Il cinese insegnato ai ragazzi: ecco il Sillabo, che detta le linee guida della didattica nei licei
Il documento, elaborato da un team coordinato dal sinologo della Sapienza Federico Masini, è il primo modello europeo
Presentato qualche settimana fa, è adesso disponibile online il nuovo Sillabo cinese, una sorta di prontuario ad uso dei docenti delle scuole superiori che si trovano sempre più spesso ad affrontare l’insegnamento di questa lingua ai ragazzi. Lo strumento, frutto del lavoro di una commissione del Miur ha come obiettivo principale proprio quello di rendere omogenea la didattica e di approdare a materiali didattici coerenti.
La presenza del cinese nelle scuole italiane non è una novità: già da alcuni anni, infatti, molti istituti hanno attivato lo studio di questa lingua, parlata da quasi 900 milioni di persone al mondo e divenuta oggetto di interesse perché facilita l’ingresso nel mondo del lavoro e risponde a un processo di internazionalizzazione che si va consolidando nel nostro sistema scolastico.
Nell’anno scolastico appena trascorso più di 200 scuole hanno offerto l’insegnamento del cinese, curriculare e non, e in particolare le regioni in cui maggiormente lo studio della lingua si è diffuso sono l’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, cioè aree nelle quali il tessuto economico e produttivo sembra rispondere più velocemente al processo di apertura in atto.
“Alle classi che offrono il cinese, però, come materia curriculare finora mancava un’indicazione unitaria sui contenuti dello studio” spiega Federico Masini, docente di Lingua cinese alla Sapienza e coordinatore del team che ha realizzato le linee guida “Noi abbiamo cercato di colmare questo vuoto e trasformare l’insegnamento del cinese da una materia che veniva gestita liberamente dal docente di turno a un programma stabilito dal ministero con contenuti standardizzati, come accade per l’insegnamento di tutte le altre discipline”.
Testi dall’Ufficio Stampa e Comunicazione Università La Sapienza di Roma.
Il cortile del Palazzo della Sapienza, foto di Anthony Majanlahti ( ), da Wikipedia, CC BY 2.0, caricata da Foundert~commonswiki.