I migliori film del 2024
Articolo a cura di Francesco Ariani, Gianluca Colazzo, Giuseppe Fraccalvieri, Angelo Giannone, Andrea Martinelli, Sabrina Monno, Mariano Rizzo e Alessandro Turillo
Come ogni anno, è giunto il momento di tirare le somme sui migliori film che abbiamo visto al cinema nel corso del 2024 (animazione compresa). Ciascun titolo indicato rappresenta la scelta e il gusto personale di ciascuna autrice o autore che lo ha consigliato.
Trovate le opzioni streaming per ciascun titolo citato nell’articolo dedicato.
Si può dire che l’annata cinematografica del 2024 sia stata ricca di titoli. Alcuni hanno arricchito il botteghino, altri ci portano a domandarci quale sia la chiave per riportare il pubblico in sala. In ogni caso, concentriamoci su quelli che, a nostro modesto parere, sono i film migliori di questo 2024!
– Sabrina
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Anora, di Sean Baker
Anora di Sean Baker racconta la storia d’amore tra Ani, spogliarellista russa, e Vanja, figlio di un oligarca, mescolando commedia e dramma. Diviso in tre atti, il film muta tono e registro, passando dalla commedia sentimentale a un dramma familiare senza abbandonare l’irriverenza e il divertimento. Sotto l’apparente leggerezza, Baker critica il sogno americano, distruggendone le illusioni. Ani, personaggio complesso e consapevole, rifiuta i cliché, vivendo un amore reale e intenso. Tuttavia, il film lascia emergere l’amarezza, culminando in una scena finale drammatica. Anora diverte e fa riflettere, mantenendo sempre un equilibrio tra risate e profondità.
– Angelo
Anora, film di Sean Baker: una commedia per infrangere il sogno americano
Challengers, di Luca Guadagnino
“Sai cos’è il tennis? Il tennis è una relazione”. Così recita Tashi Duncan (Zendaya) all’inizio del film. In Challengers, di Luca Guadagnino, lo sport è tanto metafora della vita quanto protagonista assoluto della pellicola. Montaggio, sonoro, regia, fotografia, costumi: tutto è studiato per farci sembrare di assistere a un unico, grande, match di tennis. Un match in cui c’è chi domina, e chi vuole essere dominato. Chi batte, e chi riceve. Chi vince, e chi perde. Un gioco perverso, i cui protagonisti non fanno altro che complicarsi la vita inutilmente. Lo facciamo anche noi, ogni
giorno, alla continua ricerca di sfide e stimoli, spesso inutili. Perché vivere, in fondo, significa giocare, e giochiamo proprio per sentirci vivi.
Challengers funziona perché incarna tutto questo. Challengers funziona perché ci fa sentire vivi.
– Andrea
Diamanti, di Ferzan Özpetek
Ambientato nel presente e negli anni ‘70, racconta fatti di vita e vicende amorose di un gruppo di donne che ruota attorno a una grande sartoria di cinema diretta da due sorelle tanto diverse quanto legate.
Con un box office di € 10.461.837 ed un totale di 1.427.225 presenze, Diamanti è il film con il più alto incasso tra i titoli italiani usciti nel 2024, e si appresta a diventare anche il più grande successo di Ozpetek al botteghino (ad oggi era “La finestra di fronte” che nel 2003 realizzò € 10.800.000).
– Redazione
Dune: Parte Due, di Denis Villeneuve
Dune: Parte Due di Denis Villeneuve coniuga blockbuster e visione autoriale, ampliando l’epopea iniziata nel 2021. Con più azione, esplora temi complessi come imperialismo, religione e idoli, intrecciandoli con la lotta dei Fremen contro l’oppressione. La rappresentazione visiva è maestosa, alternando scene solenni e dinamiche, con inquadrature evocative e movimenti di macchina che riflettono il deserto di Arrakis. Paul Atreides emerge come antieroe, oppresso da aspettative e predestinazione, incarnando il monito contro l’adorazione cieca degli idoli. Villeneuve crea un’opera ambiziosa, tecnicamente straordinaria, che sfida le convenzioni dei blockbuster, restando fedele al nucleo tematico del romanzo.
– Angelo
Dune: Parte Due – il predestinato riluttante e il blockbuster d’autore
Furiosa: A Mad Max Story, di George Miller
Furiosa: A Mad Max Story espande l’universo creato da George Miller, riprendendo i toni visivi e narrativi di Fury Road. Prequel ambientato quasi un decennio dopo il suo predecessore, racconta la formazione del personaggio interpretato da Anya Taylor-Joy, attraverso silenzi, azioni e sguardi intensi. Sebbene meno rivoluzionario di Fury Road, Furiosa esplora nuove strade, adattando lo stile inconfondibile di Miller ai cambiamenti del cinema contemporaneo. Con un uso bilanciato di CGI, scene d’azione potenti e personaggi approfonditi, come il Dementus di Chris Hemsworth, il film mantiene l’identità della saga, affermandosi come un’evoluzione maestosa e memorabile del genere post-apocalittico.
– Angelo
Furiosa: A Mad Max Saga, di George Miller, e il problema dei facili confronti
The Holdovers – Lezioni di vita, di Alexander Payne
The Holdovers – Lezioni di vita (2023), diretto da Alexander Payne e scritto da David Hemingson, ha un cast eccellente con Paul Giamatti, Dominic Sessa e Da’Vine Joy Randolph. Ambientato nel Natale 1970 alla Barton Academy, racconta le vite di un professore severo, uno studente abbandonato e un’inserviente in lutto. La pellicola alterna comicità tagliente e momenti toccanti, mostrando il valore della comunità e della resilienza. Unisce introspezione e critica sociale, affrontando temi come diseguaglianze, famiglie disfunzionali e il senso dell’educazione. The Holdovers celebra il Natale come occasione per trovare connessione e speranza anche nelle difficoltà.
– Fra
The Holdovers – Lezioni di vita – il vero senso di una festa
Joker : Folie à Deux, di Todd Phillips
Heath Ledger, Jared Leto, Jack Nicholson, Joaquin Phoenix. Nessuno di loro. Todd Phillips è il vero Joker. Con Folie à Deux il regista americano confeziona un anti-sequel. Tutte le aspettative sono sovvertite. Non sviluppa, ma decostruisce. Non va avanti, ma torna indietro. L’icona viene fatta a pezzi e, alla fine, rimane lui, Arthur Fleck, solo. La maschera del Joker non lo libera, ma anzi, lo ingabbia. Lo inganna, così come Todd Phillips inganna gli spettatori, mettendo in scena il tutto attraverso un musical. Perché cosa c’è di meglio, in fondo, che raccontare il Joker su un palcoscenico?
– Andrea
Joker: Folie À Deux, film di Todd Phillips – un seguito convincente?
Megalopolis, di Francis Ford Coppola
Parlare di Megalopolis non è facile. Il rischio di dire banalità o idiozie è talmente alto e concreto che converrebbe, spesso, stare zitti. Una cosa però devo dirla: penso sia veramente commovente vedere un autore come Coppola fare questo tipo di film, oggi. Megalopolis è autentico, personale, veramente libero da preconcetti. Un’opera che riflette, senza paura alcuna, la personalissima visione del mondo di un grande autore. Che cosa significhi per lui fare cinema. Con Megalopolis, Coppola si prende il rischio di metterci davanti a un’esperienza nuova. Si esce dalla sala pensando: “Io, un film del genere, non lo avevo mai visto!” Non penso che potesse farci regalo migliore. Grazie,
Francis.
– Andrea
Megalopolis: può il sogno di Francis Ford Coppola emozionarci?!
Un mondo a parte, di Riccardo Milani
Un maestro lotta per la sopravvivenza della scuola elementare di un paesino isolato sull’Appennino. Sembra una di quelle storie pensate per far star bene chi le guarda. E in un quadro di prodotti cinematografici che spesso spingono a rappresentare vicende sempre più estreme e inverosimili, la scommessa di Un mondo a parte, che racconta un’Italia semplice e vicina al vissuto di molti, sembra essere ampiamente vinta.
– Giuseppe
Nosferatu, di Robert Eggers
Nosferatu di Robert Eggers riprende l’iconico vampiro di Murnau per esplorare temi complessi come desiderio, controllo, salute mentale e il ruolo della donna. Ambientato nel 1838, il film unisce horror e tensione in un’opera visivamente potente. Orlok, predatore primordiale, incarna il desiderio e il male ancestrale, venendo messo in scena come mai prima d’ora. Attraverso un ritmo lento, una regia avvolgente e un’estetica desaturata, Nosferatu comunica angoscia e suggestione. Eggers non solo rende omaggio al classico, ma reinterpreta il vampiro in modo originale, riaffermando la capacità della figura di fare paura e raccontare ancora nuove storie.
– Angelo
Nosferatu – Eggers dimostra che il vampiro ha ancora tanto da dire
Povere Creature!, di Yorgos Lanthimos
Povere Creature! di Yorgos Lanthimos è una rivisitazione grottesca e steampunk di Frankenstein, che segue Bella Buxter (Emma Stone), una donna creata dal dottor Godwin Buxter (Willem Dafoe). In un viaggio di scoperta personale, Bella esplora sesso, identità e relazioni, trasformando sé stessa e coloro che la circondano. Il film mescola commedia e dramma, affrontando temi di crescita, oppressione sociale e libertà. La transizione da bianco e nero al colore segna il cambiamento nella visione del mondo di Bella. Con uno stile visivo innovativo e una colonna sonora memorabile, Lanthimos crea un racconto affascinante, irriverente e profondamente umano.
– Fra
Povere Creature! Commedia gotica e irriverente di Yorgos Lanthimos
The Substance, di Coralie Fargeat
Coralie Fargeat, da brava studentessa di cinema, porta sullo schermo un film squisitamente cinefilo. Le influenze e i riferimenti sono tanti: Kubrik, Lynch, Cronenberg, Hitchcock e lo stile splatter anni ’80 (in modo particolare le pellicole della sgangherata Troma Production). La regia è estremamente estetizzata e rigida. Le geometrie alla Kubrik restituiscono allo spettatore l’ossessione per la perfezione.
Al momento in cui scriviamo, prosegue la corsa alle nomination agli Oscar per The Substance, che raddoppia le sale in Italia. Fatevi un favore: andatelo a vedere!
– Sabrina
The Substance, film di Coralie Fargeat: la maledizione del bello
Vermiglio, la sposa di montagna, di Maura Delpero
Vermiglio racconta dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.
Il film è nella shortlist dei quindici titoli in gara per l’Oscar nella categoria del Miglior Film Internazionale.
– Redazione
La zona d’interesse, di Jonathan Glazer
La zona d’interesse di Jonathan Glazer, tratto dal romanzo di Martin Amis, uscirà in Italia il 22 febbraio grazie a I Wonder Pictures. Il film segue la vita della famiglia Höß, vicina al campo di Auschwitz, senza mai mostrare direttamente l’orrore del genocidio. Attraverso suoni incessanti e contrasti tra vita familiare e inferno circostante, il regista offre una nuova prospettiva sull’Olocausto. Senza drammatizzare o demonizzare apertamente i protagonisti, esplora l’umanità del male e la sua normalizzazione. Innovativo e coraggioso, il film sfida lo spettatore a riflettere sull’indifferenza e sull’eredità storica di Auschwitz.
– Fra
La Zona d’interesse, di Jonathan Glazer – l’orrore ai margini della camera
I DOCUMENTARI
Anselm, di Wim Wenders
Documentario che in un battito di ciglia raccoglie quante più cose possano stare in uno schermo: una memoria della Germania, la matericità assoluta di Kiefer, il volo leggero di Wenders. Imperdibile per chiunque abbia a cuore la memoria d’Europa, e anche per chi vuole riscoprire l’arte del suo presente.
– Alessandro
No more Trouble – Cosa rimane di una tempesta, di Tommaso Romanelli
No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta, di Tommaso Romanelli ha vinto il Premio Raffaella Fioretta per il Miglior Film Italiano del Panorama Italia, in programma ad Alice nella città, Festa del Cinema di Roma.
Tommaso Romanelli, che del documentario firma anche la scrittura, racconta di suo padre Andrea scomparso in mare nel 1998, in seguito ad un drammatico incidente avvenuto mentre tentava di battere il record della traversata dell’Oceano Atlantico in barca a vela.
– Redazione
No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta, documentario di Tommaso Romanelli
ANIMAZIONE
In questa sezione trovate i film di animazione che abbiamo visto al cinema. Trovate le serie di animazione nell’articolo dedicato, su XtraCult:
Flow, di Gints Zilbalodis
In un mondo senza umani, vivono solo animali, senza tecnologia né parola. Flow, di Gints Zilbalodis, narra attraverso il silenzio, costruendo un mondo mistico con immagini e suoni. Una semplice storia di animali in pericolo cela temi profondi: cambiamento, collaborazione, inclusione. L’acqua, simbolo del movimento, accompagna il gatto protagonista nel cambiare per sopravvivere e migliorarsi. Il modo di comunicare di *Flow* è cristallino, popolando il silenzio di emozioni, colori e immagini, per un racconto completo e profondamente coinvolgente.
– Angelo
Inside Out 2, di Kelsey Mann
Il film Disney e Pixar Inside Out 2 torna nella mente dell’adolescente Riley proprio quando il quartier generale viene improvvisamente demolito per far posto a qualcosa di completamente inaspettato: nuove Emozioni! Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, che a detta di tutti gestiscono da tempo un’attività di successo, non sanno come comportarsi quando arriva Ansia, e sembra che non sia sola.
Il film ha raggiunto un incasso di oltre 46,2 milioni di euro ed è diventato così il quarto* film con il più alto incasso di tutti i tempi in Italia (*dati Cinetel).
– Redazione
Invelle, di Simone Massi
Invelle, primo lungometraggio di Simone Massi, racconta tre generazioni di una famiglia di Pergola, attraverso il dialetto locale e storie frammentate. Il film adotta un approccio neorealista, con un bianco e nero puro e una commistione di tecniche animate, per narrare la vita contadina perduta. Massi preserva una realtà complessa e dolorosa, senza addolcirla, esplorando eventi storici come l’influenza spagnola, il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale. Invelle è un’opera di riflessione sulla trasformazione, sulla nostalgia e sulla necessità di conservare una cultura e un linguaggio, rimanendo ancorata al passato ma con uno sguardo al presente.
– Angelo
Invelle, film di Simone Massi: un viaggio nel tempo “in nessun luogo”
Il ragazzo e l’airone, di Hayao Miyazaki
Il ragazzo e l’airone è un’esperienza estetica superlativa, segnata dalla potenza visiva di Miyazaki, immutata nonostante l’età. È una fiaba sul lutto, una parabola sul rapporto genitori-figli, sull’imperfezione umana e sull’eredità artistica. Simboli, citazioni e chiavi di lettura convivono in un’opera ermetica e autoreferenziale. Come un gigantesco tappeto pieno di dettagli, stupisce in superficie, ma manca di un quadro d’insieme. È dispersiva, stratificata e complessa, capace di emozionare e disorientare. Forse, col tempo, verrà considerata la sua opera migliore, ma ora resta un’esperienza unica e un’ulteriore conferma delle capacità di Miyazaki.
– Angelo
Il robot selvaggio, di Chris Sanders
Il robot selvaggio di Chris Sanders affronta lo scontro tra tecnologia e natura, raccontando il naufragio di un robot su un’isola incontaminata. La storia segue schemi classici, ma propone una cooperazione tra natura e tecnologia senza che si sovvertano a vicenda. Il messaggio è universale: rispetto per sé, per gli altri e per l’ambiente, trattando sogni, crescita e abilismo. La protagonista Roz, doppiata da una meravigliosa Lupita Nyong’o, comunica le emozioni senza bisogno di un vero e proprio volto. La direzione artistica mescola ispirazioni miyazakiane e impressionismo. Tutto converge per creare una storia diretta e sincera, capace di emozionare profondamente.
– Angelo
Il Robot Selvaggio – Chris Sanders e l’incontro tra tecnologia e natura
Il segreto di Liberato, di Giorgio Testi, Francesco Lettieri, Giuseppe Squillaci e Lorenzo Ceccotti
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Lettieri & company nella loro quint’essenza. Un documentario che mantiene più di quanto prometta. Oltre al disvelamento poetico da brividi, una Napoli come piace a chi la ama: vera, presente, e in evoluzione. Se non si conosce il progetto Liberato, questa è la via regia per avvicinarlo nella sua autenticità più profonda.
– Alessandro
Transformers: One, di Josh Cooley
Transformers: One è un film d’animazione del 2024, ambientato nell’universo dei Transformers ma non collegato ad altri prodotti del franchise. Racconta le origini di Optimus Prime e Megatron, esplorando temi come oppressione e ribellione. Con uno stile ispirato a Transformers G1, il film combina un’animazione accattivante con una scrittura stratificata, rivolgendosi a un pubblico trasversale: dai più giovani, grazie ai momenti comici, agli adulti, attratti da design nostalgici e riferimenti. Prodotto da Paramount Pictures, ha incassato 127 milioni di dollari a fronte di un budget di 75 milioni. Una storia di amicizia e conflitto che unisce generazioni.
– Fra