Grazie allo studio delle eclissi solari bizantine, dal Paese del Sol Levante arrivano – ironia della sorte – interessanti novità in tema di rotazione terrestre e variazioni del tempo nei primi secoli d.C.

Analizzando una serie di documenti prodotti nell’area e nel contesto storico di riferimento dell’impero bizantino giunti fino ai nostri giorni, un team di ricercatori dell’Università di Tsukuba – nella prefettura di Ibaraki, a circa 70 chilometri dalla capitale Tokyo – ha individuato cinque eclissi solari totali avvenute nel Mediterraneo orientale in un arco temporale compreso tra il IV e il VII secolo d.C.

Come rilevato dagli studiosi, si tratta di un periodo storico per il quale le fonti in nostro possesso, perlopiù successive agli avvenimenti, si rivelano spesso incomplete di dettagli puntuali relativi a luoghi e tempistiche, oltre che particolarmente avare di indicazioni relative a fenomeni simili verificatisi negli anni precedenti a quelli presi in esame, il che avvalora ulteriormente il ruolo delle cinque eclissi registrate dalle testimonianze antiche nella definizione dell’andamento del moto terrestre tra le diverse epoche storiche.

L’operazione ha richiesto un lavoro particolarmente scrupoloso da parte dei ricercatori, che tra le pagine dei testi antichi hanno dunque rilevato cinque eclissi solari totali osservate in età bizantina. Si tratta, nello specifico, di quella del 6 giugno del 346, tramandata da Teofane Confessore nel IX secolo all’interno della sua “Cronaca”, di quella del 19 luglio del 418 riportata nella “Storia ecclesiastica” di V secolo scritta da Filostorgio, dell’eclissi del 14 gennaio del 484 rilevata da Marino di Neapoli, di quella del 10 marzo 601 testimoniata epigraficamente da un ostrakon rinvenuto a Djême ma anche dalla “Cronaca” di Giovanni di Nikiu e, infine, dell’eclissi del 5 ottobre del 693 ricordata ancora una volta da Teofane Confessore.

Cinque avvenimenti chiave, analizzati in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Publications of the Astronomical Society of the Pacific”, che hanno consentito al team dell’Università di Tsukaba di acquisire nuovi dati e di far luce – è proprio il caso di dirlo – sulla variabile ΔT, ossia la differenza tra il tempo misurato in base alla rotazione della Terra e il tempo indipendente dalla rotazione terrestre. In questo senso, le variazioni di ΔT rappresentano le oscillazioni tra il tempo di rotazione terrestre, soggetto a seppur minime oscillazioni legate all’irregolarità del moto della Terra, e gli 86.400 secondi giornalieri impiegati dal pianeta per completare la rotazione.

In altre parole, le informazioni riportate nei testi presi in esame – principalmente date, località e conferme dell’effettiva totalità dell’eclissi in base alla visibilità delle stelle in cielo – hanno contribuito all’aggiornamento con nuovi dettagli i modelli di ΔT elaborati in precedenza dagli studiosi per i secoli scorsi. Nel caso dell’eclissi del luglio del 418, ad esempio, sappiamo che tutte le stelle furono nitidamente visibili dal punto di osservazione di Costantinopoli, un’eventualità non prevista per la città dal precedente modello di ΔT relativo al V secolo d.C e che ora consentirà di ricalibrare il differenziale calcolato per quella determinata epoca storica.

Il risultato? «Questi nuovi dati – spiega il dottor Koji Murata dell’Università di Tsukaba, co-autore dello studio – vanno a colmare un gap suggerendo come il margine ΔT per il V secolo debba essere rivisto al rialzo, mentre quelli per il VI e VII secolo dovrebbero essere rivisti al ribasso. Le informazioni emerse contribuiscono a far luce sulla variazione della rotazione terrestre su una scala temporale secolare, il che ci aiuta nello studio di altri fenomeni globali nel corso della storia, come nel caso delle variazioni del livello dei mari e del volume dei ghiacci».

Le eclissi solari totali bizantine al centro di uno studio sulla variazione della rotazione terrestre nel corso della storia. Foto di Michele Ferraris, CC BY-SA 4.0

The Variable Earth’s Rotation in the 4th-7th Centuries: New ΔT Constraints from Byzantine Eclipse Records, Publications of the Astronomical Society of the Pacific, DOI: 10.1088/1538-3873/ac6b56

Materiali: Università di Tsukuba 

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