16 Luglio 2015

La Madonna del Melograno in mostra alla Galleria Nazionale della Puglia

c9a7ce7c893c21ae2765e08176ed504d663941e

Sosta nella Galleria Nazionale della Puglia dal 17 al 19 luglio la Madonna del Melograno prima di rientrare nel Palazzo Vescovile-Museo Diocesano di Lucera, a conclusione del recente restauro.

L’esposizione, nata dalla collaborazione tra Fabrizio Vona, direttore del Polo Museale della Puglia, Carlo Birrozzi, soprintendente della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bari -Bat e Foggia e mons. Luigi Tommasone, direttore dell’Ufficio diocesano dei Beni Culturali Ecclesiastici della diocesi di Lucera-Troia, è curata dalla Galleria Nazionale della Puglia e verrà inaugurata venerdì 17 luglio alle ore 18.00.
La pregevole scultura, databile nella seconda metà del XIV secolo, è stata sottoposta a un attento restauro, curato di Ketty Vescera e diretto da Antonella Simonetti, presso il Laboratorio di restauro della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bari-BAT e Foggia, dove è pervenuta in stato frammentario -la testa del Bambino era staccata dal corpo-  con la mancanza del braccino sinistro del Pargoletto e completamente offuscata da pesanti ridipinture.
Ricavata da un unico blocco lapideo, mostra una Vergine seduta su un trono privo di spalliera, in posizione frontale, nell’atto di sostenere sul braccio sinistro il Bambino e di reggere nella mano destra una melagrana, frutto dai molteplici significati simbolici.
Maria, dalle forme massicce e dal volto squadrato, è vestita di una tunica le cui pieghe si aprono a ventaglio verso il basso e di un mantello i cui lembi, accavallandosi sulle ginocchia, generano profonde pieghe concentriche. Il volto è incorniciato da un corto velo ricadente sulle spalle e trattenuto sulla testa da una corona adorna di gigli stilizzati. Lo sguardo dei grandi occhi spalancati è teneramente rivolto al Bambino, un pargoletto nudo dalla chioma riccioluta che, con la mano destra, afferra un lembo del velo materno, alla ricerca di un sicuro appiglio nel suo gioioso, infantile sgambettare.
Sono stati di recente rilevati a proposito della Madonna lucerina echi della scultura proto-gotica per la compattezza dei volumi, lievemente stemperata dal gioco delle pieghe delle vesti, mediati all’ignoto scultore, a distanza di tempo, attraverso la fortunata circolazione di esemplari lignei.
Si ignora quale sia stata l’originaria collocazione della scultura, da ricercare  in un luogo sacro della stessa città (la cattedrale?) dove il culto mariano ebbe un forte rilancio con l’avvento degli Angioini. Scacciata, depredata e sottomessa la comunità musulmana, insediata a Lucera per volere di Federico II e rimasta fedele sostenitrice degli Hohenstaufen nella lotta contro la dinastia angioina, Carlo II d’Angiò volle ribattezzare la città, Luceria Saracenorum, col nome di Civitas Sanctes Mariae.
Ingresso libero
orari: venerdì, 17 luglio, ore 9.00-20.00 (ingresso consentito sino alle ore 19.30); sabato, 18 luglio, ore 9.00-23.00 (ingresso consentito sino alle ore 22.30); domenica,19 luglio, ore 9.00-22.00 ( ingresso consentito sino alle ore 21.45)
Info 080099708; e-mail gallerianazionaledellapuglia@beniculturali.it
Fonte dati:
POLO MUSEALE DELLA PUGLIA
GALLERIA NAZIONALE DELLA PUGLIA “G. e R. Devanna” BITONTO

Come da MIBACT, Redattore Renzo De Simone

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

Write A Comment

Pin It