La nostra guida aggiornata al Festival
Leggi qui le informazioni ufficiali sul festival
Leggi qui le informazioni ufficiali sull’evento del 15 giugno a Stintino
Non è semplice riassumere in poche parole cosa sia il Sardinia Archeo Festival, giunto ormai alla sua quinta edizione e che, dopo aver concluso le tappe di Cagliari, nel quartiere Castello, si appresta ora alla trasferta di Stintino (SS), in collaborazione con il locale Museo della Tonnara e che, il 30 agosto, prevede una tappa anche a Villagrande Strisaili.
Il weekend appena passato, nei locali messi a disposizione dal centro comunale d’arte e cultura Il Ghetto di via Santa Croce, diversi ospiti si sono alternati in un racconto corale e transdisciplinare sul ‘Mediterraneo Immaginato’. Interessante scoprire le diverse narrazioni su questo grande lago d’acqua salata, e cosa abbia significato per gli abitanti delle sue sponde attraverso i secoli.
Il punto di forza del Sardinia Archeo Festival è proprio questo: creare occasioni di incontro tra discipline diverse su una tematica comune, che viene sviscerata in tantissime delle sue sfaccettature, rielaborata e riproposta sotto tante lenti distinte, fino a creare un’immagine caleidoscopica del tema originale. Alla fine, si riesce ancora a distinguere la sagoma del Mediterraneo, ma dopo questa due giorni si è sicuramente arricchita di nuove storie e punti di vista.
Gallery di foto di Ilenia Atzori per la giornata dell’8 giugno
Ad esempio, sapevate del naufragio del piroscafo Utopia, affondato nella baia di Gibilterra nel 1891? In quel disastro, probabilmente causato da un errore umano, morirono circa 600 persone, tra cui diversi emigrati italiani che cercavano di raggiungere gli Stati Uniti. In Italia, alla tragedia seguì un processo civile che durò circa dieci anni, per cercare di dare giustizia alle vittime, e che viene ricordato come il più lungo processo per una causa civile del XIX secolo, nel nostro Paese.
Oppure, a proposito dello Stretto di Gibilterra, sapevate che il suo stemma, che contiene una chiave, fu donato alla città dai Sovrani Cattolici nel 1502, e che il testo della concessione definisce Gibilterra “la chiave di questi regni tra il mare orientale e quello occidentale, guardia e difesa dello stretto”?
È possibile recuperare l’intero intervento della professoressa Flavia Frisone su Instagram:
View this post on Instagram
Parlando di attualità, sapevate che l’immaginario che i Paesi occidentali hanno di Palmira, per qualche secolo, ha giocato un ruolo chiave anche nel modo in cui le testate occidentali hanno riportato la tragica notizia del brutale assassinio dell’archeologo Khaled al-Asaad per mano dello Stato Islamico, nel 2015?
O che l’Odissea non solo ha ispirato diverse produzioni cinematografiche o per il piccolo schermo che, a loro volta, si sono rivelati uno dei pochi, se non l’unico punto di incontro con l’opera di Omero per moltissime persone (tra cui anche registi che poi si sono ispirati al canovaccio dell’Odissea per i propri lavori)?
Gallery di foto di Ilenia Atzori per la giornata del 9 giugno
Se gli interventi che si sono susseguiti nelle diverse sessioni del Sardinia Archeo Festival hanno analizzato il Mediterraneo attraverso diverse discipline accademiche, non è mancato lo spazio dedicato all’arte. Il workshop ideato dalla fotografa Luisa Siddi, ad esempio, ispirandosi alle avanguardie del Novecento e alla corrente del situazionismo, che sfrutta il movimento del corpo per dare senso allo spazio che ci circonda. Luisa e i suoi partecipanti hanno visitato Giorgino, oggi conosciuto più come villaggio di pescatori, ma un tempo spiaggia più amata dei Cagliaritani, ed hanno impresso le proprie sensazioni e qualsiasi elemento che catturasse il loro interesse su un taccuino. In seguito, nella camera oscura, hanno trasformato questi elementi e sensazioni in un lavoro a metà tra il diario di viaggio e il book fotografico, creando una commistione ibrida di stili e linguaggi che risuonano col mondo di culture diverse che è il Mediterraneo.
La sera di sabato e domenica, in chiusura, Gerardo Ferrara si è esibito insieme a Ninfa Giannuzzi (Muta), Sandro Fresi (Oxidiana), Luca Schiavo e Massimo Cerra (Dònisi), in quella che è stata la loro interpretazione di Mediterraneo Immaginato attraverso voce e strumenti di vario genere.
A tutto questo, si uniscono i vari momenti conviviali, che non hanno solo favorito il networking tra ospiti e partecipanti, ma hanno creato un clima di comunità che non è sempre scontato durante eventi di questo tipo. Una comunità allargata, fatta non solo di addetti ai lavori, ma anche degli abitanti del quartiere – che ormai conoscono l’associazione Itzokor da diversi anni, e dalle attività che hanno contribuito al successo di questa nuova edizione del Festival, dai locali messi a disposizione al catering, ed ai libri in vendita.
–
Quinta edizione per il festival divulgativo di archeologia dedicato al Mediterraneo. Tra gli ospiti gli archeologi e archeologhe Elisabetta Garau, Flavia Frisone, Francesco Bellu, Massimo Cultraro, Valentina Porcheddu, Valentino Nizzo e Marco Minoja, il filosofo Silvano Tagliagambe, il glottologo Riccardo Ginevra, il giornalista Luca Misculin e la scrittrice Ilaria Guidantoni, il naturalista Gianni Palumbo, gli storici Santiago Sabariego Sanchez e Giampaolo Salice, la docente di Storia della Chiesa Anna Carfora.
Nei due giorni cagliaritani del Sardinia Archeo Festival, l’8 e 9 giugno, tredici tra studiosi e studiose di archeologia, storia, filosofia, religione, glottologia provenienti dal mondo dell’università, della ricerca, del giornalismo proporranno riflessioni e notizie attorno al Mediterraneo, le città antiche, i miti, le storie e le narrazioni che hanno segnato il nostro passato.
La prima giornata si aprirà la mattina alle 10 con il laboratorio fotografico a cura di Luisa Siddi; alle 15, nella sala delle Mura del Ghetto, il Festival entrerà nel vivo con gli interventi di Flavia Frisone, archeologa, Giampaolo Salice, storico, Marco Minoja, archeologo, a cui seguirà l’incontro con Luca Misculin, giornalista de Il Post, e Riccardo Ginevra, glottologo, autori del podcast “L’invasione” dedicato alla diffusione delle lingue e culture indoeuropee, moderato dalla giornalista Francesca Mulas.
È possibile recuperare l’intero intervento della professoressa Flavia Frisone su Instagram:
View this post on Instagram
Entrambe le serate si chiuderanno in musica: con “Odissei senza sponde. Suoni e canti dal Mediterraneo” Ninfa Giannuzzi, Sandro Fresi, Luca Schiavo e Massimo Cerra accompagneranno il pubblico in un viaggio sonoro da una sponda all’altra del Mare Nostrum.
La settimana successiva il programma si sposterà al Museo della Tonnara di Stintino. Sabato 15 giugno alle 15 ci sarà la serata in ricordo di Marco Rendeli, archeologo e amico del Festival: l’archeologa Elisabetta Garau farà il punto sulle ricerche sul sito algherese di Sant’Imbenia, mentre Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice, parlerà delle lingue mediterranee.
Il Sardinia Archeo Festival proporrà anche un appuntamento di fine estate: venerdì 30 agosto il sito S’Arcu ‘e is Forros di Villagrande Strisaili, nel cuore della Barbagia, si aprirà alle visite con dibattiti e proiezioni realizzate in collaborazione con Archeonova e Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea.