È IN RETE MARMI SOMMERSI
Un portale scientifico, in lingua italiana e inglese
Marmi Sommersi è un portale scientifico, in lingua italiana e inglese, rivolto anche al grande pubblico, dedicato allo studio di manufatti archeologici di pietra di provenienza subacquea e al particolare tipo di degrado biologico, la bioerosione, a cui questi manufatti sono sottoposti nel corso della permanenza sul fondo dei mari, degli oceani dei laghi e dei fiumi.
Le ricerche condotte fino ad oggi dall’ISCR – in particolare dal Nucleo per gli Interventi di Archeologia Subacquea diretto dall’archeologa Barbara Davidde e dalla Sezione di Biologia Marina diretta dalla biologa Sandra Ricci – hanno interessato i manufatti conservati nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei a Baia (Napoli), quelli provenienti dalla Grotta Azzurra di Capri e quelli conservati in situ nell’Area Marina protetta – Parco Sommerso di Baia e a largo di San Pietro in Bevagna (Taranto).
Le analisi di laboratorio hanno permesso di studiare le cause della bioerosione sia a livello epilitico che endolitico, e di individuare i microrganismi e gli organismi animali e vegetali responsabili di questo fenomeno.
Il navigatore web di Marmi Sommersi potrà approfondire per ciascun reperto il luogo e la storia del suo rinvenimento, il suo stato di conservazione e le tipologie di organismi che lo hanno colonizzato nel corso dei secoli e, in alcuni casi, potrà conoscere anche i particolari degli interventi conservativi a cui essi sono stati sottoposti.
Marmi Sommersi è un progetto di ricerca ancora in corso e la banca dati dei reperti prevede un aggiornamento costante, con l’inserimento periodico di nuovi manufatti provenienti dal mondo sommerso.
Approfondimenti su: www.iscr.beniculturali.it
Come da MiBACT, Redattrice Anna Milaneschi
On-line le linee guida SASMAP per la salvaguardia dei siti archeologici subacquei
Sono ora disponibili on-line le due linee guida realizzate nell’ambito del progetto europeo SASMAP Tools and Techniques to Survey, Assess, Stabilise, Monitor and Preserve Underwater Archaeological Sites di cui l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro è stato partner.
Il progetto, terminato lo scorso giugno, ho avuto come scopo l’individuazione di nuove tecniche e tecnologie per monitorare e salvaguardare il patrimonio archeologico subacqueo. E sono proprio queste nuove metodologie e le buone pratiche individuate nei tre anni di sperimentazione ad essere riportate nelle linee guide recentemente pubblicate a cura di Martijn Manders e David Gregory (quest’ultimo anche coordinatore di SASMAP).
In particolare la prima, con i contributi di Z. Al Hamdani, V. de Bruyn, T. Coenen, M. Geraga, D. Gregory, R. de Hoop, M. Manders, è incentrata sul processo della ricerca archeologica subacquea. Tale processo è analizzato in ogni sua fase, dalla valutazione iniziale, alla prospezione, alla valutazione del valore archeologico, alla conservazione in situ, al monitoraggio, allo scavo.
La seconda linea guida, con i contributi di Z. Al Hamdani, C. Björdal, V. de Bruyn, B. Davidde Petriaggi, J. Dencker, M. Geraga, D. Gregory, R. de Hoop, P. Jensen, J.B. Jensen, J. Lowag, M. Manders, M. Nielsen, G. Papatheodorou, R. Pedersen, S. Posgaard, S. Ricci, B. Smith, A. Tucker, J. Wunderlich, illustra, per ognuna delle fasi precedentemente descritte, le buone pratiche messe a punto durante il progetto.
Visita il sito www.sasmap.eu
Le linee guida sono scaricabili dal sito ufficiale di SASMAP (http://sasmap.eu/fileadmin/user_upload/temasites/sas_map/pdf/SASMAP_guideline_01_LR.pdf e http://sasmap.eu/fileadmin/user_upload/temasites/sas_map/pdf/SASMAP_guideline_02_LR.pdf) e dalla pagina del sito ISCR dedicata al progetto http://iscr.beniculturali.it/pagina.cfm?usz=1&uid=17&idpro=3