21 – 24 Gennaio 2015
Per la prima volta dall’eruzione del Vesuvio, nel 79 d. C., è stato possibile leggere alcune parole dai rotoli di papiro carbonizzati e appartenenti all’unica biblioteca dell’antichità, conservatasi integralmente ad Ercolano.
La biblioteca apparteneva a Lucio Calpurnio Pisone, console e suocero di Caio Giulio Cesare. L’operazione di lettura è stata possibile grazie a un team italo – francese, guidato da Vito Mocella del CNR. Non si è reso necessario srotolare i fragilissimi rotoli, ma è stato possibile identificare lettere e due parole intere, grazie alla tomografia di contrasto di fase mediante luce di sincrotrone.

Lo studio “Revealing letters in rolled Herculaneum papyri by X-ray phase-contrast imaging”, di Vito MocellaEmmanuel BrunClaudio Ferrero & Daniel Delattre, è stato pubblicato su Nature Communications.
Link: Nature Communications; CNR; Le ScienzeDiscovery News; Past Horizons; Daily MailThe Economist; ANSA; Wired; Il Fatto Storico.

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