4 Febbraio 2016
Gli indigeni Arabi sarebbero i diretti discendenti delle popolazioni che migrarono “fuori dall’Africa“, prima della colonizzazione di Europa e Asia da parte di altre popolazioni.
Questi i risultati di un nuovo studio che ha preso in esame 104 genomi completi di nativi della Penisola Arabica (dei quali 56 Beduini, ritenuti i migliori rappresentanti degli Arabi autoctoni), che sono stati poi confrontati con altri 1092 da popolazioni da tutto il mondo, nell’ambito del 1000 Genomes Project. Gli Arabi sono risultati un raggruppamento unico separato dalla popolazione africana iniziale, mentre Europei e Asiatici sono risultato di divergenze successive.
In precedenza, si era già ipotizzato che le migrazioni “fuori dall’Africa” fossero passate proprio dalla Penisola Arabica, tra 125.000 e 60.000 anni fa. Gli studiosi sottolineano come tutte le popolazioni (Arabi, Europei e Asiatici) siano riuscite indipendentemente a diventare egualmente sofisticate e avanzate. Oltre a questo, lo studio sottolinea l’importanza di effettuare ricerche mediche su popolazioni umane specifiche, caratterizzate da differenze genetiche: il diabete, ad esempio, colpisce il 22% della popolazione del Qatar.
[Dall’Abstract:] Una questione aperta nella storia delle migrazioni umane è quella dell’identità delle prime popolazioni eurasiatiche che hanno lasciato discendenti contemporanei. La Penisola Arabica fu il luogo iniziale delle migrazioni “fuori dall’Africa” che si verificarono tra 125.000 e 60.000 anni fa, conducendo all’ipotesi per la quale le prime popolazioni eurasiatiche si stabilirono nella penisola, con gli Arabi indigeni contemporanei come diretti discendenti di queste antiche popolazioni. Per valutare questa ipotesi, si sono sequenziati interi genomi di 104 nativi non imparentati della Penisola Araba (con alta copertura), comprendendo 56 di discendenza araba indigena (NdT: più precisamente, si tratta di 56 Beduini indigeni, ritenuti i migliori rappresentanti degli Arabi autoctoni). I genomi arabi indigeni definiscono un raggruppamento distinto da altri gruppi ancestrali, e questi genomi mostrano chiari segni distintivi dell’antico collo di bottiglia “fuori dall’Africa”. Analogamente ad altre popolazioni del Medio Oriente, gli Arabi indigeni hanno livelli più elevati di mescolamento coi Neanderthal, in confronto agli Africani, ma livelli inferiori in rapporto ad Europei e Asiatici. Questi livelli di mescolamento con i Neanderthal sono coerenti con una prima divergenza di antenati arabi, successiva al collo di bottiglia “fuori dall’Africa”, ma prima degli eventi principali di mescolamento coi Neanderthal in Europa e altre regioni dell’Eurasia. […] Questi risultati collocano gli Arabi indigeni come i più lontani parenti di tutti gli altri contemporanei non Africani e identificano queste popolazioni come i primi discendenti delle prime popolazioni eurasiatiche che si stabilirono con le migrazioni “fuori dall’Africa”.
Lo studio “Indigenous Arabs are descendants of the earliest split from ancient Eurasian populations”, di Juan L. Rodriguez-Flores, Khalid Fakhro, Francisco Agosto-Perez, Monica D. Ramstetter, Leonardo Arbiza, Thomas L. Vincent, Amal Robay, Joel A. Malek, Karsten Suhre, Lotfi Chouchane, Ramin Badii, Ajayeb Al-Nabet Al-Marri, Charbel Abi Khalil, Mahmoud Zirie, Amin Jayyousi, Jacqueline Salit, Alon Keinan, Andrew G. Clark, Ronald G. Crystal e Jason G. Mezey, è stato pubblicato su Genome Research.
Link: Genome Research; Cornell University; Weill Cornell Medical College.
Immagine satellitare della Penisola Araba, foto del , da Wikipedia, Pubblico Dominio.