Interessanti novità in ambito archeologico arrivano direttamente dall’Egitto, dove l’ultima campagna di scavo condotta congiuntamente dall’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e dall’Accademia Polacca delle Scienze di Varsavia ha contribuito a individuare ad Abu Ghurab, a nord di Abusir, i resti di un edificio realizzato in mattoni crudi che, stando agli studi preliminari, potrebbe corrispondere a un tempio solare (uno dei quattro non ancora documentati archeologicamente e noti a noi dalle fonti).

Come annunciato dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, in attesa che il completamento degli scavi faccia luce sul rinvenimento e sugli effettivi rapporti con la V Dinastia e il tempio solare finora noto esclusivamente dalle fonti storiche a noi perventue, le prime ricerche hanno già evidenziato diverse caratteristiche strutturali dell’edificio.

Secondo quanto riportato da Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, la costruzione scoperta dall’équipe coordinata dalla professoressa Rosanna Pirelli e dal dottor Massimiliano Nuzzolo era dotata di un accesso monumentale in pietra calcarea, un ampio cortile in fango a ovest e un magazzino a nord.

Tempio Solare Abu Ghurab
Egitto: individuato probabile nuovo tempio solare ad Abu Ghurab

Ayman Ashmawy, capo del settore delle antichità egiziane presso il Consiglio Supremo delle Antichità, ha inoltre dichiarato che i resti venuti alla luce nell’ambito della missione italo-polacca riguardano costruzioni realizzate in mattoni crudi, ponendo poi l’accento sui diversi vasi in ceramica rinvenuti nell’area di scavo che, secondo gli studiosi, potrebbero essere stati impiegati nei rituali di fondazione. Particolarmente rilevanti, in questo senso, i vasi recuperati nell’angolo nord-orientale del tempio di Niuserre (anche Niuserra), al di sotto delle fondazioni in pietra del tempio stesso.

Tempio Solare Abu Ghurab

Tempio Solare Abu Ghurab

A proposito di ritrovamenti, Rosanna Pirelli, direttrice della missione per l’Università di Napoli L’Orientale, ha affermato che sono stati ritrovati anche alcuni frammenti di cretule con impronte di sigilli recanti nomi reali, mentre Massimiliano Nuzzolo, direttore della missione per conto dell’Accademia delle Scienze di Varsavia, ha confermato che la missione completerà presto il suo corso, nel tentativo di riportare completamente alla luce l’antica costruzione e di svelarne ulteriori caratteristiche.

Foto dal Ministero delle Antichità Egizie. Link: Governo Egizio via MENA, Università di Napoli “L’Orientale”, DjedMedu 1, 2.

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