27 Aprile 2016
Il clima fluttuante durante l’Era Glaciale alterava gli habitat: in questo contesto, moderni umani e Neanderthal avrebbero adattato differentemente la loro dieta.
Queste le conclusioni di un nuovo studio, pubblicato su PLOS One, che ha esaminato la microusura di molari fossilizzati (52 da Neanderthal e moderni umani del Paleolitico Superiore), al fine di esaminare gli aspetti della dieta degli ominidi dell’epoca, nell’Eurasia occidentale.
I Neanderthal si sarebbero adattati all’ambiente della fredda steppa, mangiando principalmente carne e utilizzando come supplemento alla dieta piante, semi, nocciole. I moderni umani, al contrario, mantennero nella loro dieta una porzione relativamente grande di cibo da vegetali, nonostante i lievi cambiamenti climatici. Sireen El Zaatari, tra gli autori dello studio, spiega che per farlo avranno utilizzato strumenti per estrarre gli elementi della loro dieta dall’ambiente.
Come nota conclusiva, lo studio non ci informa peraltro la competizione tra Neanderthal e moderni umani del Paleolitico Superiore, visto che gli individui esaminati non combaciano temporalmente. Nonostante questo, queste differenze comportamentali potrebbero aver contribuito al declino dei Neanderthal e alla sopravvivenza della nostra specie.
Lo studio “Neandertal versus Modern Human Dietary Responses to Climatic Fluctuations”, di Sireen El Zaatari, Frederick E. Grine, Peter S. Ungar, Jean-Jacques Hublin, è stato pubblicato su PLOS One.
Link: PLOS One; EurekAlert! via PLOS.