LE STANZE RISCOPERTE. Neoclassicismo inedito nell’Appartamento Ducale, Appartamento di Vincenzo Gonzaga – Palazzo Ducale di Mantova
Le sale saranno aperte al pubblico dal 28 settembre 2024
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Commento a cura di Giuseppe Fraccalvieri (27 settembre 2024)
Dopo l’esposizione della collezione numismatica Magnaguti-Casero, eccoci al secondo di tre importanti appuntamenti a Palazzo Ducale di Mantova, per questi mesi di settembre e ottobre.
Nell’oro impressa: a Palazzo Ducale di Mantova la collezione numismatica Magnaguti-Casero
Durante un intervento – avviato l’anno scorso – che avrebbe dovuto essere di semplice manutenzione dei tessuti novecenteschi sulle pareti di tre stanze, la Camera di Giove e Giunone, la Camera di Leda e la cosiddetta Stufetta, a Palazzo Ducale ci si è accorti di decorazioni di epoca neoclassica ancora preservate.
Come ha spiegato il Direttore di Palazzo Ducale, Stefano L’Occaso, queste ci parlano di un periodo importante e piuttosto negletto per il Palazzo e per Mantova, quello della dominazione napoleonica. Un periodo sul quale calò subito la damnatio memoriae, nel 1814, ma che riuscì a produrre una campagna decorativa negli anni 1811-13, grazie all’architetto faentino Giuseppe Pistocchi (che aveva ottenuto l’incarico di direttore dei Palazzi Reali nel 1806). L’autore delle suddette decorazioni sarebbe stato secondo le fonti Agostino Comerio: altre testimonianze di epoca napoleonica precedentemente note le ritroviamo a Palazzo Ducale con alcuni strappi nella Sala degli Arcieri, e nella Sala dello Zodiaco.
Non molto rimaneva quindi di questa fase, a seguito della Restaurazione e di quanto rimosso poi nel Novecento, coi restauri tra fine anni ’50 e inizio anni ’60, a cura di Giovanni Paccagnini.
Si può facilmente immaginare la sorpresa, a Palazzo Ducale, quando ci si è trovati di fronte a queste decorazioni neoclassiche, preservate in particolare nella Stufetta. In questa stanza è stata anche ritrovata una porta di passaggio verso la Camera di Giove, precedentemente coperta dalle stoffe. Il magnifico soffitto proviene invece da Palazzo San Sebastiano: fu fatto spostare da Vincenzo I Gonzaga tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento.
Le stanze riscoperte. Neoclassicismo inedito nell’Appartamento Ducale, Appartamento di Vincenzo Gonzaga – Palazzo Ducale di Mantova. Gallery con foto di Giuseppe Fraccalvieri
Come illustrato dalla storica dell’arte Giulia Marocchi, a Palazzo Ducale di Mantova hanno quindi potuto seguire, anche grazie alla documentazione fotografica e alle fonti (come l’inventario del 1810), una cronistoria nell’utilizzo e nelle decorazioni in questo nucleo di camere.
Gli ambienti in questione costituiscono un nucleo originariamente adibito ad appartamento ducale per Vincenzo I Gonzaga, ed è stato possibile seguire i cambiamenti in queste lussuose stanze lungo l’arco dei secoli e col mutare delle dominazioni: nel Settecento, nell’Ottocento e fino ai restauri di fine anni ’50 – inizio anni ’60, a cura di Giovanni Paccagnini.
A seguito della scoperta delle preservate decorazioni, l’intervento ha quindi acquisito un importante valore conservativo di restauro, consolidamento e rifunzionalizzazione degli ambienti. Un intervento decisamente più complesso di quanto possa apparire, come ha spiegato il Direttore. Si va così ad aggiungere alla già notevole offerta di Palazzo Ducale (oltre un’ora e mezza di percorso) una testimonianza di epoca neoclassica, oltre a un nuovo allestimento dei dipinti nelle suddette stanze.
Sarà possibile visitare gli ambienti interessati già dalle Giornate Europee del Patrimonio 2024, sabato 28 e domenica 29 settembre, a partire dalla Camera di Giove e Giunone, e resteranno visitabili anche in seguito, senza aggravio sul prezzo del biglietto.
Il protagonista della Camera di Giove e Giunone è Vincenzo I Gonzaga. Entrando, si può apprezzare la scelta di Palazzo Ducale di far dialogare il ritratto del Duca con quello della seconda moglie, Eleonora de’ Medici. Mentre sul soffitto appare il tema mitologico, alle pareti ritroviamo i suoi dipinti più importanti del Duca e nuove stoffe, realizzate appositamente per Palazzo Ducale, nel rispetto dei frammenti di decorazione neoclassica ritrovati durante l’intervento presso la Camera di Leda.
Il nuovo allestimento di questo nucleo di stanze permette al visitatore di legare facilmente luoghi, personalità ed avvenimenti, in questa stratificazione di storie.
In quella che oggi è la Camera di Leda un tempo ci fu la Sala delle Dame, dove un tempo erano i ritratti delle donne con le quali Vincenzo I Gonzaga aveva intessuto delle relazioni. L’apparente continuità di scelta dei soggetti prosegue nell’Ottocento con la scelta del tema mitico di Leda, sul soffitto.
Oggi sembra placarsi e così sulle pareti ritroviamo, oltre alle nuove stoffe, dipinti di soggetto sacro e devozionale.
Nel nucleo di quello che fu l’Appartamento di Vincenzo I Gonzaga, oltre al nuovo allestimento dei dipinti, trova spazio anche una chicca, un bassorilievo in legno di Santa Speciosa, che riprende l’immagine che si ritrova in una cappella nel Duomo della città. Il bassorilievo è una recente e fortunata acquisizione di Palazzo Ducale. Si tratta di un culto risalente ad epoca medievale, ma la Santa – il cui nome significa semplicemente “bella”, in latino – potrebbe non essere mai esistita. Speciosa viene descritta come una mantovana vissuta al tempo dell’Imperatore Costantino, attiva contro l’eresia ariana. Da non confondersi con Santa Speciosa di Pavia.
LE STANZE RISCOPERTE. Neoclassicismo inedito nell’Appartamento Ducale
MANTOVA – PALAZZO DUCALE
Appartamento di Vincenzo Gonzaga
Le sale saranno aperte al pubblico dal 28 settembre 2024
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024 sabato 28 e domenica 29 settembre saranno visitabili alcuni spazi di Corte Vecchia, sin qui chiusi al pubblico: si tratta di tre ambienti di dimensioni contenute – la Camera di Giove e Giunone, la Camera di Leda e la cosiddetta Stufetta – che hanno rivelato decorazioni di epoca neoclassica e che sono visibili ora in un nuovo allestimento a conclusione di un importante intervento di restauro.
I camerini resteranno poi aperti e visibili con affaccio dalla Camera di Giove e Giunone.
Le stanze riscoperte. Neoclassicismo inedito nell’Appartamento Ducale, Appartamento di Vincenzo Gonzaga – Palazzo Ducale di Mantova. Gallery
Nel 2023 fu avviata una manutenzione delle logore stoffe novecentesche che rivestivano le pareti dei tre ambienti, ma sotto di esse emersero pitture neoclassiche, in diverso stato conservativo.
Queste pitture appartengono a una vastissima campagna decorativa occorsa in ampia parte della Corte Vecchia nel 1812-1813, in epoca napoleonica. Le decorazioni interessarono la sala del Pisanello, dei Papi, la Galleria Nuova, la Sala degli Arcieri e tutto l’Appartamento Ducale; documenti d’archivio permettono di precisare il nome del pittore, il lariano Agostino Comerio, incaricato di dipingere tutte queste sale, con l’assistenza di Alessandro Ferraresi, di Carlo Bustaffa e, probabilmente, anche di Giuseppe Canella. Il 99% di questi interventi decorativi di primo Ottocento fu cancellato in occasione di una campagna di lavori portata avanti da Paccagnini negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento: andarono perduti non soltanto gli apparati puramente ornamentali, ma anche vari inserti figurativi, poiché solo parte di essi furono strappati e conservati, venendo per la maggior parte eliminati. Alcune decorazioni furono però semplicemente nascoste sotto stoffe e sono riemerse lo scorso anno. Lo stato conservativo era però disomogeneo e quindi si è deciso di restaurare tutte le tracce pittoriche emerse a parete, ma di lasciare in vista solo quelle della Stufetta, molto ben conservate. Questo ambiente ci offre quindi oggi una preziosa
testimonianza di quella perduta campagna decorativa di epoca napoleonica e del talento di Agostino Comerio, il quale in seguito divenne professore dell’Accademia di Brera, a Milano.
I Camerini sono stati oggetto di un lungo intervento conservativo che ha coinvolto diverse ditte, casualmente tutte bresciane: Ilaria Mensi e Alessandra Didonè per le prime fasi di rivelazione e pronto intervento delle pitture emerse, poi restaurate dalla ditta Marchetti&Fontanini, mentre i pavimenti sono stati oggetto d’intervento da parte di Massimo Ziliani e Ida Gervasoni. Nelle camere di Giove e Giunone e di Leda sono state ripristinate tappezzerie alle pareti a cura di Ambientazioni Carraro di Venezia e le stanze vengono ad accogliere un allestimento stabile, con luci di Francesco Murano e Luisa Quintiliani, con ritratti gonzagheschi e con dipinti di soggetto sacro e di piccolo formato, che includono anche numerose scoperte: opere riemerse dai depositi, opere restaurate e recentissime acquisizioni.
Dichiara Stefano L’Occaso, direttore di Palazzo Ducale: «La scoperta delle pitture di Comerio, perfettamente integre nella Stufetta, è stata una grande e felicissima sorpresa, che non soltanto getta luce su una fase poco conosciuta del Palazzo Ducale, la seconda dominazione napoleonica, ma che ci ha anche consentito di ripensare l’allestimento di questi spazi, in un’ottica di progresso ampliamento del percorso espositivo e dell’impiego delle infinite potenzialità del museo».
I Camerini saranno visitabili durante le Giornate Europee del Patrimonio 2024 sabato 28 e domenica 29 settembre 2024 dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.30. Ingresso con biglietto ordinario.
Inoltre, sabato 28 settembre 2024 alle ore 10.30 e alle ore 12.00 sarà possibile iscriversi ad una visita accompagnata ai restaurati camerini neoclassici a cura del personale del Palazzo Ducale di Mantova. Prenotazione via Infopoint tel. 0376 352100 attivo dal martedì alla domenica dalle ore
8.30 alle 13.30. Ingresso con biglietto a partire da €5, servizio guida gratuito.
Mantova, 25 settembre 2024
Comunicazioni ufficiali e immagini (ove non indicato diversamente) dall’Ufficio promozione e comunicazione di Palazzo Ducale di Mantova.