NO MORE TROUBLE – COSA RIMANE DI UNA TEMPESTA

L’opera prima di Tommaso Romanelli presentata in anteprima ad Alice nella Città, film di apertura della sezione “Panorama Italia”

Una straordinaria avventura sportiva e umana, ma anche la storia di un’assenza, un viaggio nella memoria di un figlio alla ricerca di suo padre

manifesto No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta, documentario di Tommaso Romanelli
il manifesto

No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta è il documentario di apertura di “Panorama Italia” di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma (16 – 27 ottobre). L’opera prima di Tommaso Romanelli, che del documentario firma anche la scrittura, racconta di suo padre Andrea Romanelli scomparso in mare nel 1998, in seguito ad un drammatico incidente durante una traversata atlantica.

Il documentario sarà presentato in anteprima giovedì 17 ottobre 2024.

No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta è una produzione Teorema Studio e Indigo Film, con il contributo del MiC, del Fondo per l’Audiovisivo FVG, della FVG Film Commission – PromoTurismoFVG  e grazie alla Regione Autonoma FVG. La fotografia è di Nikolai Huber, il montaggio di Andrea Campajola, le musiche di Lorenzo Tomio, il suono in presa diretta di Luca Bertolin e Marco Cecotto, il montaggio del suono di Daniela Bassani e Marzia  Cordò.

Il documentario sarà distribuito da Tucker Film.

Sinossi: Sono passati più di 25 anni da quando Andrea Romanelli, progettista navale e velista, è scomparso in mare: stava tentando, con Giovanni Soldini, il record nella traversata dell’Atlantico. Il figlio Tommaso aveva 4 anni e ora, da regista, affronta un viaggio nella memoria alla scoperta del padre.

11 ottobre 2024 – Da oggi disponibili il trailer e il manifesto del documentario.


NO MORE TROUBLE – COSA RIMANE DI UNA TEMPESTA
vince il Premio Raffaella Fioretta per il Miglior Film Italiano del Panorama Italia

Dopo questo straordinario debutto ad Alice nella città, il film inizierà il suo viaggio al cinema con Tucker Film per conquistare anche il pubblico in sala

L’opera prima di Romanelli è una straordinaria avventura sportiva e umana di un figlio alla ricerca di suo padre, è la storia di un’assenza raccontata dalla voce di chi, come Giovanni Soldini, lo ha conosciuto profondamente

NO MORE TROUBLE – COSA RIMANE DI UNA TEMPESTA
arriva in anteprima all’Anteo di Milano il 6 novembre 2024 e il 12 novembre a Udine e Pordenone

26 ottobre 2024 – No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta, il docufilm opera prima di Tommaso Romanelli ha vinto il Premio Raffaella Fioretta per il Miglior Film Italiano del Panorama Italia, in programma ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma.
Tommaso Romanelli, che del documentario firma anche la scrittura, racconta di suo padre Andrea Romanelli scomparso in mare nel 1998, in seguito ad un drammatico incidente avvenuto in mare mentre tentava di battere il record della traversata dell’Oceano Atlantico in barca a vela.

La giuria – composta da Riccardo Milani, Lucia Ocone, Luna Gualano, Annamaria Granatello, Federica Luna Vincenti – ha deciso di assegnare il premio a questo apprezzato e delicato debutto cinematografico per la seguente motivazione:

No More Trouble – Cosa rimane di una tempesta è la storia vera di un padre che non c’è più, raccontata da un bellissimo documentario di enorme impatto emotivo, dove i materiali di repertorio, spesso filmini di famiglia, hanno la stessa forza del materiale girato. Romanelli mostra una grande capacità di costruzione della tensione narrativa che si mescola e cresce con il dolore per un destino sconosciuto e terribile. Una storia dove si racconta che coltivare una passione autentica è anche coltivare l’amicizia, dove la costruzione di una barca diventa la continuazione della vita. Una storia di amore per il mare e sul tempo che passa e il dolore che non se ne va. Un documentario che colpisce così alla testa e al cuore”.

Dopo l’anteprima ad Alice nella Città, il film inizierà il suo viaggio nelle sale distribuito da Tucker Film: in anteprima a Milano al Cinema Anteo, il 6 novembre, e il 12 novembre al Visionario di Udine e a Cinemazero di Pordenone. Dal 14 novembre entrerà quindi in programmazione a Udine, Pordenone e Trieste, per poi proseguire il percorso negli altri cinema sul territorio nazionale.

No More Trouble tour cinema8 novembre 2024 – Dopo aver vinto il Premio Panorama Italia al Festival di Roma, all’interno di Alice nella Città, il film arriva nelle sale italiane.


NOTE DI REGIA

Quando a poco più di trent’anni mio padre scomparve in mare, io avevo quattro anni.

Non ho ricordi di lui. Per tutta la vita la sua immagine si è formata in me quasi esclusivamente a partire dalle parole e dai ricordi di mia madre, finché cinque anni fa, un po’ casualmente, ho trovato in casa delle videocassette.

Cinque figure, avvolte nelle cerate rosse e gialle, nel mezzo della tempesta: erano le immagini della traversata dell’Atlantico della barca Fila durante la quale mio padre e i compagni di equipaggio si erano filmati con una videocamera fino a pochi momenti prima del naufragio. Si trattava di Giovanni Soldini, Andrea Tarlarini, Guido Broggi e Bruno Laurent. Per me, in quel momento degli estranei.

In una ripresa, mio padre Andrea guarda in camera mentre è al timone. Nel momento in cui i nostri sguardi si sono incontrati, immediatamente l’ho riconosciuto. Il suo volto, la sua voce, la sua gestualità, sono stati una folgorazione.

Quelle immagini, riemerse da un passato che non conoscevo, mi hanno scosso profondamente. Mi sono subito chiesto se esistessero altri video di mio padre di cui non sapevo. Attraverso quei materiali avevo la sensazione che sarei riuscito finalmente a incontralo, a conoscerlo, a capire forse cosa gli fosse successo.

È iniziata così una ricerca, che nel corso di quasi quattro anni, mi ha portato a raccogliere un enorme archivio: gli 8mm girati da mio nonno, filmini di famiglia dei miei genitori, video industriali in cui vedevo per la prima volta mio padre, giovane ingegnere, lavorare al cantiere Tencara del Moro di Venezia e poi le grandi regate e traversate con Giovanni Soldini. Naturalmente anche tantissime fotografie, articoli di giornale, i suoi diari di bordo, appunti e progetti nautici. E infine due audiocassette registrate da mio padre durante la Mini Transat, una regata in solitario che aveva affrontato su una vecchia barca di legno di sei metri che aveva rimesso a nuovo, American Express. Durante le lunghe ore di navigazione mio padre parlava a mia madre allora incinta, immaginava la loro vita insieme dopo la mia nascita e si mostrava sempre diviso, combattuto tra il viscerale amore per il mare e la velocità, che lo aveva portato lì, da solo in mezzo all’Atlantico, e quello per la sua famiglia. Più procedeva la mia ricerca più mi rendevo conto di non conoscere nulla di tutto quel mondo che aveva animato la sua vita: non sapevo nulla di barche, di aerodinamica e di regate, e a parte un piccolo corso di vela fatto da bambino, non avevo dimestichezza con il mare. Eppure la sua passione mi ha immediatamente contagiato.

Questo documentario è stato un viaggio difficile e doloroso per me, per mia madre e la mia famiglia. Un viaggio che mi ha portato a incontrare tante persone che avevano condiviso con lui la giovinezza, il sogno della vela fino agli ultimi istanti della sua vita. Persone che non conoscevo ma anch’esse segnate dalla morte di mio padre e che con generosità mi hanno affidato i loro ricordi. Fondamentali sono stati l’incontro con Giovanni Soldini e l’equipaggio di Fila insieme a quello con mio zio Marco, fratello di mio padre, che conoscevo pochissimo e con cui ho iniziato il restauro della piccola barca American Express, abbandonata da tempo in un cantiere di Monfalcone. Mio zio era riuscito anni prima a ritrovarla, ma non aveva mai avuto il coraggio di restaurarla. Lo abbiamo fatto insieme riaprendo i progetti di mio padre e rimettendo le mani lì dove anche lui, come mi ha raccontato mia madre, aveva speso tante nottate di lavoro e tante ore di navigazione. Ora la barca è pronta e aspetta di riprendere il mare.

Questo documentario nasce dalla necessità intima e personale di scoprire chi fosse davvero mio padre, di ricucire insieme ciò che la sua morte sembrava aver spezzato per sempre ma cerca anche di riflettere sul valore della memoria, e sul rapporto tra voce, sguardo e formazione dell’identità.

Affrontando il dolore dell’assenza e della perdita, ho scoperto la potenza dell’amore e delle passioni, le uniche forze che muovono e riempiono la vita di lampi di felicità. Ho trovato quello che davvero resta.

Tommaso Romanelli


CAST ARTISTICO

con

(in ordine di apparizione)

GIOVANNI SOLDINI

BRUNO LAURENT

ANDREA TARLARINI

GUIDO BROGGI

TOMMASO ROMANELLI

FABRIZIA MAGGI

EMANUELE MAGGI

MARCO ROMANELLI

JEAN-MARIE FINOT

PIERRE LASNIER


CAST TECNICO

scritto e diretto da

TOMMASO ROMANELLI

fotografia

NIKOLAI HUBER

montaggio

ANDREA CAMPAJOLA

musiche

LORENZO TOMIO

suono

LUCA BERTOLIN

MARCO CECOTTO

montaggio del suono

DANIELA BASSANI

MARZIA CORDÒ

prodotto da prodotto da

TOMMASO ROMANELLI
CHIARA CORDARO
NICOLA GIULIANO
STEFANO D’AVELLA
LARA LUCCHETTA

una produzione

TEOREMA STUDIO
INDIGO FILM

con il contributo di con il contributo del

con il contributo della

MiC – Direzione generale Cinema e Audiovisivo Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia
FVG Film Commission – Promo Turismo FVG

grazie alla

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

distribuito da

TUCKER FILM

durata

97 min.

anno

2024

nazionalità

Italiana

lingue

Italiano/Francese

 

Testi, video e immagine dagli Uffici Stampa del film, Golin Italy, Tucker Film, Indigo Film. Aggiornato l’11, il 26 ottobre e l’8 novembre 2024.

Dove i classici si incontrano. ClassiCult è una Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari numero R.G. 5753/2018 – R.S. 17. Direttore Responsabile Domenico Saracino, Vice Direttrice Alessandra Randazzo. Gli articoli a nome di ClassiCult possono essere 1) articoli a più mani (in tal caso, i diversi autori sono indicati subito dopo il titolo); 2) comunicati stampa (in tal caso se ne indica provenienza e autore a fine articolo).

Write A Comment

Pin It