Ogni anno la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico intende dare il giusto contributo alle scoperte archeologico che più si sono distinte per fascino e importanza nell’anno precedente.

Dal 2015 e in collaborazione con le testate archeologiche internazionali media partner dell’evento, Antike Welt (Germania), Archéologia (Francia), as. Archäologie der Schweiz (Svizzera), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia); dal 2020 anche con British Archaeology (Regno Unito), la BMTA ha instituito un premio intitolato all’archeologo Khaled al-Asaad tragicamente scomparso e barbaramente ucciso per difendere il patrimonio culturale e archeologico di Palmira dove lo stesso era stato per molti anni Direttore.

Lo Special Award sarà assegnato dal pubblico social sulla pagina FB della BMTA alla scoperta che avrà ricevuto più like in questo contest valido dall’1 giugno al 30 settembre 2020.

Tra le candidate spicca la scoperta della cosiddetta Sala della Sfinge, una sala decorata della Domus Aurea a Roma che torna alla luce dopo secoli durante il restauro della volta della sala 72.

I tecnici, durante dei lavori sulla volta dell’ambiente 72 dell’edificio, si sono imbattuti in una grande apertura all’altezza della copertura e qui, rischiarando la volta con luci artificiali, sono apparse decorazioni inedite. Al di sotto, per tutta l’altezza, la sala risulta interrata già in epoca romana.

Vista d’insieme della Sala. Crediti: Parco archeologico del Colosseo

Le pitture  ricoprono l’intera volta a botte e risultano in buono stato di conservazione. Sul fondo bianco si vedono riquadri tracciati di rosso, contornati da linee color ocra con fasce dorate punteggiate da elementi vegetali e altre fasce curvilinee anch’esse dorate e rabescate. Le figure che si stagliano sulla volta sono state dipinte in un’atmosfera rarefatta all’interno di eleganti riquadri: una nasce da un cespo vegetale armata di spada, faretra e scudo che combatte contro una pantera feroce; Centauri rampanti e figure di Pan, uno con lituo (bastone ricurvo), un altro con oggetti, forse strumenti musicali, fra le mani.

Figurina armata con pantera. Crediti: Parco archeologico del Colosseo

All’esterno del perimetro, creature acquatiche stilizzate, reali o fantastiche, sembrano rincorrersi. Il tutto è attraversato da motivi vegetali: esili ghirlande e cespi che terminano in foglioline e steli di colore verde, giallo e rosso, festoni e forse frutti, compongono un paesaggio surreale popolato da uccellini ritratti in differenti pose. Sulla lunetta di fondo della volta a botte, si staglia una tipica architettura immaginaria con le sue esili colonne su uno sfondo inesistente, sormontata da una patera d’oro da cui pende una mezza ghirlanda.

Centauro. Crediti: Parco archeologico del Colosseo

Accanto, una muta e solitaria sfinge svetta sopra un elemento che fa pensare ad un bètilo (oggetto sacro di forma conica). Le figure di carattere riempitivo, appaiono anche in altre sale e ambienti, come ad esempio nel Criptoportico 92. La Sala della Sfinge, non è rimasta tuttavia del tutto inedita a qualche curioso visitatore.

All’interno dell’ambiente sono stati ritrovati dei frammenti ceramici volutamente posizionati e ritrovati in quella determinata stratigrafia. La grandiosa scoperta, oltre all’immenso valore artistico e archeologico, permette di aggiungere ulteriori dettagli alla conoscenza delle atmosfere degli anni ’60 del I secolo d.C. a Roma.

La scoperta della Sala della Sfinge si inserisce nella strategia di ricerca scientifica che il Parco porta avanti ogni giorno contestualmente agli interventi di messa in sicurezza e restauro– ha spiegato Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo e ha concluso – rimasta nell’oscurità per quasi venti secoli, la Sala della Sfinge – così come l’abbiamo denominata – ci racconta le atmosfere degli anni del principato di Nerone”.

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