzione Generale Musei – MIBACT), Alfonsina Russo Tagliente (Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale), Simona Sanchirico (Fondazione Dià Cultura – Forma Urbis).
La partecipazione all’incontro è gratuita e aperta a tutti gli interessati, fino all’esaurimento dei posti disponibili; gli studenti che ne faranno preventiva richiesta scrivendo alla Segreteria Organizzativa potranno ricevere un attestato di partecipazione, valido per il conseguimento di crediti formativi.
Tratto delle Mura Poligonali in Via Duca D’Aosta
Tratto delle Mura Poligonali in Via Duca D’Aosta

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La Fondazione Dià Cultura
La Fondazione Dià Cultura realizza attività culturali e progetti di valorizzazione con l’obiettivo di connettere saperi e storie del passato al dibattito culturale contemporaneo. A tal fine promuove nuove forme di comunicazione culturale e un elevato grado di interdisciplinarietà e internazionalità, riservando un’attenzione particolare all’archeologia, alla storia e all’antropologia.
Nell’operare con e per il territorio, la Fondazione attiva reti reali e virtuali in stretta collaborazione con enti pubblici e privati, università, imprese e singoli cittadini.
Dal 2013, inoltre, la Fondazione Dià Cultura cura il piano editoriale, i contenuti scientifici e il lavoro redazionale del mensile archeologico Forma Urbis.
Il Museo Civico di Alatri
Palazzo Gottifredo, sede del Museo Civico di Alatri, visto dall’Acropoli
Palazzo Gottifredo, sede del Museo Civico di Alatri, visto dall’Acropoli

Ospitato nel duecentesco Palazzo Gottifredo, importante esempio di architettura civile medievale, il Museo Civico di Alatri custodisce le testimonianze che, nel corso dei secoli, sono state rinvenute nel ricco territorio alatrense.
Di particolare importanza è la sezione epigrafica che offre la documentazione originale della storia pubblica e privata dell’antica Aletrium, nella quale spicca la lastra della seconda metà del II secolo a.C. rinvenuta in Piazza S. Maria Maggiore: il documento attesta le opere pubbliche di carattere civile finanziate dal censore Lucio Betilieno Varo ed è stato recentemente oggetto di restauro insieme a un altro pregevole reperto proveniente dall’area urbana, un mosaico pavimentale policromo con decorazione geometrica datato tra il 90 e l’80 a.C.
Nel museo, inoltre, si può ammirare una ricostruzione in scala e l’illustrazione del rinvenimento del tempietto etrusco-italico i cui resti e riproduzione fedele sono conservati a Roma, presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Il Museo di Alatri presenta anche una sezione dedicata ai reperti protostorici dell’età del bronzo, rinvenuti nell’area circostante, una considerevole sezione demo-antropologica e un’ampia esposizione di importanti recuperi archeologici operati in questi anni dal Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza tra i quali spiccano vasi corinzi, attici ed etrusco-laziali.
L’ingresso del Museo Civico di Alatri La Porta
L’ingresso del Museo Civico di Alatri
La Porta

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Testi e immagini forniti da Fondazione Dià Cultura

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