I traffici d’arte non hanno frontiere:
condotta l’operazione internazionale “PANDORA IV”
101 arresti e 19.000 beni sequestrati in 103 Paesi
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) ha partecipato per l’Italia all’operazione internazionale “Pandora IV”, coordinata da Interpol ed Europol, finalizzata a contrastare, simultaneamente in più Paesi, la commercializzazione di beni d’arte di provenienza illecita.
Nell’ambito dell’operazione, giunta alla sua quarta edizione, il TPC ha ospitato a Roma, per la settimana del cyberpatrolling, funzionari di polizia e doganali di numerosi Paesi europei, rappresentanti di Europol, Interpol e del World Custom Organization. I partecipanti, sfruttando le potenzialità di verifica offerte dalla Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti in possesso del TPC, sovente utilizzata in ambito internazionale essendo la più completa, hanno effettuato un esteso controllo del web (siti di case d’asta, pagine di commercio elettronico specialistico e generico, piattaforme social media) finalizzato all’individuazione di beni culturali di sospetta provenienza, da rendere oggetto di approfondimento durante la fase operativa dell’operazione. Questa sola attività è valsa il sequestro di 8.670 beni culturali provento di reato o contraffatti, corrispondenti al 28% del totale dei beni sequestrati durante “Pandora IV”.
Nel periodo di azione coordinata, in cui ogni Paese ha dato il massimo impulso alla tutela sviluppando indagini sulle aggressioni criminali al patrimonio culturale ed effettuando mirate attività di controllo e prevenzione, il TPC con il supporto dei Comandi territoriali dei Carabinieri ha:
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effettuato 124 controlli ad aree d’interesse archeologico e monumentale;
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verificato 130 esercizi antiquariali, case d’asta, gallerie, restauratori e trasportatori;
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contestato 3 violazioni amministrative;
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denunciato 14 persone in stato di libertà;
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verificato 1.368 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, di cui 35 sono ancora oggetto di indagini sulla provenienza;
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sequestrato 372 beni culturali per un valore complessivo di € 502.000,00, tra cui:
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Roma, 1 ricamo su tela falsamente attribuito ad Alighiero Boetti; 1 aureo di Claudio/Agrippina; 1 disegno, matita su carta, falsamente attribuito a Giorgio de Chirico; 3 sculture antiche in marmo riproducenti angeli, trafugate nel 1999 dalla Chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano (NA); 2 dipinti, olio su tela, falsamente attribuiti a Eliano Fantuzzi;
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Castel Gandolfo (RM), 13 reperti archeologici di epoca romana;
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Cupra Marittima (AP), 141 reperti archeologici di epoca romana risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II d.C.; 150 reperti litici preistorici;
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Montesilvano (PE), 4 documenti archivistici risalenti al XIV e XVIII secolo, con classificazioni riconducibili a Comuni dell’Abruzzo;
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Giuliano Teatino (CH), 3 manoscritti del secolo XVIII appartenenti ad un ente ecclesiastico;
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Comunanza (AP), 48 reperti archeologici risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il II d.C.;
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Genzano di Roma (RM), 1 libro edito nel 1676, trafugato in data imprecisata dalla Biblioteca Diocesana di Narni (TR); 2 libri pubblicati rispettivamente a Roma nel 1779 e a Napoli nel 1834, con timbri riconducibili a biblioteche statali;
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Padova, 1 dipinto, olio su tela, di Giulio Carpioni, trafugato nel 1975 dall’Accademia di Belle Arti di Napoli;
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Monza, 1 dipinto, olio su tavola, falsamente attribuito a Pompeo Mariani.
Testo e foto dalla Sala Stampa Comando Carab