Importante riapertura all’interno del Parco archeologico di Ostia antica, ecco infatti il nuovo Museo Ostiense.

L’intervento si è articolato in due distinti capitoli, uno relativo ai lavori di adeguamento strutturale e allestimento, l’altro al restauro delle opere inserite nel percorso espositivo.

Il progetto di allestimento nasce dall’esigenza di raccontare la città romana di Ostia attraverso un nuovo linguaggio e, al tempo stesso, di adeguare e mettere a norma, anche dal punto di vista statico-strutturale e dell’accessibilità fisica e cognitiva, il Casone del Sale, l’edificio risalente al XVI secolo e già sede del Museo Ostiense.

Museo Ostiense
Museo Ostiense. Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura

Articolato in 12 sale, sette sono i grandi macro-temi: le origini e l’età repubblicana di Ostia, il potere imperiale, gli spazi civici, la gente, le religioni e i culti, le necropoli del territorio, le forme dell’abitare. Focus specifici riguardano il santuario di via della Foce, i contesti funerari dall’Isola Sacra e lo spazio “dei filosofi”.

I visitatori saranno accompagnati anche da una tecnologia completamente ripensata che andrà a completare gli strumenti didattici tradizionali: touchscreen su cui si possono approfondire, attraverso fotografie storiche e disegni conservati negli archivi ostiensi, i principali monumenti e quartieri cittadini – un modo per rendere fruibile un patrimonio di documentazione solitamente non visibile; inoltre, video di approfondimento fruibili mediante sistema sound shower, cioè con audio direzionato sullo spettatore in modo da non arrecare disturbo agli altri visitatori presenti in sala.

Museo Ostiense
Museo Ostiense. Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura

I lavori hanno interessato anche una parte consistente del restauro delle opere esposte, un progetto complesso, che ha affrontato diverse situazioni conservative determinate innanzitutto dalla tipologia dei manufatti (sculture, rilievi, mosaici, pitture, ecc.) e dai relativi materiali costitutivi; si è inoltre dovuto tenere conto delle integrazioni e modifiche apportate alle opere dopo il loro rinvenimento nel corso del XX secolo. Diversamente dal passato, si è deciso di non reintegrare quanto inesorabilmente perduto, proprio per favorire l’apprezzamento di quanto invece superstite.

“La riapertura del Museo Ostiense rappresenta un risultato di grande rilevanza non solo per il Parco archeologico di Ostia antica, ma per l’intero Sistema museale nazionale, di cui va ad arricchire l’offerta culturale, anche nella direzione di un rafforzamento dei percorsi di visita in un’ottica di rete”, commenta Massimo Osanna, Direttore generale Musei. “Questo traguardo offre inoltre un contributo fondamentale al più ampio obiettivo, fortemente perseguito dalla Direzione generale Musei, di valorizzazione del patrimonio culturale inespresso: reperti, opere e spazi che diventano o tornano fruibili al pubblico, con i depositi che, da luoghi dimenticati, sono ormai sempre più il crocevia da cui passano il ripensamento e il rinnovamento dei nostri luoghi della cultura”.

Museo Ostiense
Museo Ostiense. Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura

“L’intero Parco archeologico, con le monumentali aree dei porti imperiali di Claudio e Traiano e della Necropoli di Porto all’Isola Sacra rappresentano, senza dubbio, un caposaldo dell’archeologia e della storia dell’arte romana, per quel che riguarda sia la produzione scultorea, sia e soprattutto quella musiva e pittorica con opere di altissima qualità del tutto identitarie ed esemplificative della realtà ostiense. E lo stesso può dirsi dell’architettura monumentale e dell’edilizia di Ostia, praticamente una summa delle tipologie e delle tecniche costruttive come della decorazione architettonica romana”, dichiara Alessandro D’Alessio, direttore del Parco archeologico di Ostia Antica. “La prima ambizione del Museo Ostiense è quella di ricomporre, come mai era stato prima e al netto dei pur imprescindibili aspetti museografici, la rete di relazioni, strettissime e biunivoche, che unisce i capolavori e gli altri oggetti esposti ai contesti urbani, infrastrutturali e funerari di pertinenza. Mettere, cioè, a sistema la città (quella dei vivi e quella dei morti), le sue istituzioni e il suo funzionamento, con la cultura artistica e materiale che ne promanò”.

Museo Ostiense
Museo Ostiense. Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura

Per accompagnare la visita del museo è stata pubblicata un’agevole guida (a cura di Alessandro D’Alessio e Cristina Genovese per i tipi Electa), che raccoglie i testi dei pannelli introduttivi al nuovo percorso e alle singole sale in cui si articola l’esposizione delle opere, comprensiva di una nutrita selezione dei pezzi più eclatanti e significativi.

Museo Ostiense
Museo Ostiense. Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura

Questa riapertura è importante non solo per il Parco archeologico di Ostia ma per l’intero sistema museale nazionale”, afferma il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “All’interno del sito, con un nuovo percorso espositivo e il restauro di numerose opere, è possibile comprendere pienamente il ruolo di Ostia nella storia di Roma. I musei sono la geografia identitaria della nazione. I dati, eccezionali, sull’affluenza resi noti in questi giorni, con 57 milioni di visitatori nel 2023 e oltre il 22 per cento rispetto all’anno precedente, confermano una rinnovata consapevolezza da parte di cittadini e turisti dell’importanza di visitare un sito culturale. In meno di due anni abbiamo riaperto numerosi musei: Castellammare di Stabia, Correale di Sorrento e stiamo lavorando per altre riaperture. Ritengo che la cultura debba essere uniformemente diffusa su tutto il territorio nazionale perché significa innanzitutto qualità della vita. L’Italia è una super potenza culturale, un unicum nella storia globale e dobbiamo essere orgogliosi, quando si inaugura un nuovo sito museale, del nostro grande passato”.

Museo Ostiense. Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
Museo Ostiense. Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura

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