Il Parco Archeologico di Ercolano svela il nuovo logo, raffigurante il nodo di Ercole, che ritroviamo tanto sul suo mantello fatto della pelle del Leone di Nemea quanto al collo di Medusa decollata; simbolo di particolare efficacia protettiva, qui allude metaforicamente ai legami e alle connessioni tra passato e presente, tra città antica e comunità.
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Il direttore Francesco Sirano rivela gli eventi in programma del Parco, due mostre sui gioielli ebanistici e sulla cultura della tavola con numerosi reperti rinvenuti in eccellente stato di conservazione. Nel delicato momento di emergenza sanitaria, il sito archeologico punta a un’offerta di iniziative in presenza e online. E intanto proseguono le campagne di restauro, come quella delle Terme Suburbane, e di nuovi scavi che nel giro di pochissimi anni permetteranno l’apertura di un nuovo percorso di visita che abbraccerà la celebre Villa dei Papiri.

Ingiustamente considerata per molto tempo un’appendice di Pompei, dal 2016 Ercolano è stata interessata da un lungo processo di riappropriazione di identità e unicità. Solo qui infatti, come ricorda il direttore Sirano, è ancora possibile ammirare edifici antichi che si conservano integralmente anche su tre piani, nei quali grazie ad una particolare movimentazione di flussi e correnti d’aria durante quel fatidico 79 d.C., il flusso piroclastico ha risparmiato numerosissimi arredi conservandoli in ottime condizioni. Oggetti di vita quotidiana che verranno esposti nella mostra alla Reggia di Portici, luogo simbolico proprio qui nacque nel ‘700 il primo “Herculanense Museum“.

Il Parco può contare su un team di molteplici professionisti impegnati a fondo in manutenzione, tutela, ricerca ed esposizione, oltre che su una rete di collaborazioni che vanno dal mecenate David Packard all’Università Vanvitelli, dall’amministrazione alle associazioni cittadine che ne fanno una realtà orgogliosamente ancorata al territorio.

Il piano pluriennale di conservazione, di tutela e di ricerca è sempre connesso al coinvolgimento e all’interazione con il pubblico. Come sito UNESCO l’obiettivo principale del Parco è la diffusione di quei valori culturali che lo rendono unico. Un simile processo, come spiega il direttore Sirano, è possibile solo grazie alla costruzione di una comunità in stretta connessione con il territorio nel quale riconosce i propri valori identitari.
