10 – 12 Agosto 2015
L’utilizzo del “nonsense” è uno degli elementi di maggiore interesse nella celebre opera scritta nel 1726 da Jonathan Swift: I viaggi di Gulliver.
Secondo il linguista dell’Università di Houston, Irving N. Rothman, in realtà il linguaggio segreto parlato dai Lillipuziani nel libro non sarebbe “nonsense”, ma basato sull’Ebraico. Swift era difatti ministro anglicano che aveva studiato quella lingua al Trinity College. L’alfabeto dei giganti, i Brobdingnags, consta di 22 lettere, come l’Ebraico (mentre l’Inglese ne adopera 26). Rothman porta anche come esempi alcune parole, tra le quali Yahoo, che sarebbe derivata dal Tetragrammaton YHWH.
Link: University of Houston; The Jerusalem Post; Science Daily
Prima edizione de I viaggi di Gulliver, da Wikipedia, Pubblico Dominio, caricata da Galileo01.