Ritratto di Giacomo Balla e Maschera
di Giovanni Prini in mostra alla Galleria d’Arte Moderna
Un inedito Ritratto di Giacomo Balla e una Maschera in bronzo acquistata dal Re e proveniente dalle collezioni del Quirinale. Due nuove prestigiose opere di Giovanni Prini arricchiscono la mostra Giovanni Prini, il potere del sentimento, ospitata alla Galleria d’Arte Moderna di Roma fino al 26 marzo 2017.
Il Ritratto di Giacomo Balla, eseguito da Prini nel 1902/3, attualmente conservato nella Casa Balla di Via Oslavia a Roma è un busto di gesso a grandezza naturale che sembra emergere con forza dalla pietra grezza. Balla, allora trentenne, era uno dei fraterni amici di Giovanni Prini, come dimostra il quadro coevo Noi allo specchio, realizzato dal pittore e presente in mostra, che ritrae Prini, sua moglie Orazia e lo stesso Balla. L’opera, presentata alla mostra degli Amatori e Cultori nel 1905, insieme a molti altri lavori di Prini, è riproposta al pubblico, per la prima volta, in occasione di questa mostra.
La Maschera, un bronzo proveniente dalle collezioni del Quirinale, è il ritratto del figlio di Prini, Ferdinando, che nel 1903 aveva due anni. L’opera testimonia con efficacia lo stile dell’artista nei primi del Novecento e la sua attenzione al tema dell’infanzia raccontato dalle piccole sculture in bronzo, molto amate dal pubblico, rappresentanti ritratti di bambini o gruppi di bambini.
L’opera è stata acquistata dal Re e dalla Regina in occasione della Prima mostra della Secessione a Roma del 1913. Le collezioni del Quirinale conservano altre cinque opere di Giovanni Prini.
La mostra Giovanni Prini, il potere del sentimento, alla Galleria d’Arte Moderna di Roma fino al 26 marzo 2017, racconta la figura e il complesso percorso artistico di uno dei più significativi scultori del Novecento italiano attraverso ogni aspetto della sua produzione: oli, disegni, marmi e bronzi, insieme agli oggetti di arte applicata, ceramiche, mobili e giocattoli. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Testo e immagine da Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura