Cultura

Aprono al pubblico “Joan Miró. La forza della materia” e “Italiani sull’oceano”

Oltre 400mila persone sono entrate al Mudec in questo primo anno di vita. Del Corno: “I numeri e i risultati ci confortano rispetto alla bontà della scelta compiuta dall’Amministrazione sull’identità dello spazio”

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Milano, 24 marzo 2016 – Sono 270 mila i visitatori che hanno decretato il successo delle mostre del Mudec inaugurate nell’autunno 2015, senza contare le visite (gratuite fino al 31 agosto 2016) alla Collezione permanente dedicata agli “Oggetti d’incontro” tra Milano e le culture del mondo, la partecipazione alle tante attività multilinguaggio del Forum della Città Mondo, gli eventi organizzati dal Comune di Milano e  i laboratori didattici; attività che in un anno – a partire da quel marzo 2015 che ha visto l’apertura straordinaria dello spazio per Expo2015 – hanno portato al Mudec oltre 400mila persone.


“I numeri e i risultati di questo primo anno di vita del Mudec ci confortano rispetto alla bontà della scelta compiuta dall’Amministrazione sull’identità di questo straordinario spazio. – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un comitato scientifico affiancherà d’ora in poi la progettazione scientifica ed espositiva del Mudec, già confortata da un taglio curatoriale delle mostre di alto profilo e di assoluto rigore scientifico, a sostegno degli obiettivi di ricerca e divulgazione già ben individuati”.
Le molte e proficue collaborazioni con istituzioni culturali e di ricerca di ogni parte del mondo, che connotano tutte le attività di ricerca, di didattica ed espositive del Mudec, hanno condotto in questa primavera 2016 alla realizzazione di due nuovi progetti espositivi: una retrospettiva con oltre 140 opere dedicata a Joan Mirò e curata dalla stessa Fundació Joan Miró di Barcellona, e un racconto per immagini e documenti delle relazioni culturali e artistiche tra Italia e Brasile alla metà del secolo scorso, intitolata appunto “Italiani sull’Oceano” e realizzata in collaborazione, tra gli altri, dell’Università di San Paolo in Brasile. Entrambe le mostre aprono al pubblico domani, venerdì 25 marzo.
Nello Spazio Focus del Mudec, in connessione e dialogo con la Collezione Permanente del Mudec, fino al 21 luglio 2016 è allestita la mostra “Italiani sull’Oceano. Storie di artisti nel Brasile moderno e indigeno alla metà del ‘900”. Il percorso espositivo, suddiviso in 4 sezioni e curato da Paolo Rusconi e dallo staff curatoriale del Mudec, presenta opere e documenti di proprietà di due critici d’arte (Pietro Maria Bardi e Margherita Sarfatti), di un’architetta (Lina Bo Bardi) e di due artisti (Gastone Novelli e Roberto Sambonet), che testimoniano il galvanizzante incontro tra la cultura italiana e il gigantesco spazio storico e geografico la cultura nativa brasiliana, con i suoi nuovi processi di evoluzione urbana e le nascenti estetiche moderniste e concretiste, che schiuse per artisti e intellettuali italiani nuovi stimoli e nuove prospettive di lavoro.
A raccontare il ricco patrimonio della cultura materiale e immateriale del Paese sudamericano, ai tempi in cui gli Italiani varcarono l’oceano per raggiungere il Brasile, concorre anche una selezione di oggetti amazzonici provenienti dalle raccolte del MUDEC (collezione Lo Curto).
Ulteriori informazioni al link http://www.mudec.it/ita/mostra-italiani-sull-oceano-mudec-milano/
Sono già 50.000 le prenotazioni per “Joan Miró. La forza della materia” che, dopo la mostra “Gauguin. Racconti dal paradiso”, prosegue il percorso del Mudec dedicato agli artisti che hanno guardato al primitivismo delle culture extraeuropee.
L’esposizione, in programma fino all’11 settembre 2016, è promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore, che ne è anche il produttore e si avvale del sostegno di Unipol.
Attraverso un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1931 e il 1981, la mostra racconta attraverso oltre 100 opere e sculture realizzate da Joan Miró l’importanza che l’artista ha sempre conferito alla materia, non solo come strumento utile ad apprendere nuove tecniche ma anche e soprattutto come entità fine a se stessa. Attraverso la sperimentazione di materiali eterodossi e procedure innovative, l’artista mira a infrangere le regole così da potersi spingere fino alle fonti più pure dell’arte, sottoponendo la sua opera a un processo di semplificazione della realtà che rimanda all’arte primitiva.
Il percorso di visita, suddiviso in 4 sezioni, è stato studiato per accompagnare il visitatore attraverso il contesto storico dell’epoca, le diverse tecniche artistiche utilizzate dal maestro catalano, con una particolare attenzione alla materia e alla matericità.
Video, musica e postazioni di realtà virtuale sono stati inseriti all’interno del percorso di visita per una fruizione dell’opera di Miró più immersiva. Inoltre, sono state allestite 7 isole multimediali che raccontano l’opera e la tecnica del maestro catalano con postazioni per la realtà virtuale attrezzati con Gear VR di Samsung.

Testo e immagine dal Comune di Milano

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