L’omaggio a Marina Piperno su OpenDDB, in streaming “Il Cinegiornale della pace”, “Sierra Maestra”, “Diario di bordo” e “Labanta negro”
Da oggi 16 gennaio 2025, in streaming “Il Cinegiornale della pace”, “Sierra Maestra”, “Diario di bordo” e “Labanta negro”: la retrospettiva sulla prima produttrice cinematografica (per REIAC FILM), per riscoprire i suoi lavori d’impatto sociale e politico, storie dall’Italia al Sud America e l’Africa, dagli anni Sessanta ad oggi.
Appuntamento con Marina Piperno lunedì 27 gennaio, Giornata della Memoria, al Cinema Modernissimo di Bologna (ore 18) con “Le valigie dell’attore”, docufilm del 2023
Qui tutte le info: https://openddb.it/autori/

16 gennaio 2025 – È online da oggi su OpenDDB l’omaggio a Marina Piperno, giornalista e produttrice cinematografica (e Nastro d’argento 2011 alla carriera), prima donna in questo ruolo, per riscoprire i suoi lavori su tematiche sociali e politiche, cuore della riflessione negli anni Sessanta e Settanta, tra testimonianze e interviste, documentario e finzione, dalle periferie italiane a quelle sudamericane e africane: sono disponibili in streaming da oggi, sulla piattaforma più grande in Europa per la distribuzione delle opere indipendenti, “Il Cinegiornale della pace”, “Sierra Maestra”, “Diario di bordo” e “Labanta negro”, sul sito (alla pagina dedicata: https://openddb.it/autori/
L’appuntamento con Marina Piperno si rinnova anche lunedì 27 gennaio, per l’evento speciale in occasione della Giornata della Memoria, con la proiezione al Cinema Modernissimo – Cineteca di Bologna, alle 18, del docufilm del 2023 “Le valigie della storia” di Marina Piperno e Luigi Faccini, presenti in sala. Il ritrovamento del materiale girato dal padre tra il 1931 e il 1946 è l’occasione per la produttrice e giornalista di ripercorrere la propria vita, sullo sfondo del Novecento. Bambina negli anni delle leggi razziali, scampata ai rastrellamenti del ghetto di Roma, si salva rifugiandosi con la famiglia in un convento. Tra ricostruzione, voto alle donne, studi e infine il cinema, da cineasta e produttrice coraggiosa e appassionata.
“Il Cinegiornale della pace” (https://openddb.it/film/il-
In “Sierra Maestra” (https://openddb.it/film/
Minimalista ed epico, ironico e accattivante, il film che ha per titolo “Diario di bordo” (https://openddb.it/film/
Da qui nascerà il film, che si chiamerà “Labanta negro” (https://openddb.it/film/
Marina Piperno (Roma, 22 marzo 1935) è stata giornalista de Il Paese, dove si occupava di sport e cinema. Negli anni sessanta si dedica alla produzione cinematografica, fondando nel 1962 la casa di produzione REIAC film: prima donna italiana a ricoprire questo ruolo, i suoi lavori sono incentrati sulle tematiche sociali e politiche che l’avevano contraddistinta come giornalista. Dagli anni settanta le sue produzioni sono in collaborazione con la RAI. Marina Piperno ha 25 anni quando produce il suo primo film: 16 ottobre 1943, sulla razzia tedesca del ghetto ebraico di Roma e la deportazione ad Auschwitz di oltre mille persone, infrangendo il silenzio sceso sulle leggi razziali e la shoah. Ebbe la nomination all’Oscar. Era il 1961 e l’anno successivo fonda la Reiac Film con Ansano Giannarelli e Piero Nelli, percorrendo le strade di un cinema antropologico e storico che nessuno allora praticava. Esemplare è la spedizione africana da cui nacquero Diario di bordo e Labanta negro. Per l’insieme della sua produzione documentaristica Marina Piperno riceve il nastro d’argento negli anni 1967-68. Labanta negro, targa leone d’oro a Venezia nel 1967, diventa prova testimoniale all’ONU contro le violenze dei portoghesi in Guinea Bissau. Per finanziare il proprio cinema di ricerca, produce film industriali e pubblicità, aprendosi alla collaborazione con la Rai per inchieste innovative e film sperimentali. Il suo primo film di fiction è Sierra Maestra (1968-69): con la regia di Ansano Giannarelli racconta la fine violenta di Guevara e le ambiguità di Regis Debray, un giornalista francese che l’aveva raggiunto in Bolivia e, forse, tradito. Negli anni del digitale Marina Piperno lavora ancora più intensamente. Con Luigi Faccini fonda e presiede Ippogrifo Liguria, proseguendo nella raccolta di testimonianze contadine e operaie che diventano libri o documentari. Oggi, Marina Piperno ha firmato una corposa autobiografia, Eppure qualcosa ho visto sotto il sole (ed. All Around) e il film La valigia della Storia, regia Luigi Faccini, da mesi in tour nelle università.
Testo e immagini dall’Ufficio Stampa OpenDDB.