10 Febbraio 2016
Gli Inuit hanno contribuito attivamente al ritrovamento del relitto dell’HMS Erebus, la nave di John Franklin che affondò nel 1845. I loro racconti furono riferiti già nel 1854 all’esploratore britannico John Rae, e poi nel 1859 alla moglie di Franklin, Jane.
Being passionate about #archaeology means spending long minutes examining details on #HMSErebus’s hull. pic.twitter.com/iYHFtPwQHA
— PC Archaeology (@PCArchaeology) January 27, 2016
Le due navi rimasero intrappolate nel ghiaccio per 18 mesi circa, periodo durante il quale morirono Franklin e 23 membri dell’equipaggio. I sopravvissuti tentarono allora la via verso sud, fallendo. Gli Inuit provarono a recuperare le navi, ma queste affondarono prima che il tentativo giungesse a compimento.
Gli Inuit mantennero però vive le storie legate a quegli eventi (e del ricorso al cannibalismo da parte dei membri dell’equipaggio), contribuendo con esse al ritrovamento del relitto.
Unbelievable: a 19th c. pot found full of its content on #HMSErebus! #FranklinFriday https://t.co/FJEo9lxzuV pic.twitter.com/Xo5Q8P0rmA
— PC Archaeology (@PCArchaeology) January 16, 2016
L’HMS Erebus è la nave di John Franklin che partecipò alla sfortunata spedizione del 1845, partita alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest.
Link: University of Toronto – Mississauga; Canadian Geographic; The Mississauga News.
‘Erebus’ and the ‘Terror’ in New Zealand, August 1841, di John Wilson Carmichael, olio su tela dal National Maritime Museum, Greenwich, London; da Wikipedia, Public Domain, Uploaded by Proktolog.