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Credenze religiose e cooperazione nelle società umane

10 Febbraio 2016
Durga_idol
Un nuovo studio, pubblicato su Nature, sottolinea come le credenze relative a divinità onniscienti e castigatrici possano aver giocato un ruolo chiave nella cooperazione tra popolazioni distanti e nello sviluppo dei moderni stati.
La ricerca, che ha visto una collaborazione tra antropologi e psicologi, ha guardato alle modalità con cui la religione influenza la volontà di cooperare, al di là della propria cerchia sociale. Si sono effettuati colloqui ed esperimenti in molti paesi: Vanuatu, Fiji, Brasile, Mauritius, Siberia e Tanzania. Le credenze religiose in queste nazioni sono varie e comprendono quelle del Cristianesimo, dell’Induismo, dell’animismo e della venerazione degli antenati.
Certe tipologie di credenze, come quelle che implicano divinità che sono coscienti delle interazioni umane, possono influenzare la volontà di cooperazione. Se si è convinti di essere osservati, e di essere puniti da una divinità – ad esempio per avarizia o per furto – si può essere meno inclini a simili comportamenti antisociali. Coloro che hanno simili credenze possono anche essere più inclini a comportamenti più corretti nei confronti degli appartenenti alla stessa religione, sebbene distanti.
Secondo gli autori, questo genere di comportamenti può dunque contribuire a sostenere strutture che sono alla base della società moderna: istituzioni, mercati, collaborazioni. Le religioni avrebbero dunque svolto un ruolo importante nello sviluppo e per la stabilità di organizzazioni statali complesse, come gli stati.

Lo studio “Moralistic gods, supernatural punishment and the expansion of human sociality”, di Benjamin Grant PurzyckiCoren ApicellaQuentin D. AtkinsonEmma CohenRita Anne McNamaraAiyana K. WillardDimitris XygalatasAra Norenzayan & Joseph Henrich, è stato pubblicato su Nature.
 
Link: Nature; EurekAlert! via University of British Columbia.
Durga nel Bengala Occidentale, foto di Rakeshmallick27, da WikipediaCC BY-SA 4.0.

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