2 Gennaio 2016
In passato, diversi autori hanno considerato gli aspetti astronomici nell’Odissea di Omero. Un nuovo studio ha in particolare esaminato due passaggi, che si relazionano a due profezie di Teoclimeno. Il primo, solitamente considerato in lavori precedenti (e piuttosto esplicito sul fatto che possa trattarsi di un evento astronomico, un’eclissi) si trova nel Libro ventesimo, 356-357 (qui si riporta a partire da 350):
E parlò anche, tra essi, Teoclimeno simile a un dio:
«Ah infelici! che sciagura v’ha colto? la notte
vi avviluppa la testa e il volto e, giù, le ginocchia;
avvampa il lamento, sono intrise di pianto le gote;
i muri e i begli architravi sono aspersi di sangue,
il portico è pieno di spettri, ne è piena la corte,
e muovono all’Erebo, al cupo; il sole
è sparito dal cielo, è calata una brutta caligine».
Il secondo passaggio parla invece dell’arrivo di Telemaco a Itaca, e gli autori del nuovo studio ritengono si tratti anche qui di un riferimento a un fenomeno astronomico. Si trova nel Libro quindicesimo, 525-534:
Mentre diceva così, gli volò a destra un uccello,
un falcone, il celere nunzio di Apollo: negli artigli
serrava un colombo, lo spennava e spargeva
a terra le penne, tra la nave e lo stesso Telemaco.
Allora Teoclimeno, chiamandolo a parte dei compagni,
gli strinse la mano, gli rivolse la parola, gli disse:
«Telemaco, non senza un dio è volato da destra l’uccello:
ho capito, a vedermelo in faccia, che è augurale.
Altra stirpe più regale della vostra non c’è
tra il popolo di Itaca, ma sempre voi siete i più forti».
Il nuovo studio, oltre a sottolineare le incongruenze della seconda scena (e in particolare del falco che spenna il colombo in cielo), interpreta le piume che cadono come una pioggia di meteore, anche sulla base dei passaggi successivi. Sulla base di questo supposto secondo fenomeno astronomico, gli autori propongono la data del 25 Ottobre 1207 a. C. per l’arrivo di Ulisse a Itaca (anche seguendo una precedente ricerca di uno degli autori dello studio). Così l’eclissi parziale (30 Ottobre 1207 a. C.) e la pioggia di meteore verrebbero a coincidere nello stesso periodo. Proposte precedenti hanno invece indicato l’eclissi totale del 16 Aprile 1178 a. C.
Lo studio “The Anatomy of a Complex Astronomical Phenomenon described in the Odyssey”, di St. P. Papamarinopoulos; P., Preka-Papadema; P., Antonopoulos; H., Mitropetrou; A., Tsironi; P., Mitropetros, è stato pubblicato sul Mediterranean Archaeology and Archaeometry, Vol. 13, (2), p. 69-82.
Link: adsabs.harvard.edu; Archaeology News Network via Kathimerini
Il passaggio dall’Odissea di Omero proviene dalla traduzione di G. Aurelio Privitera, Mondadori, 1991, alle pagine 470-471 e 624-625.
Ulisse, mosaico da villa romana in La Olmeda in Pedrosa de la Vega (Palencia, Castile and León), foto da Wikipedia, CC BY-SA 3.0, caricata da e di Valdavia.