26 Febbraio 2016
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Nel loro passaggio in Francia, i Neanderthal hanno spesso lasciato blocchi neri di ossidi di manganese. Solitamente, si spiega il loro utilizzo come coloranti e mezzo di espressione.
Un nuovo studio, pubblicato su Nature: Scientific Reports, sfida questa interpretazione consueta: grazie ad analisi ed esperimenti, gli autori sono giunti alla conclusione che l’utilizzo più vantaggioso e sensato del diossido di manganese era quello nell’ambito dell’accensione del fuoco.
L’utilizzo del diossido di manganese per l’accensione del fuoco non è però noto dai moderni cacciatori raccoglitori: questa conoscenza si deve perciò essere persa nel tempo. La scoperta aprirebbe pure nuove possibilità circa le capacità cognitive dei Neanderthal. Oggi non sappiamo come i Neanderthal accendessero il fuoco 50 mila anni fa, ma accendere un fuoco con una selce (e senza metallo) diventa molto più semplice utilizzando il diossido di manganese. Tipicamente, allora si sarebbe conservato del legno secco, ma grazie al diossido di manganese il fuoco avrebbe pure tollerato l’utilizzo di legno più “fresco”.
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[Dall’Abstract:] Diversi siti del Musteriano in Francia hanno consegnato diversi piccoli blocchi neri. L’usuale interpretazione è che questi ‘ossidi di manganese’ fossero raccolti per le loro proprietà coloranti e nella decorazione del corpo, potenzialmente per espressioni simboliche. I Neanderthal abitualmente utilizzavano il fuoco e nel caso in cui avessero bisogno di materiale nero per decorare, fuliggine e carbonella erano prontamente disponibili, mentre ottenere ossidi di manganese avrebbe avuto costi considerevolmente superiori. Le analisi di composizione ci conducono a dedurre che gli ultimi Neanderthal a Pech-de-l’Azé I selezionavano deliberatamente diossido di manganese. Gli esperimenti di combustione e le misurazioni termo-gravimetriche dimostrano che il diossido di magnanese riduce la temperatura di autoignizione e aumenta in maniera sostanziale il tasso di combustione del carbone di legna, spingendoci a concludere che l’utilizzo più vantaggioso per il diossido di manganese fosse nell’accensione del fuoco. Con prove archeologiche di focolai e la conversione di diossido di manganese in polvere, si sostiene che i Neanderthal a Pech-de-l’Azé I utilizzarono il diossido di manganese per l’accensione di fuochi e per produrre fuoco su richiesta.

Lo studio “Selection and Use of Manganese Dioxide by Neanderthals”, di Peter J. Heyes, Konstantinos Anastasakis, Wiebren de Jong, Annelies van Hoesel, Wil Roebroeks & Marie Soressi, è stato pubblicato su Nature – Scientific Reports.
 
Link: Nature – Scientific Reports; Netherlands Organisation for Scientific Research 1, 2
Figura 1: Blocchi da Pech-de-l’Azé I – sia privi di modifiche (b,d) che con segni di abrasione (a,c). Da Nature – Scientific Reports, CC BY 4.0.
Figure 2: Esperimenti di combustione con diossido di manganese MD4 e mix di legno (a) che mostrano piccole fiamme rosse ed emissioni volatili e (b) fase della combustione con fuoco brillante. Da Nature – Scientific Reports, CC BY 4.0.

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