LE ASSAGGIATRICI, un film di Silvio Soldini
dal 27 MARZO 2025 al CINEMA
Clicca qui per il commento a cura di Adele Porzia (23 marzo 2025)
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commento a cura di Adele Porzia (23 marzo 2025)
Le assaggiatrici di Silvio Soldini: tra insetti e Napoleone
Si dice spesso che il libro è più bello del film, ma non direi che sia il caso de Le assaggiatrici di Rosella Postorino, edito da Feltrinelli e pubblicato nel 2018. Il romanzo è ispirato ad una storia realmente accaduta, e cioè a quella di Margot Wölk, una donna tedesca, precisamente di Berlino, che ha deciso di narrare la sua storia a 95 anni, poco prima di morire. Ha raccontato che, insieme ad altre donne sole, vedove o comunque con il marito in guerra o disperso, veniva prelevata da casa per uno speciale compito, che sarebbe stato pagato 200 marchi al mese, una cifra tutt’altro che insignificante vista la guerra e il periodo di grama in cui versava la popolazione.
Tale compito consisteva nell’assaggiare i piatti che Hitler avrebbe mangiato. Piatti di prima scelta, che fanno gola a quelle povere donne che ormai sempre più raramente potevano permettersi un misero pasto, figuriamoci tali leccornie. Tutte a base di verdure, perché il Führer era vegetariano. Peccato che, poi, i soldati rivelino loro che quei piatti che mangiavano con grande gusto avrebbero potuto essere avvelenati e che loro non erano altro che delle cavie. Perciò, mangiano il loro piatto e aspettano un’ora, perché i medici vedano se ci sono o non ci sono reazioni da avvelenamento. E, così, in questa cornice, si svolgono altre storie raccontante dalla protagonista, Rosa Sauer (Elisa Schlott), tra cui un’immancabile storia d’amore con un alto ufficiale nazista (pare sia la prassi nei drammi storici) e l’amicizia con un’altra donna, anche lei assaggiatrice.
In generale, le donne fanno squadra; si aiutano, parlano tra loro, si supportano e affrontano nel silenzio più assoluto quell’ora che potrebbe sancire la loro definitiva dipartita. Eppure, è proprio nel modo in cui nascono queste storie che si intravede un problema del film, che non solo non mostra la nascita di queste amicizie, ma neppure le spiega. Sembra che uno sguardo, neppure molto eloquente, renda amica una e amante un altro, senza logica. Segno che, nonostante il numero considerevole di sceneggiatori (Doriana Leondeff, Lucio Ricca, Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia, tra i quali lo stesso regista Silvio Soldini), la sceneggiatura potrà lasciare perplessi, lasciando la sensazione che abbia delle falle, e non pochi dettagli potranno risultare poco credibili se non lasciati al caso.
Al di là di questo, però, la regia di Soldini è molto pulita, semplice, ben scandita da cambi armonici di inquadrature, da richiami al libro e allo stile della scrittrice. Il personaggio femminile, come spesso accade nei drammi storici, si lascia andare a considerazioni che, per quanto alle volte siano ingenue, possono darci la possibilità di riflettere sul nostro tempo storico, su figure come quella di Hitler, che dichiara di essere nel film e non solo “l’uomo della Provvidenza”, e su chi appoggia il suo operato. I soldati, certo, ma anche molti cittadini (rappresentati da un’assaggiatrice) che sono seriamente convinti che ce la farà, che renderà grande la Germania.
La domanda che sembra fare il film ad un certo punto (e questo trovo che sia la cosa più interessante e il motivo per cui lo preferisco al libro) è: chi è innocente? I soldati eseguono gli ordini e, come ci ha spiegano Hannah Arendt, si sono educati e abituati alla violenza a tal punto da non provare niente, forti del fatto che i loro gesti siano imposti da altri e non il risultato di una libera volontà. Ma le donne e gli uomini, finanche i contadini, che vivevano sotto il Terzo Reich, sono davvero innocenti? O, in quanto parte di un sistema omicida, sono essi stessi degli assassini?
Un’altra, inoltre, è la domanda del film, che potrebbe essere ambientato in Russia come in Germania o in una qualunque altra parte del mondo. Per usare il linguaggio di Raskolnikov: fanno più danno gli insetti, nel loro perentorio eseguire gli ordini o nella loro indiffenza, o i Napoleone, che si sentono in diritto di uccidere migliaia di persone, solo perché convinti di essere speciali, di essere stati scelti da una quale divinità, per creare un mondo nuovo?
Chissà. Per ora la sola cosa che posso dire è che Le assaggiatrici, presentato al Teatro Petruzzelli durante il Bif&st in anteprima assoluta, uscirà il 27 marzo 2025 in sala. E chissà che non stimoli ulteriori riflessioni su di noi e sul modo in cui, anche oggi, stiamo affrontando quei grandi avvenimenti storici, che potrebbero cambiare il nostro mondo per sempre.
il nuovo film di Silvio Soldini verrà presentato sabato 22 marzo 2025 al BIF&ST di BARI, le altre anteprime saranno MILANO il 24 marzo, BOLZANO il 25 marzo e ROMA il 26 marzo
Autunno 1943. La giovane Rosa, in fuga da Berlino colpita dai bombardamenti, raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale. Qui è dove vivono i suoceri e dove il marito, impegnato al fronte, le ha scritto di rifugiarsi in attesa del suo ritorno. Rosa scopre subito che il villaggio, apparentemente tranquillo, nasconde un segreto: all’interno della foresta con cui confina, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo. Il Führer vede nemici dappertutto, essere avvelenato è la sua ossessione. Una mattina all’alba Rosa viene prelevata, assieme ad altre giovani donne del villaggio, per assaggiare i cibi cucinati per lui. Divise tra la paura di morire e la fame, le assaggiatrici stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Rosa, la berlinese, fatica a farsi accettare. Ma quando finalmente vince la diffidenza verso di lei, accade qualcosa che la farà sentire in colpa. Un ufficiale delle SS, contro ogni razionalità e a dispetto di sé stessa, risveglia in lei l’amore. O forse il semplice bisogno di sentirsi viva, nonostante tutto.
Nel 2012 a 95 anni, poco prima di morire, una donna di nome Margot Wölk ha rivelato di essere stata una delle giovani tedesche costrette ad assaggiare i pasti di Hitler. Nessuno aveva mai saputo dell’esistenza delle assaggiatrici. Margot Wölk è stata l’unica tra loro a sopravvivere alla fine della guerra.
LE ASSAGGIATRICI DI SILVIO SOLDINI GIRATO A BASIS IN VAL VENOSTA E ALTRE LOCATION IN ALTO ADIGE.
Il film, che apre il Bif&st, è stato sostenuto dal Fondo gestito dalla Film Commission dell’Alto Adige.
22 marzo 2025 – Basis Vinschgau Venosta è un progetto di riutilizzo della caserma Druso di Silandro. Può essere definito un Social Activation Hub che ha come scopo lo sviluppo nei settori dell’economia, della cultura, dell’istruzione e degli affari sociali.
La produzione dell’ultimo film di Silvio Soldini, Le assaggiatrici, ha scelto di ambientare una parte delle riprese in un’ala di questa suggestiva struttura. Gli interni, in cui vediamo le protagoniste mangiare e affidarsi l’una all’altra, sono stati ricreati sempre tra le mura di questo edificio. Alcuni esterni, inoltre, sono stati girati sempre nella zona di Silandro.
“Questo film conferma che le produzioni possono trovare in Alto Adige anche degli edifici architettonicamente molto singolari, che possono essere ‘trasformati’ per adattarsi ad ogni esigenza di sceneggiatura – commenta Birgit Oberkofler, head di IDM Film Commission Südtirol. Per realizzare Le assaggiatrici inoltre sono state coinvolte molte maestranze e attori del luogo, che conoscono bene la natura del nostro territorio e hanno aiutano a portare lo spettatore in un tempo non così lontano”.
Vision Distribution e Lumière & Co. in associazione con Anteo
in coproduzione con Tarantula e tellfilm
presentano
prodotto da Lionello Cerri e Cristiana Mainardi
con Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Emma Falck, Olga Von Luckwald, Berit Vander, Kriemhild Hamann, Thea Rasche
tratto dal romanzo Le assaggiatrici di Rosella Postorino, edito da Feltrinelli
soggetto: Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia
sceneggiatura: Doriana Leondeff, Silvio Soldini, Lucio Ricca, Cristina Comencini, Giulia Calenda, Ilaria Macchia
una coproduzione Italia/Belgio/Svizzera
LUMIÈRE & CO. in associazione con ANTEO
in coproduzione con TARANTULA e TELLFILM
in collaborazione con VISION DISTRIBUTION
in collaborazione con SKY
opera realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo
con il sostegno di IDM Film Commission Südtirol, Lazio Cinema International (PR FESR Lazio 2021-2027)
prodotto da LIONELLO CERRI e CRISTIANA MAINARDI
coprodotto da JOSEPH ROUSCHOP, KATRIN RENZ e STEFAN JÄGER
distribuzione italiana e internazionale VISION DISTRIBUTION
OffiCine-IED e IED Cinema presentano
In occasione del Milano Film Fest 2025
“Le Assaggiatrici: dal libro allo schermo”
con Silvio Soldini e Rosella Postorino
Mercoledì 4 giugno 2025 – ore 15:00
Presso la Sala Panoramica del Castello Sforzesco – Milano
21 maggio 2025 – Silvio Soldini e Rosella Postorino saranno i protagonisti della Masterclass sul film Le Assaggiatrici dal titolo “Le Assaggiatrici: dal libro allo schermo” organizzata da Milano Film Fest 2025, OffiCine-IED e IED Cinema, la nuova scuola di cinema dell’Istituto Europeo di Design, che si terrà mercoledì 4 giugno alle ore 15:00 presso la Sala Panoramica del Castello Sforzesco a Milano.
IED CINEMA, la sesta scuola di Istituto Europeo di Design che si affianca alle storiche e consolidate scuole di Design, Moda, Arti Visive, Comunicazione, Arte e Restauro nel vivo da ottobre 2025, annuncia la sua partecipazione alla prima edizione del Milano Film Fest 2025 con la direzione artistica di Claudio Santamaria, con una Masterclass che sancisce il legame tra cinema e letteratura grazie a due protagonisti d’eccezione.
Il regista Silvio Soldini, membro del Comitato Scientifico e docente di IED CINEMA, reduce dal successo del suo ultimo film Le Assaggiatrici, avrà modo di dialogare con Rosella Postorino, autrice dell’omonimo romanzo da cui è tratta la pellicola: sarà l’occasione per confrontarsi sul passaggio dalla scrittura narrativa a quella cinematografica, per scoprire come si sviluppa l’adattamento da romanzo a film nella sua trasposizione dal testo allo schermo.
L’immersione nell’universo di Le Assaggiatrici, nelle sue due espressioni di romanzo (Feltrinelli Editore, 2018), vincitore del Premio Campiello, e di opera cinematografica acclamata da pubblico e critica, diventa quindi occasione di approfondimento del rapporto tra cinema e letteratura, direttamente dalla voce dei due autori e rappresenta uno spunto per rafforzare la filosofia di IED CINEMA nel contesto di un’ importante realtà come quella del Milano Film Fest: insegnare l’Arte del Cinema come arte collettiva, favorendo il confronto tra i suoi diversi ruoli e mestieri e riflettendo sui linguaggi contemporanei con il contributo di professionisti del settore.
Comunicazioni ufficiali, video e immagini dagli Uffici Stampa Vision Distribution, Kinoweb. Aggiornato il 10 febbraio 2025. Aggiornamento del 22 marzo 2025 dall’IDM Film Commission Südtirol, VIC Communication. Aggiornamento del 21 maggio 2025 dall’Ufficio Stampa Echo Group.