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Anfipoli: e ora che parli lo scheletro

12-14 Novembre 2014
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Ad Anfipoli, a far parlare è ancora il ritrovamento, dello scheletro dell’occupante la tomba. La difficoltà nell’estrarlo è stata determinata dalla fragilità delle ossa e dal fatto che bisognava interferire il meno possibile, recuperando la terra senza che questa venisse a contatto con le mani di alcuno.
Seguiranno ovviamente le analisi (tra queste, quella del DNA), e la mandibola potrà dare indicazioni, ad esempio su sesso ed età. Il Segretario Generale al Ministero della Cultura Greco, Lena Mendoni, ha riferito che la tomba sarebbe stata saccheggiata, ma che non si è ancora in grado di affermare di chi si tratti. Sarà lo scheletro a parlare una volta concluse le analisi.
Al di là dell’identità dello scheletro, rimangono ancora molte domande senza risposta. Ad esempio, quelli riguardanti la sabbia, ma si parla addirittura di una scala, mentre il Professore Emerito di Archeologia all’Università di Creta, Petros Themelis, afferma che quello ritrovato non sarebbe il morto principale della tomba.
Notevole anche il raffronto (apparso su Protothema), delle decorazioni ritrovate nella tomba, che sono state confrontate con quelle del cosiddetto Sarcofago di Alessandro, conservato ad Istanbul, e che si ritiene collegato a Laomedonte: si guardi in particolare al motivo al di sotto delle svastiche, in foto.


Link: Protothema 1, 2, 3, 4; Greek Reporter; Enikos 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8
Cosiddetto Sarcofago di Alessandro, dal Museo di Istanbul, foto da WikipediaCC BY-SA 3.0, caricata da QuartierLatin1968.

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