“Sette punti celesti” di Ignazio Gadaleta alla Casa museo Boschi Di Stefano
Questa nuova opera d’arte contemporanea andrà temporaneamente a sostituire “Fiori” di Giorgio Morandi
Milano, 25 novembre 2015 – “Sette punti celesti”, l’opera di Ignazio Gadaleta, entra a far parte della collezione della Casa Museo Boschi Di Stefano, in linea con il progetto di incremento della raccolta d’arte dei coniugi Boschi.
Questa nuova opera d’arte contemporanea andrà temporaneamente a sostituire “Fiori” di Giorgio Morandi (1890- 1964) in mostra a Tokyo dall’8 dicembre 2015 al 5 giugno 2016.
Dopo intere giornate passate ad osservare la parete che ospita i quadri di Morandi, Gadaleta concepì il suo dipinto ad olio e acrilico fluorescente su tavola che sembra quasi fluttuare sulla parete. Sette elementi semisferici, sette come i dipinti di Morandi appesi in Casa Boschi Di Stefano e come le lettere che compongono il nome del grande artista bolognese, questi punti-pittura si dispongono (tutti, tranne uno) entro una forma rettangolare che corrisponde perfettamente all’area del dipinto in “sostituzione” temporanea. La tavola, retro-dipinta, produce accesi riverberi rosa che, sviluppandosi sulla parete attorno al dipinto, coinvolgono il riguardante.
Suggestioni morandiane per impasti e attenzioni tonali, per incanti e concentrazioni ultratemporali sono rintracciabili con evidenza nel corso della formazione di Ignazio Gadaleta e anche nelle sue opere post-concettuali almeno fino al 1982. L’intento dell’artista in “Sette punti celesti” è quello di leggere le dimensioni tonali proprie dello spazio-colore morandiano e le suggestioni di alcune ebrezze percettive di natura prospettica del periodo metafisico, in un suggestivo dialogo con l’ambiente circostante; significativa prova di come la qualità della riflessione lirica introspettiva di Morandi arrivi a sollecitare oggi la pittura di un esponente di quattro generazioni successive.
Come afferma lo storico e critico d’arte Enrico Crispolti : “L’esito è quello di essere stato al gioco della sfida proposta operando una sostituzione pittorica riflessivamente dinamica, ma decisamente alternativa ben più che congeniale.”
Testo dal Comune di Milano