1 Settembre 2015
Secondo un nuovo studio, effettuato sulla base di un esame dei resti, la mummificazione era diffusa nel territorio delle Isole Britanniche durante l’Età del Bronzo.
Le pratiche utilizzate per preservare i corpi potevano variare ed includere l’affumicatura del corpo o la sepoltura in torbiera. I risultati erano allo stesso modo variabili, permettendo oggi il ritrovamento solo di parti del corpo integre. I corpi erano anche esposti e utilizzati, persino per secoli, ad indicare e rendere legittimi i diritti di una famiglia su di un territorio.
Le tecniche di mummificazione nel territorio delle Isole Britanniche non erano insomma avanzate come quelle egizie, ma di sicuro la pratiche relative erano diffuse, e se ne sottolinea l’importanza rituale. Questi alcuni dei risultati ai quali è giunto uno studio prodotto da un team guidato dal dott. Thomas Booth del Museo di Storia Naturale di Londra, e pubblicato su Antiquity.
Link: The University of Sheffield; Smithsonian; The Guardian; The History Blog; Past Horizons; The Telegraph; Daily Mail; Independent; The Economist; Live Science; International Business Times; RT.
L’uomo di Tollund, preservatosi naturalmente in quanto collocato in una torbiera, datato al 375-210 a. C. Oggi al Museo danese di Silkeborg, foto di , da Wikipedia, CC BY-SA 3.0, caricata da Gourami Watcher.