20 Aprile 2015
Della correlazione tra declino delle società Maya e cambiamento climatico, tra l’800 e il 925-950 d. C. (Periodo Classico Terminale), si parla ormai da tempo. Permangono tuttavia contraddizioni e discussioni, da relazionarsi alla correlazione tra paleoclimatologia e prove archeologiche. Una nuova ricerca dimostrerebbe invece che una maggiore intensità delle siccità corrisponderebbe ai maggiori collassi delle società Maya.
In particolare, i bassipiani meridionali avrebbero subito delle siccità più gravi rispetto al nord. Le aree settentrionali erano però più abituate al clima secco, per cui reagirono e si adattarono meglio. Lo studio evidenza dei periodi di siccità anche nel 200-500 d. C., e durante il principio del periodo Classico. In conclusione i Maya riuscirono ad adattarsi durante queste crisi iniziali, ma fallirono durante le gravi siccità del Periodo Classico Terminale. La ricerca evidenzia quindi la necessità delle prospettive di lungo periodo per i problemi del cambiamento climatico.
Lo studio “Drought, agricultural adaptation, and sociopolitical collapse in the Maya Lowlands”, di Peter M. J. Douglas, Mark Pagani, Marcello A. Canuto, Mark Brenner, David A. Hodell, Timothy I. Eglinton, e Jason H. Curtis, è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America.
Link: PNAS; Yale News
El Castillo (piramide di Kukulcán) da Chichén Itzá, foto da Wikipedia, CC BY-SA 4.0, caricata e di Daniel Schwen (Dschwen).