11 Febbraio 2016
Due nuovi esemplari di ossa di ominidi vissuti più di due milioni di anni fa sono stati ritrovati presso le grotte di Sterkfountain (sorgente forte, in Afrikaans), in Sud Africa.
Si tratta di un osso del dito e di un molare, parte di un insieme di quattro esemplari: gli ominidi sembrano essere associati ai sedimenti che mostrano i primi strumenti litici. Ciò che rende questi nuovi esemplari particolarmente interessanti non è solo questa loro associazione ai primi strumenti litici, ma pure il fatto di possedere caratteristiche che – più che fornire risposte – fanno sorgere molte domande agli studiosi.
La falange prossimale è difatti più grande di qualsiasi altra ritrovata in Sud Africa per Pliocene e Pleistocene, è quasi completa e le caratteristiche ritrovate sono infatti un mix di elementi nuovi e arcaici. È più curva di quanto nell’Homo naledi, in maniera simile a quanto ritrovato nell’Australopithecus afarensis. Il livello di curvatura è spesso collegato alla natura arboricola, ma in questo caso mancano legamenti a muscoli forti, che ci si aspetterebbe. Per quanto molto più grande, il dito è poi simile nella forma a quello parziale del cosiddetto Homo habilis, ritrovato nella Gola di Olduvai.
Lo studio “First hominin fossils from Milner Hall, Sterkfontein, South Africa”, di Dominic Stratford, Jason L. Heaton, Travis Rayne Pickering, Matthew V. Caruana, Kelita Shadrach, è stato pubblicato sul Journal of Human Evolution.
Link: Journal of Human Evolution; EurekAlert! via University of the Witwatersrand.
Il lago sotterraneo delle grotte di Sterkfountain. Un sommozzatore ha perso lì la vita. Foto da Wikipedia, Pubblico Dominio, caricata da Head.