BREVISSIME. LEZIONI DI STORIA DELLE ARTI – INCONTRI CULTURALI SUL COLLEZIONISMO, 25 SETTEMBRE – 28 NOVEMBRE 2024, 6 MARZO – 29 MAGGIO 2025

L’insaziabile desiderio
Storia e storie del collezionismo

25 settembre – 28 novembre 2024

6 marzo – 29 maggio 2025

Firenze, Gallerie degli Uffizi

Auditorium Antonio Paolucci

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Le Gallerie degli Uffizi ospiteranno nell’Auditorium Antonio Paolucci le prossime due stagioni di Brevissime. Lezioni di storia delle arti (settembre-novembre 2024 e marzo-maggio 2025). Al centro degli interventi, i molteplici aspetti del tema del collezionismo. A parlare, esperti del settore e, per la prima volta, nella sessione primaverile verranno invitati anche importanti relatori stranieri e sarà introdotto l’inglese come lingua alternativa all’italiano per le lezioni, con lo scopo di sottolineare sia l’internazionalità del progetto Brevissime sia il ruolo di Firenze come hub della comunicazione di cultura.

I prossimi appuntamenti di Brevissime – progetto di divulgazione lanciato nel marzo del 2022 dalla casa editrice Centro Di, che è diventata associazione non profit nella primavera 2023 – si terranno alle Gallerie degli Uffizi. Per le prossime due stagioni dal titolo L’insaziabile desiderio. Storia e storie del collezionismo (settembre-novembre 2024 e marzo-maggio 2025), le Brevissime saranno infatti ospitate nell’Auditorium del museo, da poco rinominato in onore dello storico dell’arte ed ex ministro della cultura recentemente scomparso, Antonio Paolucci.

Come di consueto, le stagioni di Brevissime sono guidate da un tema. In questa occasione è il collezionismo, argomento che, per quanto ampio, collega con un fil rouge tutti gli incontri.

Il soggetto è vasto e articolato, ed è affrontato da più angoli in modo da poter offrire al pubblico un panorama variegato e suggestivo di tematiche e di storie, sviluppato su più epoche che vanno dal collezionismo degli antichi all’ossessione per le creazioni di design.

Le lezioni autunnali sono otto e iniziano il 25 settembre con il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde che verrà intervistato da Ginevra Marchi, ideatrice del progetto Brevissime, su Collezionismo e potere, per introdurre un argomento sconfinato ma anche affascinante che orienterà le prossime due edizioni.

Si prosegue con Keith Christiansen già curatore del Metropolitan Museum of Art di New York che racconterà la storia del collezionismo di Caravaggio in America (3 ottobre). Laura Lombardi affronterà il tema della collezione come forma d’arte (10 ottobre), mentre Luca Mattedi ci parlerà della fortuna dei Primitivi in Toscana (24 ottobre). Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design di Milano e curatore della Triennale, con “La dispensa del Novecento” (7 novembre) ci porterà a scoprire le meraviglie del collezionismo di design, mentre lo zoologo Marco Masseti, già docente di Biologia all’Università di Firenze e autore di numerosissime pubblicazioni, nella sua brevissima “Collezionare il vivente” (14 novembre) ci racconterà di come il possesso di animali esotici e rari da parte di signori e regnanti abbia sempre rappresentato un’espressione tangibile di potere politico ed economico. L’archeologa Anna Anguissola si concentrerà sulle collezioni dei Romani (21 novembre) e Luca Scarlini, eclettico scrittore e studioso, concluderà la stagione con una conferenza sulla dissipazione delle collezioni (28 novembre).

Il progetto Brevissime è nato dall’idea di raccontare il patrimonio culturale dell’Italia attraverso una serie di talks che ne indagano i molteplici aspetti – arte, architettura, design, moda e costume, botanica, filosofia, archeologia, ecc. – affidandone la divulgazione a noti esperti delle varie materie che con un linguaggio accessibile, accattivante e al contempo autorevole, in interventi di 45 minuti possano raggiungere un ampio spettro di persone.

Dal marzo 2023 Brevissime è diventata associazione non profit con la nascita di Brevissime ETS – di cui è possibile diventare soci (www.brevissime.org/diventa-socio) – che ha l’intento di creare una crescente comunità locale, nazionale e internazionale con l’interesse comune per la storia del patrimonio culturale italiano come mezzo di crescita personale e sociale.

I biglietti per le lezioni possono essere acquistati sul sito www.brevissime.org
Biglietto intero: 13 €
Biglietto under 26: 5 €
Biglietto gratuito: sono previsti biglietti omaggio, donati da altri partecipanti, destinati agli under 26, prenotabili sul sito alla voce “Biglietto sospeso”

BIOGRAFIE RELATORI

Simone Verde è un museologo e storico dell’arte italiano. Già direttore del Complesso Monumentale della Pilotta, di cui ha portato a termine il totale restauro e riallestimento, a partire dal gennaio 2024 è direttore delle Gallerie degli Uffizi.

È stato responsabile della ricerca scientifica e della produzione editoriale per il Louvre di Abu Dhabi ed è stato attivo nella cooperazione internazionale in paesi non occidentali .

È membro del comitato scientifico dell’Ermitage in Italia e ha assicurato numerose expertise all’estero, tra cui per i musei della capitale dell’Arabia Saudita, Riyad. Sempre in quest’ottica è uno degli autori del documento del Louvre per la riforma dell’Unesco commissionato nel 2013 dalla Presidenza della Repubblica francese.

È laureato in filosofia teoretica a Roma, ha conseguito un Master in filosofia antica a Parigi, si è diplomato in storia dell’arte all’École du Louvre e ha conseguito un dottorato in antropologia dei beni culturali all’EHESS di Parigi. In qualità di storico dell’arte e antropologo culturale ricopre il ruolo di curatore e autore di cataloghi e mostre, tra cui spicca l’enciclopedica “I Farnese, arte, architettura, potere”.

Keith Christiansen è Curator Emeritus del Metropolitan Museum dove ha iniziato la sua carriera nel 1977 e dove, per oltre dieci anni (2009-2021) è stato presidente del Dipartimento di Pittura Europea “John Pope-Hennessy”. Nei suoi quarant’anni di permanenza al Met, ha collaborato all’organizzazione di numerose mostre, fra le quali Painting in Renaissance Siena: 1420-1500 (1989), The Age of Caravaggio (1985), Orazio and Artemisia Gentileschi (2002), Andrea Mantegna (1992), Tiepolo (1997), El Greco (2003), Ribera (1992), Poussin and Nature (2008). Ha insegnato presso la Columbia University e l’Institute of Fine Arts della New York University. Oltre ad aver compiuto importanti acquisizioni per conto del Museo, inclusa la Negazione di San Pietro di Caravaggio, ha all’attivo numerosissime pubblicazioni ed è membro della American Academy of Arts and Sciences e Chevalier dans l’Ordre des Arts et des Lettres conferitogli dal Ministero della cultura francese.

Laura Lombardi è storica dell’arte, laureata a Firenze con Carlo Del Bravo e specializzata a Siena con Enrico Crispolti. Ha insegnato fenomenologia delle arti contemporanee e storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Brera e da quest’anno all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
È autrice di saggi su arte e critica d’arte riguardanti il periodo dal XIX secolo fino a oggi, con particolare interesse verso i Macchiaioli, l’Orientalismo, il Simbolismo tra Francia e Italia e i rapporti tra parola e immagine. Ha partecipato a numerose mostre e curato convegni. Tra le sue pubblicazioni:
Un sogno fatto a Milano, Dialoghi con Orhan Pamuk intorno alla poetica del museo (Johan&Levi 2018), The Gentle Art of Fake. Arti, teorie e dibattiti sul falso (Silvana Editoriale 2019). Alla ricerca affianca l’attività del giornalismo, collaborando da molti anni con il mensile ‘Il Giornale dell’arte’ e con la rivista online ‘Antinomie’.

Luca Mattedi è uno storico dell’arte, attualmente dottorando dell’Università di Trento, specializzato nella cultura figurativa toscana medievale e rinascimentale. Si è formato nelle università di Trento e di Firenze. È stato borsista presso la Fondazione Roberto Longhi di Firenze e presso la Fondazione Federico Zeri di Bologna. Ha collaborato con diversi musei italiani in progetti volti alla divulgazione storico-artistica e da qualche anno tiene lezioni presso le università di Trento e di Bologna. Fra le sue pubblicazioni si annovera una serie di contributi relativi alla pittura fiorentina nonché al tema del collezionismo. Ha recentemente pubblicato insieme ad Andrea Bacchi il volume Italian Paintings: Federico Zeri e il Metropolitan Museum (Fondazione Federico Zeri, Bologna 2022).

Marco Sammicheli è curatore per il settore design, moda e artigianato di Triennale Milano e direttore del Museo del Design Italiano. È International Relations Chief Officer di Triennale dove dal 2018 si occupa dell’Esposizione Internazionale in collaborazione con il Bureau International des Expositions (BIE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).
Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione conseguita all’Università di Siena, prima si specializza in storia del design alla Bauhaus Universität di Weimar e poi consegue un dottorato di ricerca in Design e Tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali al Politecnico di Milano.
Ha partecipato alla Biennale di Architettura di Venezia del 2014, alla Biennale di Design di Lubiana del 2022 e ha curato il padiglione Italia alla Biennale di Design di Londra del 2023, oltre ad aver curato mostre in Europa, America Latina e Asia.
Ha redatto saggi e pubblicazioni per musei e istituzioni culturali. Editorialista de ‘Il Sole 24 Ore’ e ‘Wallpaper*’, ha curato pubblicazioni su Mario Bellini, Steven Holl, Zaha Hadid. Per il Salone del Mobile di Milano ha curato
The Design City: Milano città laboratorio (Forma edizioni, Firenze 2018), ricerca e pubblicazione dedicata alla città di Milano come piattaforma urbana per lo sviluppo di industrie creative.
È professore a contratto all’Università Cattolica di Milano dove coordina la ricerca “Disegnare il sacro”, progetto interaccademico in collaborazione con i Musei Vaticani.
Siede nel board della Collezione Paolo VI, della Fondazione Massimo e Sonia Cirulli e della Fondazione Vico Magistretti.

Marco Masseti è zoologo e paleoecologo, specializzato nello studio delle relazioni che si sono sviluppate fra uomo e animali nel corso dell’evoluzione civile, delle specie zoologiche antropocore e della fauna di ambiente antropogenico. Per molti anni è stato docente e ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze.
È autore di circa 300 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e di vari articoli giornalistici divulgativi. È stato invitato a partecipare a seminari e tenere conferenze presso numerose istituzioni internazionali. Fino alla fine del 2019 ha fatto parte del Consiglio scientifico del Museum national d’Historie naturelle di Parigi. É membro dell’International Union for the Conservation of Nature – Species Survival Commission (IUCN – SSC), oltre ad essere Fellow della Linnaean Society di Londra.
Fra i suoi libri possiamo ricordare:
Uomini e (non solo) topi (Firenze University Press 2002); Island of deer (Environment Organization of the City of Rhodes, 2002); Fauna toscana (ARSIA, Firenze 2003); Atlas of terrestrial mammals of the Ionian and Aegean islands (De Gruyter, Berlino 2012); La fattoria di Lorenzo il Magnifico (Pentalinea, Prato 2015) e Zoologia della Sicilia araba e normanna (Edizioni Danaus, Palermo 2016).

Anna Anguissola insegna Archeologia Classica all’Università di Pisa, dove dirige la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium. I suoi interessi sono legati soprattutto alla cultura materiale e artistica del mondo ellenistico e romano, in particolare lo sviluppo urbano, l’architettura domestica e funeraria, la scultura e pittura romane, la lavorazione e circolazione del marmo, le fonti letterarie greche e latine sull’arte. Coordina le attività di scavo e ricognizione archeologica dell’Università di Pisa nelle necropoli di Hierapolis di Frigia (Turchia), nel quadro della Missione Archeologica Italiana a Hierapolis. È co-responsabile del programma di ricerche e scavi nella Regio II di Pompei, nell’ambito di un partenariato tra il Parco Archeologico di Pompei, l’Università di Pisa, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la Scuola IMT Alti Studi Lucca e il Politecnico di Torino.
È stata docente e ricercatrice presso la Friedrich-Alexander-Universität di Erlangen-Norimberga e la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera, dove ha conseguito l’abilitazione alla cattedra. Insignita di un Premio Feltrinelli Giovani dall’Accademia Nazionale dei Lincei nel 2018, è membro del Centro Interdisciplinare Liceo Giovani.
Ha curato mostre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Amori Divini. Miti greci di amore e trasformazione (2017) con Carmela Capaldi e alla Fondazione Prada di Milano Serial Classic. Multiplying Greek Art in Greece and Rome (2015) e Recycling Beauty (2022-2023), entrambe con Salvatore Settis e allestimento di Rem Koolhaas.

Luca Scarlini è scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, performance artist, raccontatore d’arte e collabora con numerosi musei.
Laureato in Storia dello Spettacolo all’Università di Firenze, insegna tecniche narrative presso la Scuola Holden di Torino e presso lo IED, e ha collaborato con numerose istituzioni teatrali italiane ed europee. Scrive per la musica e per la danza: dal 2004 al 2008 è stato consulente artistico del festival MilanOltre al Teatro dell’Elfo di Milano.
Dal 2006 al 2010 è stato docente di storia della scenografia all’Accademia di Brera, di cui ha ripreso la cattedra nel 2021, e insegna tecniche di narrazione dell’arte per il Master di Ca’ Foscari. Ha all’attivo una vasta attività come storyteller in teatri, musei e luoghi storici.
Voce di Radio Tre, conduce il programma
Museo Nazionale. Ha curato mostre sulla relazione tra arte, musica, teatro e moda e scritto diversi libri dedicati a temi d’arte.


Programma autunno 2024

L’insaziabile desiderio. Storia e storie del collezionismo

Firenze, Gallerie degli Uffizi
Auditorium Antonio Paolucci

Mercoledì 25 settembre, 18.45-19.30
Simone Verde, Collezionismo e potere

Il collezionismo come forma di potere è al centro del primo incontro della stagione autunnale. Con una modalità inedita rispetto alle lezioni tenute finora, il nuovo direttore degli Uffizi Simone Verde sarà intervistato da Ginevra Marchi, ideatrice del progetto Brevissime, per introdurre l’argomento, tanto vasto quanto affascinante, che orienterà le due nuove edizioni.

Giovedì 3 ottobre, 18.45-19.30
Keith Christiansen, Caravaggio in America

Nei musei americani esistono cinque dipinti di Caravaggio. Tutti insieme coprono l’intera carriera dell’artista, dalla sua prima commissione da parte del Cardinal Francesco del Monte – colui che lo ospitò nel proprio palazzo e lo indirizzò alla fama— fino alla sua ultima opera dipinta a Napoli pochi mesi prima della morte. Questi cinque dipinti ripercorrono anche la fortuna critica di Caravaggio negli Stati Uniti, dall’iniziale disinteresse fino ad una vera e propria ossessione.

Giovedì 10 ottobre, 18.45-19.30

Laura Lombardi, La collezione come forma d’arte

Il filosofo Walter Benjamin definiva il collezionista una sorta di mago, un “divinatore del destino”: mentre tiene in mano un oggetto, il collezionista è ispirato, il suo sguardo si perde, va oltre l’apparenza delle cose. E la collezione, per Jean Baudrillard, è il luogo in cui “la prosa quotidiana degli oggetti diventa poesia”. Queste considerazioni ci aiutano a capire la profonda affinità tra collezionista e collezione. Ovviamente ciò si riferisce all’idea di un collezionismo concepito non solo a fini di investimento ma che, nella tradizione delle wunderkammer, intende la collezione quale riflesso della personalità di chi l’ha concepita.

Artisti, letterati, musicisti hanno sovente collezionato opere o oggetti stravaganti che nutrissero la loro immaginazione, ma è soprattutto nel XX secolo e nel XXI che si diffonde in ambito artistico

quel che Elio Grazioli ha definito “la collezione come forma d’arte”. La collezione non è infatti più una fonte d’ispirazione per creare opere, ma sono gli artisti stessi a realizzare installazioni che sono collezioni, ovvero nuclei di oggetti, di fotografie, di documenti d’archivio che nel loro ‘stare insieme’ esprimono un preciso significato, divengono opera.

Giovedì 24 ottobre, 18.45-19.30

Luca Mattedi, “I Cristi e le Madonne si cercano e si pagan caro per amor della pittura”. La fortuna dei Primitivi a Firenze e in Toscana fra Sette e Ottocento

Nel pieno della stagione dell’Illuminismo, dominata dal culto e dall’amore per l’antichità classica, un ristretto quanto eterogeneo gruppo di collezionisti (gentiluomini, cardinali, abati, diplomatici, segretari, ecc.) cominciò a manifestare un nuovo interesse per le arti del Medioevo, volgendo così lo sguardo verso un orizzonte antiquario non ancora esplorato. Firenze, e più in generale la Toscana, furono luoghi cruciali per la nascita e la diffusione di questo nuovo gusto collezionistico. Mentre il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena apriva con grande orgoglio al pubblico la Galleria degli Uffizi (1769), nelle case private della città prendeva forma la passione per i cosiddetti “Primitivi” (ossia quegli artisti attivi indicativamente fra il XIII e il XV secolo), che influenzò notevolmente il gusto e il mercato del tempo. L’intervento, prediligendo quale osservatorio privilegiato la realtà fiorentina, vuole illustrare al pubblico la genesi e le ragioni di questa nuova curiosità erudita, ponendo l’attenzione sui protagonisti di tale rivalutazione artistica. Si vorrà altresì mettere in luce le modalità attraverso cui le opere “primitive” a quel tempo venivano giudicate e lette e, nondimeno, risaltare il ruolo che questa forma di collezionismo rivestì nell’azione di tutela, che impedì ipso facto la dispersione di molte testimonianze artistiche.

Giovedì 7 Novembre, 18.45-19.30

Marco Sammicheli, La dispensa del Novecento. Meraviglie del design

La cultura materiale, le tradizioni artigiane e le sfide imprenditoriali hanno creato la realtà del design italiano e il fenomeno del Made in Italy. Le vicende che hanno legato capitani d’impresa e designer hanno dato vita ad oggetti capaci di accompagnare lo sviluppo dei comportamenti e l’evoluzione degli stili di vita. Un corredo ideale di manufatti e storie diventeranno gli arredi di una stanza immaginaria ma di meraviglie possibili, quotidiane e acquisibili. Lampade, computer, divani, utensili, alcuni dei quali con inediti rimandi alla città di Firenze.

Giovedì 14 novembre, 18.45-19.30

Marco Masseti, Collezionare il vivente: i serragli faunistici di Lorenzo il Magnifico e di Leone X

Fino dai tempi più antichi, il possesso di animali esotici e rari da parte di signori e regnanti ha sempre rappresentato un’espressione tangibile di potere politico ed economico, oltre che culturale. Il valore delle diverse specie zoologiche era direttamente proporzionale alla loro rarità,

simbolo tangibile dell’importanza del loro possessore. Non andarono in deroga a questa regola non scritta nemmeno i membri della famiglia fiorentina dei Medici di cui furono particolarmente famosi i serragli faunistici di Lorenzo il Magnifico (1449-1492) e del di lui figlio, il papa Leone X (1475-1521). Di queste collezioni fecero parte alcuni degli animali più ricercati del tempo, rispettivamente la giraffa, Giraffa camelopardalis (L., 1758), inviata al signore di Firenze dal sultano mamelucco d’Egitto, El-Ashraf Kāit-Bey, ed Annone, l’elefante asiatico, Elephas maximus (L., 1758), dono dell’imperatore Emanuele I del Portogallo al papa. Nel serraglio di Leone X comparivano anche pappagalli, scimmie e altre specie provenienti dal nuovo mondo da poco scoperto, l’America.

Giovedì 21 novembre, 18.45-19.30

Anna Anguissola, Collezionare imitazioni. La fortuna della scultura greca a Roma

Nelle pagine degli autori antichi si leggono i titoli di numerosi celebri capolavori della scultura greca soprattutto di età classica (V secolo a.C.), opera di grandi maestri come Mirone, Fidia, Policleto, Prassitele, Lisippo e molti altri. Alcune di queste statue, nel corso dei secoli, furono trasferite a Roma, spesso dedicate in templi e altri edifici pubblici, non di rado oggetto della passione di imperatori e altri facoltosi collezionisti. Repliche più o meno fedeli, nel medesimo formato dell’originale o in miniatura, popolavano i parchi e gli interni di abitazioni private, le scene dei teatri, le sale di impianti termali. Con il tempo, queste immagini pressoché ubique divennero non solo il veicolo per la conoscenza dell’arte greca dei secoli precedenti, ma anche gli elementi di un linguaggio in cui a certe opere e all’arte dei loro maestri erano associati concetti e ideali profondamente ‘romani’. Cosa ci insegnano, le cosiddette ‘copie romane’, a proposito della fortuna dell’arte della Grecia classica? Come si coniuga il concetto di ‘collezione’ a quello di ‘ornamento’ nella cultura artistica e architettonica romana? Quali valori trovavano espressione attraverso la memoria dell’arte greca?

Giovedì 28 novembre, 18.45-19.30

Luca Scarlini, Logica della fine: o della scomparsa delle collezioni

Le collezioni spesso si perdono. I motivi possono essere legati alla Storia e alla sua crudeltà, alla malvagità o alla scioccheria dei singoli. Dai tempi antichi, raccolte sublimi come la Biblioteca di Alessandria hanno lasciato la loro memoria di sé, come assenza, perdita, mancanza. Nelle vicende dell’arte italiana tre storie sono memorabili, legate a monarchie raffinate, destinate a estinguersi, a piccoli regni sconvolti dai fatti del Tempo: la cessione del patrimonio urbinate a Firenze, per il matrimonio con l’ultima dei Della Rovere; la fine del potere estense a Ferrara, con la devoluzione della città a Ferrara; la distruzione della Celeste Galeria dei Gonzaga a Mantova. Vicende note, eppure misteriose, che riassumono una trama di cambi di mano, prevaricazioni e accordi che hanno segnato le vicende dell’arte.

 



‘CATTEDRA UFFIZI’ E RILANCIO DEL TEATRO DI BACCO A PALAZZO PITTI: L’ANNUNCIO DEL DIRETTORE SIMONE VERDE

“Cattedra Uffizi”, nuovo corso culturale in partenza prossimamente al museo; restauro, riapertura e rilancio del Teatro di Bacco a Palazzo Pitti, chiuso da anni. Ad annunciare queste notizie è stato stamani il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde, parlando delle future attività culturali del complesso, durante la presentazione oggi in museo di “Brevissime”, nuovo ciclo di incontri su temi artistici in programma nell’Auditorium Paolucci della Galleria dal 25 settembre al 28 novembre e dal 6 marzo al 29 maggio 2025.
‘Cattedra Uffizi’, ha spiegato Verde, sarà “strutturato proprio come un corso monografico, annuale e di livello accademico, a cadenza settimanale  con un singolo docente, su un tema all’anno. Il primo argomento ad essere affrontato sarà la l’antiquaria”. Il “professore” che salirà in cattedra nel 2024 sarà Fabrizio Paolucci
“I musei non sono solo esposizione d’opere d’arte  – ha spiegato – ma anche e soprattutto ricerca scientifica. Come tutti i musei  gli Uffizi, sono uno spazio di ricerca alternativo all’università, non secondario ad essa né in competizione. Questa fondamentale e importantissima specificità culturale e intellettuale del museo noi vogliamo sottolinearla: iniziamo così, con la Cattedra Uffizi”.
Quanto alla riapertura del teatro di Bacco a Palazzo Pitti, chiuso da anni, il direttore degli Uffizi ha detto di “aver reperito 250mila euro nei fondi del museo per rimetterne a norma gli ambienti e restituire alla città il suo palcoscenico per tante e variegate attività: è ciò di cui abbiamo bisogno se vogliamo essere luoghi di produzione e costruzione culturale. Presto inizieremo le operazioni per il rilancio di questo luogo, dove sono state tra l’altro scritte pagine importanti nella storia del teatro e della danza fiorentina”.

Testi e immagini dall’Ufficio Relazioni Esterne delle Gallerie degli Uffizi

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

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