FAMILIA, opera seconda di Francesco Costabile, è un film con Francesco Gheghi, Barbara Ronchi, Francesco Di Leva, Marco Cicalese che sarà presentato in Concorso nella sezione Orizzonti alla 81ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Familia, film di Francesco Costabile – Opzioni per lo streaming
Nel cast del film, tratto dal libro Non sarà sempre così di Luigi Celeste edito da Piemme, anche Francesco De Lucia, Tecla Insolia, Enrico Borrello, Giancarmine Ursillo, Carmelo Tedesco, Edoardo Paccapelo.
FAMILIA è scritto da Francesco Costabile, Vittorio Moroni e Adriano Chiarelli ed è una produzione Tramp Limited in associazione con Indigo Film e O’ Groove in collaborazione con Medusa Film. Il film è prodotto da Attilio de Razza, Nicola Picone, Nicola Giuliano e Pierpaolo Verga.
La fotografia è firmata da Giuseppe Maio, il montaggio da Cristiano Travaglioli, la scenografia da Luca Servino, le musiche originali di Valerio Vigliar, i costumi da Luca Costigliolo, il casting da Anna Pennella.
Gallery del film Familia, di Francesco Costabile
“La notizia che “Familia” venga presentato al pubblico di Venezia mi onora e riempie di gioia. Il film porta sullo schermo una storia vera, una storia non facile da raccontare, di violenza domestica e dolore, come di ricerca di una via d’uscita. Una storia drammaticamente attuale. Portare questo film al Lido è un’occasione unica per poter avere attenzione su temi e narrazioni che necessitano uno sguardo profondo, di condivisione, di lettura della complessità e di confronto.”
Luigi Celeste ha vent’anni e vive con sua madre Licia e suo fratello Alessandro, i tre sono uniti da un legame profondo. Sono quasi dieci anni che nessuno di loro vede Franco, compagno e padre, che ha reso l’infanzia dei due ragazzi e la giovinezza di Licia un ricordo fatto di paura e prevaricazione.
Luigi vive la strada e, alla ricerca di un senso di appartenenza e di identità, si unisce a un gruppo di estrema destra dove respira ancora rabbia e sopraffazione.
Un giorno Franco torna, rivuole i suoi figli, rivuole la sua famiglia, ma è un uomo che avvelena tutto ciò che tocca e rende chi ama prigioniero della sua ombra.
Quella di Luigi e della sua famiglia è una storia che arriva al fondo dell’abisso per compiere un percorso di rinascita, costi quel che costi.
FAMILIA
di
FRANCESCO COSTABILE
con
FRANCESCO GHEGHI, BARBARA RONCHI, FRANCESCO DI LEVA, MARCO CICALESE
tratto dal libro Non sarà sempre così di Luigi Celeste
sceneggiatura di FRANCESCO COSTABILE, VITTORIO MORONI, ADRIANO CHIARELLI
una produzione TRAMP LIMITED in associazione con MEDUSA FILM, INDIGO FILM, O’GROOVE
in collaborazione con PRIME VIDEO
prodotto da ATTILIO DE RAZZA, NICOLA PICONE, NICOLA GIULIANO e PIERPAOLO VERGA
vendite internazionali
TRUE COLOURS
NELLE SALE DAL 2 OTTOBRE
distribuito da MEDUSA FILM
NOTE DI REGIA
FAMILIA è un melodramma nero, contamina diversi linguaggi tipici del cinema di genere: dal thriller psicologico, al cinema horror fino al film a tematica sociale. In questa contaminazione c’è il desiderio di sperimentare, coinvolgere lo spettatore, andare in profondità e rendere questo racconto universale. Il cinema, come strumento esperienziale, ci permette di conoscere microcosmi inaccessibili, ci permette di sviscerare le emozioni, aprire la narrazione ad una complessità di sguardo e di pensiero. FAMILIA si pone questo obiettivo, raccontare la violenza, soprattutto quella psicologica e assistita; mostrarne le ferite profonde che segnano l’infanzia, per sempre.
C’è un filo sottile, un legame che unisce Gigi a suo padre, è un legame che sopravvive nel tempo e che porterà Gigi a rincontrare suo padre, mettendo a rischio gli equilibri dell’intera famiglia.
Gigi è attratto da quell’ombra ma ne ha anche paura. Perché sa che in fondo quell’ombra gli appartiene e che non potrà mai liberarsene.
La violenza assistita, quella che Gigi ha vissuto da bambino, si trasforma in rabbia. Gigi diventerà a sua volta un uomo violento, avvicinandosi ai movimenti di estrema destra e facendo del fascismo una religione, una seconda famiglia, un luogo di appartenenza che gli dà sicurezza e conforto.
Denunciare, uscire da contesti tossici relazionali, è un gesto non semplice, per nessuna donna o persona vittima di violenza fisica o psicologica. Non è facile per una donna rinunciare al proprio progetto di vita, dire di no al proprio compagno, superare i sensi di colpa, la vergogna, la paura di essere dalla parte sbagliata, la paura di essere giudicata o condannata. C’è ancora uno stigma sociale molto forte che impedisce a tante donne di denunciare. È il motivo per cui il personaggio di Licia, una donna che prova a reagire alle violenze subite, finisce per ripiombare nella stessa spirale, sopraffatta dal senso di colpa, tradita dallo stato e dalle istituzioni a cui si è rivolta. Perché esiste una violenza che è tutta istituzionale che abbandona queste donne al proprio destino, fino alle più tragiche conseguenze.
Essermi imbattuto in questo caso di cronaca, l’aver conosciuto la famiglia Celeste, mi ha permesso di iniziare una ricerca e una documentazione che si è estesa ai centri antiviolenza in tutta Italia. Aver esteso l’indagine e la ricerca verso i centri anti violenza mi ha permesso di avere un quadro più articolato e complesso in una narrazione che, come già detto, spesso risulta superficiale e confinato al dato cronachistico.
Il film è anche un atto di denuncia, un monito ad ascoltare e intervenire ad ogni minimo segnale, ad ogni richiesta di aiuto; perché spesso le denunce e le segnalazioni finiscono nel pantano burocratico. E la storia della famiglia Celeste ci racconta anche questo, una famiglia che viene abbandonata dalle istituzioni, che finisce per implodere su se stessa con le sue più tragiche conseguenze.
L’intera architettura visiva del film può essere sintetizzata in un unico ambiente che, a livello simbolico, racchiude l’intera narrazione. L’immaginario del film ruota attorno all’idea di carcere. Gigi è prigioniero di innumerevoli gabbie, prigioni che sono innanzitutto emotive. Visivamente FAMILIA dovrebbe restituire, soprattutto sul piano scenografico, questa idea di compressione e prigione emotiva. Una periferia che è di per sé violenta, ai confini con la città, dove il cemento finisce e inizia l’aperta campagna romana. Un contrasto, un ossimoro visivo, capace di restituire la violenza del racconto. Una struttura fatta di quinte, soglie da superare, impedimenti, geometrie rigide da costruire. Per me qualsiasi operazione artistica deve essere subordinata all’emozione e al racconto cinematografico. Se si costruisce una base solida di realtà è possibile trasfigurare, utilizzare i generi cinematografici, senza perdere di intensità e valorizzando l’intera opera.
Un materiale drammaturgico così denso rischia di essere sovrabbondante, sovraccarico, perdere la sua forza ed emotività. Per scongiurare questo rischio è importante de-drammatizzare, dosare le emozioni, senza depotenziare il racconto cinematografico. È un lavoro importante perché la struttura ellittica, a tratti sincopata della sceneggiatura, ci pone davanti una scelta, una riflessione importante sul punto di vista. Nel mio cinema è molto importante stare vicino all’attore, esplorare i suoi stati psicologici attraverso il primo piano. Questa intenzione va calibrata con i pesi specifici del film, a volte è necessaria una distanza, uno sguardo meno partecipe. Una differenziazione del punto di vista che è fondamentale per equilibrare la materia del film stesso.
FAMILIA è un film che si presta ad una contaminazione di genere, credo che sia un arricchimento in grado di stratificare il linguaggio e i livelli di lettura dell’intera opera. Il cinema è bello nelle sue più svariate forme e nei suoi differenti linguaggi; sarebbe stupido pensare che un genere, uno stile di regia, sia più giusto rispetto ad un altro. Ogni linguaggio ha la sua forza e credo altamente nel potere che ha la finzione di scavare nella realtà, restituirci una verità più profonda e articolata, andare oltre la superficie delle cose. Come scrive Robert Bresson nei suoi appunti di regia: La realtà bruta non darà da sola qualcosa di vero.
Francesco Costabile
Si è tenuta venerdì 6 settembre alle ore 17.00 presso l’Italian Pavilion dell’Hotel Excelsior la cerimonia di premiazione del Leoncino d’Oro istituito da AGISCUOLA e promosso da A.G.I.S., A.N.E.C. e David di Donatello – Accademia del Cinema Italiano, alla presenza di Vincenzo Mannino (Consigliere del Ministro dell’Istruzione e del Merito), Pietrangelo Buttafuoco (Presidente Biennale di Venezia), Alberto Barbera (Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica), Andrea Del Mercato (Direttore Generale La Biennale), Luigi Lonigro (Presidente Unione Editori e Distributori Cinematografici).
Hanno fatto gli onori di casa: Piera Detassis (Presidente e Direttore Artistico Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello), Mario Lorini (Presidente ANEC e Vicepresidente AGIS), Domenico Barbuto (Segretario Generale AGIS), Andrea Iacomini (Portavoce UNICEF Italia).
Alla sua 36ª edizione, il Leoncino è diventato nel tempo uno dei premi collaterali più rilevanti e significativi della Mostra del Cinema di Venezia. Anche quest’anno il gruppo di giovani giurati provenienti da tutta Italia ha conferito il prestigioso premio Segnalazione Cinema For UNICEF, presente alla Mostra sin dal 1980 in seguito a un accordo con il Comitato Italiano per l’UNICEF, che quest’anno celebra 50 anni di attività in Italia.
La giuria ha assegnato la Segnalazione Cinema For UNICEF al film Familia di Francesco Costabile con la seguente motivazione:
“Per l’intensità e l’efficacia con cui l’opera ti trascina in una quotidianità drammatica, in cui la brutalità del sistema patriarcale si tramanda di generazione in generazione. Per aver reso evidente che la negazione dell’infanzia e la violenza non possono che generare odio e nuovi abusi, la Segnalazione Cinema for UNICEF dell’81esima edizione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica della Biennale di Venezia va a “Familia” di Francesco Costabile.”
“Mai come in questi giorni stiamo assistendo ad una strumentalizzazione politica sul corpo delle donne. C’è bisogno di un risveglio collettivo contro una classe politica che fa propaganda anche su temi così delicati. Facciamoci sentire, facciamo del rumore, anche nel buio di una sala cinematografica.
Familia è un film sulla violenza di genere che non edulcora, non ammorbidisce un tema che va affrontato di petto. La violenza va attraversata, bisogna conoscerla per imparare a difendersi.Sono felice che il film torni nelle sale, soprattutto in questi giorni. Concedetevi questa esperienza, andate al cinema.”Francesco Costabile
CAST ARTISTICO
LUIGI FRANCESCO GHEGHI
LICIA BARBARA RONCHI
FRANCO FRANCESCO DI LEVA
ALESSANDRO MARCO CICALESE
LUIGI BAMBINO FRANCESCO DE LUCIA
ALESSANDRO BAMBINO STEFANO VALENTINI
GIULIA TECLA INSOLIA
FULVIO ENRICO BORRELLO
PANDORO GIANCARMINE URSILLO
NEGRO CARMELO TEDESCO
MACCHINETTA EDOARDO PACCAPELO
CAST TECNICO
REGIA FRANCESCO COSTABILE
SCENEGGIATURA FRANCESCO COSTABILE, VITTORIO MORONI, ADRIANO CHIARELLI
Tratto dal libro Non sarà sempre così di Luigi Celeste
FOTOGRAFIA GIUSEPPE MAIO
MONTAGGIO CRISTIANO TRAVAGLIOLI
MUSICHE ORIGINALI VALERIO VIGLIAR
SCENOGRAFIA LUCA SERVINO
ARREDI ERIKA AVERSA
COSTUMI LUCA COSTIGLIOLO
FONICO DI PRESA DIRETTA GIANLUCA COSTAMAGNA
AIUTO REGIA PIETRO RAGAZZINI
CASTING ANNA PENNELLA
CAPO TRUCCATRICE TIZIANA PORRAZZO
CAPO PARRUCCHIERE MARIA SANSONE
ORGANIZZATORE GENERALE CORSO CODECASA
PRODOTTO DA ATTILIO DE RAZZA, NICOLA PICONE, NICOLA GIULIANO, PIERPAOLO VERGA
UNA PRODUZIONE TRAMP LTD, INDIGO FILM, O’GROOVE
in collaborazione con MEDUSA FILM
DISTRIBUITO DA MEDUSA FILM
DURATA 120 minuti