8 Agosto 2015
Parco Culturale: un rimedio per la leggenda nera di Radom
Le autorità di Radom e gli Scienziati dall’Accademia Polacca della Scienza stanno creando il Parco Culturale di Radom nella valle del fiume Mleczna. Il progetto comprenderà la ricostruzione di un insediamento dei primi secoli del Medio Evo e la ri-naturalizzazione del fiume Mleczna. Sarà il più grande progetto di questo tipo, non solo in Polonia ma pure in Europa.
Il progetto del Parco Culturale di Radom comprende la ri-naturalizzazione del fiume e delle circostanti enclavi naturali, la ricostruzione dell’insediamento dei primi secoli del Medio Evo, il restauro degli edifici industriali del diciannovesimo secolo e l’incorporazione di oggetti già esistenti come l’insediamento nel suo stato naturale, la Chiesa del quattordicesimo secolo di San Venceslao, i resti del sistema urbano del tredicesimo secolo, noti come la Città Vecchia di Radom.
“A causa dell’approccio con molte sfaccettature, del riconciliare molti elementi e del non essere limitati a un solo periodo storico, sarà il più grande progetto del suo tipo in Europa” – ha spiegato il dott. Maciej Trzeciecki dell’Istituto di Archeologia ed Etnologia dell’Accademia Polacca di Scienze in un’intervista a PAP.
Scorrendo all’incirca attraverso la parte media di Radom, la valle del fiume Mleczna per anni è stato uno dei luoghi più imbarazzanti della città. Coperta di ortiche, materiali da riciclare, utilizzata dai locali come luogo per lo scavo illegale di sabbia, per lo smaltimento dei rifiuti e per bere alcolici scadenti, si è rivelata un sito archeologico estremamente interessante.
“Nel 2006, imprenditori edili provarono a comprare la terra per costruire appartamenti. Gli fu detto che la gente di Radom ricordava che sotto uno strato di ortiche e macerie giaceva un antico insediamento medievale, e che l’intera area della valle è elencata tra i siti come patrimonio culturale” – ha spiegato Trzeciecki.
I primi scavi nella valle del Mleczna furono effettuati negli anni sessanta come parte dei cosiddetti studi di Millennio. Studi su grande scala furono conclusi a causa della mancanza di fondi, e i loro risultati non sono mai stati pubblicati. Il solo risultato tangibile fu quello della registrazione della valle Mleczna come patrimonio culturale. In connessione col nuovo status della valle, le costruzioni sul sito richiesero l’ottenimento di un gran numero di permessi, così l’area divenne gradualmente sempre più trascurata e si trasformò in una terra desolata.
Numerose proteste della gente di Radom nel 2006 condussero a uno stop dell’acquisto di terra da parte degli imprenditori edili e alla decisione di ristrutturare queste terre. Un’idea era quella di creare un museo a cielo aperto simile a quello di Biskupin. “Sia in Polonia che nel mondo c’è la preoccupante tendenza di far partire progetti come un parco culturale dalla fine, dal museo a cielo aperto. Fortunatamente, nel caso di Radom è successo il contrario” – ha commentato Trzeciecki.
Le autorità cittadine si sono rivolte all’Istituto di Archeologia ed Etnologia PAS, che ha condotto gli studi negli anni sessanta, con una proposta di cooperazione e finanziando un progetto di ricerca di cinque anni. Il compito degli scienziati era quello di fornire piena conoscenza sull’apparenza della valle e dell’insediamento nei primi secoli del Medio Evo, di modo che su questa base il progetto del parco potesse essere preparato. La ricerca condotta dagli scienziati dell’Accademia Polacca delle Scienze è durata dal 2009 al 2013.
“Paradossalmente, ciò che rende Radom così interessante è il suo essere tipica” – ha spiegato Trzeciecki. Secondo lo scienziato, la storia di Radom è un grande esempio di sviluppo delle città polacche, dal centro fondato dalla Dinastia Piast nel decimo secolo, attraverso le riforme di Re Casimiro il Grande che rimodellarono le città occidentali, e i cambiamenti nel sedicesimo secolo, il periodo d’oro dell’industrializzazione nel diciannoevesimo secolo e i problemi contemporanei tipici di città di dimensione simile.
Durante gli scavi, gli archeologi trovarono, inter alia, una croce reliquiario del dodicesimo secolo e monete precedentemente sconosciute dei tempi di Ladislao I di Polonia, detto il Breve, che potrebbero indicare l’esistenza di una zecca a Radom. “È risultato che la città è estremamente interessante da un punto di vista storico, e la maggior parte dei residenti non se ne rende conto. Poche persone sanno che nel sedicesimo secolo Radom era la sede dei re polacchi, è qui che la Costituzione Nihil Novi fu adottata, e nel diciannovesimo secolo Radom fu uno dei più importanti centri industriali durante il Regno del Congresso. Il Parco Culturale permetterà alla gente di Radom di scoprire la storia della propria città” – ha ricordato lo scienziato.
Oggi la valle del fiume Mleczna è praticamente invisibile. Il fiume scorre in un canale ed è inquinato. La stessa valle viene distrutta dagli scavi illegali di sabbia e dallo scarico di rifiuti. Il lavoro attuale punta a restaurare l’apparenza originale della valle. “Il progetto del Parco Culturale è molto complesso. Uno degli obiettivi è quello della ri-naturalizzazione del fiume Mleczna e delle aree circostanti, di modo che possano sembrare come potevano essere 600 anni fa” – ha affermato Trzeciecki.
Nel passato il Mleczna era un fiume ampio e navigabile, la cui profondità raggiungeva i 2 metri. Era coperto da foreste e vegetazione palustre con la predominanza di alberi decidui, ad esempio l’ontano. Ovunque vi erano acquitrini, ed è per questo motivo che il paese era collocato in fondo alla valle. Era circondato da dozzine di gruppi di capanne che ospitavano persone che lavoravano al castello. “Il Medio Evo ebbe una scala completamente differente. Il paese era costituito da diversi edifici abitati da poche persone, “- dice Trzeciecki. Le aree circostanti erano coperte da foreste, dove i locali cacciavano orsi e auroch. Il paese mantenne relazioni commerciali con l’Est, e di volta in volta era visitato dai regnanti. La gente coltivava cavoli, rape e altri vegetali. I ricercatori hanno anche scoperto frutta e semi di mirtillo blu (NdT: bog blueberry in Inglese, corrisponde al Vaccinium uliginosum), che è utilizzato nella medicina tradizionale.
Il fiume ri-naturalizzato e la ricostruzione di uno degli insediamenti adiacenti al paese diverrà il punto di inizio per diversi scenari per l’esplorazione della città e la scoperta della sua storia successiva.
“In definitiva, l’intera area che si allarga dal Parco del Patrimonio culturale del Villaggio di Radom, che è collocato a sud della città, fino al Museo Witold Gombrowicz presso Wsola diverrà una sorta di grande area ricreativa naturale. Ci sono aree enormi, e il progetto sarà oggetto di implementazione per decenni. Ma se avrà successò, Radom diverrà un luogo molto interessante e potrà finalmente sconfiggere la sua leggenda nera – ha spiegato Trzeciecki. – Siamo preoccupati che il cambiamento dell’opzione politica nel governo locale possa determinare una sospensione del progetto. Fortunatamente, è risultato essere un progetto trasversale ai partiti”.
La ricostruzione dell’insediamento sarà collocata vicino al castello originale, e formerà parte del panorama della vallata. Secondo i ricercatori, la ricostruzione è essenziale. “È molto più semplice impartire la conoscenza della storia, quando i partecipanti alla lezione possono camminare tra le case che somigliano a quelle di migliaia di anni fa, e possono vedere come la gente viveva a quei tempi, come si vestiva e come si producevano gli oggetti di uso quotidiano. Possiamo offrire ai partecipanti un’avventura che ha un valore educativo” – ha spiegato Trzeciecki.
L’insediamento ricostruito sarà costituito da diverse abitazioni, nelle quali i visitatori scopriranno il modo di vivere nel Medio Evo, dai vestiti e metodi per produrre oggetti di ogni giorno alle credenze generali e alle idee. Il lavoro di costruzione sarà effettuato da membri dei gruppi di ricostruzione. “Siamo impegnati per la massima affidabilità. Queste persone con incredibile passione ed entusiasmo, coi quali hanno infettato gli altri. Questo assicura che tutte le strutture saranno prodotte utilizzando tecniche e strumenti utilizzati migliaia di anni fa, e sappiamo che la ricostruzione vivrà di vita propria per anni ” – ha spiegato Trzeciecki.
“A causa dell’approccio con molte sfaccettature, del riconciliare molti elementi e del non essere limitati a un solo periodo storico, sarà il più grande progetto del suo tipo in Europa” – ha spiegato il dott. Maciej Trzeciecki dell’Istituto di Archeologia ed Etnologia dell’Accademia Polacca di Scienze in un’intervista a PAP.
Scorrendo all’incirca attraverso la parte media di Radom, la valle del fiume Mleczna per anni è stato uno dei luoghi più imbarazzanti della città. Coperta di ortiche, materiali da riciclare, utilizzata dai locali come luogo per lo scavo illegale di sabbia, per lo smaltimento dei rifiuti e per bere alcolici scadenti, si è rivelata un sito archeologico estremamente interessante.
“Nel 2006, imprenditori edili provarono a comprare la terra per costruire appartamenti. Gli fu detto che la gente di Radom ricordava che sotto uno strato di ortiche e macerie giaceva un antico insediamento medievale, e che l’intera area della valle è elencata tra i siti come patrimonio culturale” – ha spiegato Trzeciecki.
I primi scavi nella valle del Mleczna furono effettuati negli anni sessanta come parte dei cosiddetti studi di Millennio. Studi su grande scala furono conclusi a causa della mancanza di fondi, e i loro risultati non sono mai stati pubblicati. Il solo risultato tangibile fu quello della registrazione della valle Mleczna come patrimonio culturale. In connessione col nuovo status della valle, le costruzioni sul sito richiesero l’ottenimento di un gran numero di permessi, così l’area divenne gradualmente sempre più trascurata e si trasformò in una terra desolata.
Numerose proteste della gente di Radom nel 2006 condussero a uno stop dell’acquisto di terra da parte degli imprenditori edili e alla decisione di ristrutturare queste terre. Un’idea era quella di creare un museo a cielo aperto simile a quello di Biskupin. “Sia in Polonia che nel mondo c’è la preoccupante tendenza di far partire progetti come un parco culturale dalla fine, dal museo a cielo aperto. Fortunatamente, nel caso di Radom è successo il contrario” – ha commentato Trzeciecki.
Le autorità cittadine si sono rivolte all’Istituto di Archeologia ed Etnologia PAS, che ha condotto gli studi negli anni sessanta, con una proposta di cooperazione e finanziando un progetto di ricerca di cinque anni. Il compito degli scienziati era quello di fornire piena conoscenza sull’apparenza della valle e dell’insediamento nei primi secoli del Medio Evo, di modo che su questa base il progetto del parco potesse essere preparato. La ricerca condotta dagli scienziati dell’Accademia Polacca delle Scienze è durata dal 2009 al 2013.
“Paradossalmente, ciò che rende Radom così interessante è il suo essere tipica” – ha spiegato Trzeciecki. Secondo lo scienziato, la storia di Radom è un grande esempio di sviluppo delle città polacche, dal centro fondato dalla Dinastia Piast nel decimo secolo, attraverso le riforme di Re Casimiro il Grande che rimodellarono le città occidentali, e i cambiamenti nel sedicesimo secolo, il periodo d’oro dell’industrializzazione nel diciannoevesimo secolo e i problemi contemporanei tipici di città di dimensione simile.
Durante gli scavi, gli archeologi trovarono, inter alia, una croce reliquiario del dodicesimo secolo e monete precedentemente sconosciute dei tempi di Ladislao I di Polonia, detto il Breve, che potrebbero indicare l’esistenza di una zecca a Radom. “È risultato che la città è estremamente interessante da un punto di vista storico, e la maggior parte dei residenti non se ne rende conto. Poche persone sanno che nel sedicesimo secolo Radom era la sede dei re polacchi, è qui che la Costituzione Nihil Novi fu adottata, e nel diciannovesimo secolo Radom fu uno dei più importanti centri industriali durante il Regno del Congresso. Il Parco Culturale permetterà alla gente di Radom di scoprire la storia della propria città” – ha ricordato lo scienziato.
Oggi la valle del fiume Mleczna è praticamente invisibile. Il fiume scorre in un canale ed è inquinato. La stessa valle viene distrutta dagli scavi illegali di sabbia e dallo scarico di rifiuti. Il lavoro attuale punta a restaurare l’apparenza originale della valle. “Il progetto del Parco Culturale è molto complesso. Uno degli obiettivi è quello della ri-naturalizzazione del fiume Mleczna e delle aree circostanti, di modo che possano sembrare come potevano essere 600 anni fa” – ha affermato Trzeciecki.
Nel passato il Mleczna era un fiume ampio e navigabile, la cui profondità raggiungeva i 2 metri. Era coperto da foreste e vegetazione palustre con la predominanza di alberi decidui, ad esempio l’ontano. Ovunque vi erano acquitrini, ed è per questo motivo che il paese era collocato in fondo alla valle. Era circondato da dozzine di gruppi di capanne che ospitavano persone che lavoravano al castello. “Il Medio Evo ebbe una scala completamente differente. Il paese era costituito da diversi edifici abitati da poche persone, “- dice Trzeciecki. Le aree circostanti erano coperte da foreste, dove i locali cacciavano orsi e auroch. Il paese mantenne relazioni commerciali con l’Est, e di volta in volta era visitato dai regnanti. La gente coltivava cavoli, rape e altri vegetali. I ricercatori hanno anche scoperto frutta e semi di mirtillo blu (NdT: bog blueberry in Inglese, corrisponde al Vaccinium uliginosum), che è utilizzato nella medicina tradizionale.
Il fiume ri-naturalizzato e la ricostruzione di uno degli insediamenti adiacenti al paese diverrà il punto di inizio per diversi scenari per l’esplorazione della città e la scoperta della sua storia successiva.
“In definitiva, l’intera area che si allarga dal Parco del Patrimonio culturale del Villaggio di Radom, che è collocato a sud della città, fino al Museo Witold Gombrowicz presso Wsola diverrà una sorta di grande area ricreativa naturale. Ci sono aree enormi, e il progetto sarà oggetto di implementazione per decenni. Ma se avrà successò, Radom diverrà un luogo molto interessante e potrà finalmente sconfiggere la sua leggenda nera – ha spiegato Trzeciecki. – Siamo preoccupati che il cambiamento dell’opzione politica nel governo locale possa determinare una sospensione del progetto. Fortunatamente, è risultato essere un progetto trasversale ai partiti”.
La ricostruzione dell’insediamento sarà collocata vicino al castello originale, e formerà parte del panorama della vallata. Secondo i ricercatori, la ricostruzione è essenziale. “È molto più semplice impartire la conoscenza della storia, quando i partecipanti alla lezione possono camminare tra le case che somigliano a quelle di migliaia di anni fa, e possono vedere come la gente viveva a quei tempi, come si vestiva e come si producevano gli oggetti di uso quotidiano. Possiamo offrire ai partecipanti un’avventura che ha un valore educativo” – ha spiegato Trzeciecki.
L’insediamento ricostruito sarà costituito da diverse abitazioni, nelle quali i visitatori scopriranno il modo di vivere nel Medio Evo, dai vestiti e metodi per produrre oggetti di ogni giorno alle credenze generali e alle idee. Il lavoro di costruzione sarà effettuato da membri dei gruppi di ricostruzione. “Siamo impegnati per la massima affidabilità. Queste persone con incredibile passione ed entusiasmo, coi quali hanno infettato gli altri. Questo assicura che tutte le strutture saranno prodotte utilizzando tecniche e strumenti utilizzati migliaia di anni fa, e sappiamo che la ricostruzione vivrà di vita propria per anni ” – ha spiegato Trzeciecki.
Traduzione da PAP – Science & Scholarship in Poland, Alicja Karasińska. PAP non è responsabile dell’accuratezza della traduzione.