11 gennaio 2016
Dalle sepolture è spesso possibile ricavare molte e importanti informazioni, non solo sui costumi funerari, ma pure su quanto avveniva in vita agli appartenenti a una determinata cultura.
Una nuova ricerca, presentata da Bice Peruzzi al meeting annuale del 2016 dell’Archaeological Institute of America/Society for Classical Studies, ha esaminato le pratiche funerarie antiche nella Puglia centrale in epoca preromana, gettando al contempo luce su elementi come la mobilità sociale ed economica, il servizio militare, e le abitudini relative al bere per quelle comunità.
Ad esempio, dall’esame delle tombe tra il 525 e il 200 a. C., sarebbe possibile notare una forte stratificazione e gerarchia sociale. Già nella seconda metà del quarto secolo, però, nuovi gruppi sociali avrebbero avuto accesso alle cerimonie relative alle sepolture, in maniera considerevole.
Le tombe mostrerebbero anche una sorta di servizio militare, vista la presenza usuale di armi metalliche. A causa della forte influenza greca nella regione, l’autrice ha pure sottolineato la presenza di ceramiche e manufatti con quella origine, per il primo periodo considerato (525-300 a. C.). Nella loro varietà, i manufatti rispecchierebbero il ruolo che l’individuo sepolto aveva in quella società. Dalle raffigurazioni sui suddetti vasi, poi, che vedono spesso le donne protagoniste, sorgerebbero naturalmente domande sul ruolo che queste avevano.
Vi sono pure prove del riutilizzo delle tombe, per le quali c’era evidentemente una grande cura, nonostante rimanessero aperte e visibili solo per un breve periodo. Divenivano non solo luogo di sepoltura, ma di balli ed esibizioni correlate. Nel secondo periodo individuato (350-300 a. C.) i temi del banchetto, della guerra e delle donne continuano ad essere prevalenti, ed emergono nuove realtà sociali. Vasi a figure rosse di produzione appula sono spesso ritrovati nelle tombe, ma l’influenza greca è fortissima (con la raffigurazione di tragedie o delle vittorie di Alessandro Magno).
Nel terzo periodo considerato dalla ricerca (300-200 a. C.) emergono ampie tombe a camera, contenenti intere famiglie. I reperti mostrano invece ceramiche non decorate e prive di fondo, mentre le armi metalliche sono sostituite da ornamenti e accessori. In conclusione, secondo Bice Peruzzi sarebbe dunque possibile individuare importanti trasformazioni sociali nelle comunità della Puglia centrale preromana, a partire dall’evoluzione nelle pratiche funerarie, dai reperti e dal contesto archeologico inerente.
Testo sintetizzato e adattato da: EurekAlert! via University of Cincinnati (Photos by: Bice Peruzzi/provided).