Articolo a cura di: Federico Marinelli
Bari, 1009. Melo è membro di una delle famiglie baresi più ricche e influenti, nonché ‘esponente dell’èlite longobarda barese, che mai si era piegata ai nuovi dominatori e che era vessata da una pressione fiscale eccessiva e da poche autonomie concesse dal governo di Costantinopoli ad una città in piena crescita economica e commerciale. Questi sono i motivi della rivolta.
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Ma nel marzo del 1010, con l’arrivo del nuovo catapano Basilio Mesardonite, la situazione si capovolge: con l’aiuto del partito filo-greco ancora presente in città, Bari è riconquistata. Melo, sentendosi braccato, fugge precipitosamente. Basilio, dopo aver preso in ostaggio moglie e figlio, lo bracca e fa terra bruciata attorno a lui, che si rifugia a Capua.
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La spedizione del 1017-1020 sarà ancora infelice per Melo, nonostante l’ottimo inizio. Egli si rifugerà dall’Imperatore a Bamberga portando in dono lo splendido mantello ancora ammirabile e dove morirà improvvisamente nel 1020.
L’imperatore e Melo riposano tutt’ora a pochi metri di distanza nel Duomo di Bamberga.